mondo granata

La normalità

Redazione Toro News
di Silvia Lachello Buongiorno Toro... eravamo in tanti ad aspettarla e finalmente è giunta. Che cosa? La fine del digiuno."Che palle, adesso parlerà del gol di Bianchi..." direte voi. No, di quello parlo dopo: c’è...

di Silvia Lachello

 

Buongiorno Toro... eravamo in tanti ad aspettarla e finalmente è giunta. Che cosa? La fine del digiuno."Che palle, adesso parlerà del gol di Bianchi..." direte voi. No, di quello parlo dopo: c’è spazio e tempo.C’era voglia di vincere, c’era voglia di vincere in trasferta, c’era tanta voglia. Soddisfatta, finalmente. Adesso non rimane che proseguire così. Che strano guardarli vincere indossando le maglie azzurre e vederli comunque con le maglie Granata... che strano un par di cispole: normale normalità, il vedere quello che apparentemente non c’è. Un po’ come i gatti vedono nel buio ostacoli e prede, noi vediamo il colore del nostro cuore.C’era voglia di vincere e c’era una strana elettricità nell’aria, quella che precede un evento a lungo desiderato ed altrettanto a lungo frustrato. Facile dirlo dopo, dopo che l’evento si è verificato... e chi se ne frega: lo dico lo stesso. Anche perché, obiettivamente, sfido chiunque abbia visto partire sulla destra Surraco a dire di non aver pensato: "Adesso segna Rolando" Ci sono gol che nascono molti metri prima che la palla termini di roteare insaccata nella rete, ci sono gol che fan fare gesti inconsulti eppure normalmente normali.Un Amico con cui seguivo la partita ANCHE via sms mi scriveva: "Se segna Bianchi vado sul balcone in mutande" Trovate qualcosa di anormale in quest’asserzione (peraltro tramutatasi in realtà)? Lo stesso Amico, al gol di Antenucci, mi scriveva: "Ora le ho tolte" Gli rispondevo: "Maiale!" ma è tutta colpa del T9, Amico mio: io volevo scriverti "Normale!"E mentre lui faceva sfoggio delle sue grazie, io facevo i conti - insieme con qualche altro migliaio di Sorelle e Fratelli - con la perdita repentina di voce che solo un urlo liberatorio, troppo a lungo trattenuto ed altrettanto a lungo frustrato, poteva causare. Era il mio urlo ed anche il tuo e, soprattutto, il suo. Da qualunque parte lo si guardi: il nostro urlo.Un urlo che andava oltre coloro che poi avrebbero detto "sì, il gol va bene, ma qui si deve tifare Toro, non il singolo uomo" oppure "ha fatto solo quello per cui è pagato" o ancora "che ca§§o ci fa a vedere la partita a Milano?"Come dice Marco: "Il gol di Bianchi è la cosa più da Toro di questo periodo. Poi c’è la critica, ma questa è altra cosa..." Marco: io la penso come te. Ovviamente nel pieno rispetto delle opinioni altrui, sia chiaro.Quel che mi ha fatto specie è stata la noncuranza con cui alcuni han disinvoltamente rovesciato palate di emme su un nostro giocatore (che si tratti di Bianchi è incidentale) invece che godersi una vittoria meritata (le considerazioni sulla prima parte del secondo tempo le lascio a chi ne sa più di me... io che non capisco un ca§§o, ma che so ancora distinguere il bel giuoco del calcio dal pasticcio... meno male che il vento cambia direzione, mettiamola così). Tante teste, tante idee. Il cuore mi sembra unico, più o meno.Viva le differenze, dunque, ma forse - umilissima e personalissima opinione - in alcuni momenti sarebbe opportuno godere e basta, senza tirare in ballo godimenti e sofferenze presenti, passati e futuri.Che sia una buona settimana, Sorelle e Fratelli, e forza Toro. Sempre.