Buongiorno Toro... a volte sembra che il tempo non passi mai, vero? Di solito accade in situazioni di particolare disagio ed in tali momenti la lancetta dei secondi, con il suo incessante movimento circolare, dona conforto.Al Comunale non accade. Il tempo si ferma. L'orologio conta fino a 90. E poi? Il nulla. Quel 90:00 occhieggia immobile e beffardo in testa alle due curve e mentre solitamente la paura fa 90, al Comunale il 90 fa paura. Un minuto prima scrutiamo il tabellone fra le mani del quarto uomo e poi è l'inferno.C'è chi tenta di far partire il cronometro del cellulare riuscendo invece a mandare lo stesso sms a tutta la propria rubrica. Ovviamente trattasi di un sms vuoto oppure scritto in una lingua morta o che deve ancora nascere.C'è chi non si preoccupa minimamente di sapere quanti minuti di recupero ci siano ed urla (ulteriori) improperi all'indirizzo dell'arbitro accusandolo di non saper leggere. A proposito di quest'ultima tipologia di spettatori... ne avevo un valido rappresentante a fianco sabato pomeriggio. Dopo aver urlato di tutto e di più contro il buon Tuono colpevole, a suo dire, di non aver messo ancora in campo Vantaggiato (che si spremeva in campo da una decina di minuti), si è trasformato in una specie di mostro ululante quando il tabellone si è congelato come di sua norma. Passiamo oltre...C'è chi si incazza e brontola rimpiangendo il vecchio orologio digitale del Comunale che fu.E allora mi domando... è proprio così complicato sincronizzare i tabelloni con il tempo reale, quello del pianeta Terra, quello che PROCEDE? E' così disdicevole mettere in pratica il concetto di CRONOMETRARE fino alla fine?Si tratterebbe di far funzionare l'orologio per quattro o cinque minuti in più e di usurare le nostre coronarie per quattro o cinque minuti in meno... l'universo conserverebbe il suo equilibrio (ammesso e non concesso che ce l'abbia) e saremmo tutti più sereni. Ci basta poco: quattro o cinque minuti...
mondo granata