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mondo granata
di Silvia Lachello
Giovedì 23 febbraio 2012Caro Diario,oggi è il compleanno di una di Noi.Una che andava sempre allo stadio con il marito e i figli.Una che andava allo stadio anche da sola, quando i figli erano in altre faccende affaccendati e il marito aveva avuto una pausa di riflessione sull’andare alle partite.Una che poi aveva dovuto smettere di andare allo stadio a causa di un incidente.Una che infine aveva deciso di essere troppo agée per andare allo stadio.Una che è ritornata sui suoi passi ed è pure ritornata allo stadio, e dunque... auguri, Mamma, e grazie per avermi insegnato - oltre a tante altre cose - che è il Toro a sceglierci.Sabato 25 febbraio 2012Caro Diario,dopo il tanto ciarlare in radio, ci è sembrato giusto premiarci con una pizza bella e buona."Andiamo a mangiare al Fila, mamma?""Sì, tesoro, andiamo!"Con noi c’era Laura e poi si è aggiunta Melissa: eravamo in quattro e non guardavamo nemmeno più il Fila perché il Fila eravamo noi.Quattro come le fasi lunari... poi un giorno ti spiegherò perché il Toro e la Luna hanno alcune cose in comune, ma non adesso, non adesso... anche perché sto entrando in ansia pre partita e non riesco a concentrarmi come vorrei.Domenica 26 febbraio 2012, Brescia-Torino 1-0Caro Diario,bleark bleark bleark.Ci ha detto proprio male, eh?Pazienza, anche se fatico un po’ ad averne: avanti con la prossima.Lunedì 27 febbraio 2012, seraCaro Diario,oggi si parlava di biciclette con mia figlia.La Primavera incombe e viene la voglia di pedalare sentendo il vento fra i capelli, diventando vento per le strade."Dov’è la tua bicicletta?" mi ha chiesto."Appesa nel garage del nonno, protetta da quella coperta con i disegni buffi, non ricordi?" le ho risposto.A quel punto sono stata catapultata indietro nel tempo, al giorno in cui mi era stata regalata quella bici.Non una bici qualsiasi: era la bici di mia nonna.Volava come il vento (la bici, non la nonna), da bambina non perdevo occasione per chiedere "Posso prenderla per fare un giro?"Lei mi diceva sempre di sì (la nonna, non la bici) e allora partivo.Era una bici speciale, non richiedeva sforzi particolari, sembrava essere animata di una sua particolare forza motrice, era LA bici.Era così tanto LA bici che, ad un certo punto, la nonna aveva deciso di farmene dono: l’aveva fatta riverniciare e da nera che era, divenne turchese scuro, le fece cambiare la sella, mettere un nuovo campanello, applicare un copriraggi coloratissimo.Mi disse semplicemente "È tua." e così fu: divenne mia e la battezzai Eagle.Eagle: non mi accade spesso di pensare a lei. Quando arriva la bella stagione ci salgo sopra e non penso alla sua storia.Oggi è andata diversamente, però.Oggi ho pensato che con quella bici, prima che quella bici diventasse Eagle, prima ancora che io fossi un’ipotesi, prima di tantissimi eventi che non mi vedevano direttamente coinvolta in termini temporali, con quella bici la nonna aveva macinato chilometri e chilometri e chilometri per andare a vedere giocare il Grande Torino.La mia bici settantenne, la mia Eagle, la bici che aveva fatto volare la nonna verso un campo da calcio per vedere gli Invincibili.A modo suo anche Eagle è un’Invincibile.A modo suo Eagle è testimone vivente (sì, le mie solite credenze animistiche...)Non ci avevo pensato fino ad oggi.Fino ad oggi non avevo VISTO il Toro che c’è nella mia bici.Ha proprio ragione mia mamma: il Toro ci sceglie e lo fa di continuo, improvvisamente, inaspettatamente.E tutto ciò non avrà mai fine.Wow.Martedì 28 febbraio 2012Caro Diario,meno male che oggi finisce febbraio.Come? Finisce domani? Allora è proprio un anno bisestile!Mi piacciono gli anni bisestili: nei tre anni bisestili precedenti a quello in corso ho fatto cose interessanti.2000: è nato mio figlio.2004: è nata mia figlia.2008: è nato il primo Caro Diario.E poi c'è questo, il bisestile di adesso2012: vedremo... io sono fiduciosA.Poi ti devo raccontare di quel mio Amico che ha deciso di scrivere un elenco di tutte le occasioni in cui ha incontrato il Toro quando meno se lo aspettava e che mette un tale sentimento nel suo essere del Toro che, talvolta, mi sento sopraffata, ma soprattutto orgogliosa e l’orgoglio, quando è Granata, è corroborante e, perché no?, commovente.Sono tempi duri questi in generale, basta guardarsi intorno ed è fatica dappertutto e per tutti.Quello che ci tiene in piedi sono i sentimenti e il Toro, caro mio, è fonte inesauribile.Meno male che c’è il Toro anche quando è inspiegabilmente bleark, dunque.Sì, meno male che c’è il Toro.
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