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La settimana lunga

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di Silvia Lachello
Redazione Toro News

Sabato 31 ottobre 2009, dopo pranzo. Caro Diario, o giochiamo tre partite alla settimana o una partita ogni otto giorni: altro che jet lag... e per forza che poi la gente si annoia.La noia è una brutta bestia, soprattutto per i poveri di spirito.I poveri di spirito, già. Chi sono codesti bipedi? Sono quelli che non sono capaci di stare soli con se stessi perché sanno, in uno sprazzo di consapevolezza, che potrebbero doversi confrontare con gli stessi orrori dei loro incubi.A proposito di bipedi... che cosa diceva Robin Williams in "Good morning, Vietnam!"? Aspetta, aspetta... sì, ora ricordo: "Mai nessun bipede al mondo ha avuto tanta urgenza di un...", vabbe', lasciamo perdere.Lasciar perdere e perdere: vorrei concentrarmi su questi due concetti.Ma prima avrei una partita da vedere...  Domenica 1 novembre 2009, alba Caro Diario,mi concentrerò sul lasciar perdere e sul perdere un'altra volta: è meglio. Che orrore.Non solo ci sono brutture nel mondo, non solo le dinamiche fra le persone sono governate dal 'celodurismo', non solo fa freddo... che brutta partita.Inizialmente mi sono domandata quale fosse l'artificio tecnico che faceva sì che gli altri giocassero a velocità normale e noi al rallentatore.Poi ho dovuto rendermi conto che era tutto reale.Forse quel primo gol, così clone di quello anconetano, mi ha momentaneamente scollegata dalla realtà.Una forma di difesa, sicuramente.Il secondo gol mi ha dato la giusta (ahimé) scossa per ritornare qui, sul pianeta Terra, Via Lattea, Universo. Una parte residua di me, molto molto molto latente e minuscola come un paramecio, diceva sottovoce e per nulla convinta: "Magari facciamo come il Napoli contro il Milan...".Tutto il resto di me mi insultava.Aveva ragione la maggior parte di me, ovviamente.Anche se, per la mia personalissima legge morale, chi insulta passa dalla parte del torto. Non mi è neppure preso lo sconforto, sai? Era tutto così scontato fin dall'inizio, era tutto così... logico.Vincenzo mi ha chiesto come faccio a continuare a fare il tifo per il Toro.Gli ho risposto sinceramente, gli ho detto: "Non lo so..."In realtà lo so ma ieri non avevo voglia di parlarne.Non avevo voglia di mettermi lì per l'ennesima volta a parlargli della storia, dell'IDEA, del colore, del... ieri provavo noia, quasi indifferenza.No, non per il Toro... per tutto l'insieme.Non è solo 'colpa' del Toro... ci sono momenti in cui si concentra una tale massa di melma che l'unico modo per sopravvivere è meglio attuare una sorta di vuoto emotivo. Nessuna emozione, nessuna sofferenza. Ma non mi piace vivere (o sopravvivere) senza emozioni e così ieri sera sono andata a fotografare la notte con Giorgia.Mentre l'aspettavo mi ha telefonato la Stefi: voleva raccontarmi di quel che era successo al Comunello, voleva raccontarmi che ci sono squadre che sono sotto di due gol e riescono a ribaltare situazioni e ad uscire a testa alta, altissima, dal campo.L'ho ascoltata, ho anche riso... ma ho riso amaramente e le ho detto una cosa orribile ma vera (FINO A PROVA CONTRARIA): "Forse è meglio se non torniamo in serie A subito, eh?".Che sconforto...Lunedì 2 novembre 2009, seraCaro Diario,quando si partecipa ad una corsa bisogna correre.Semplice, no?Se si corre veloce per un tratto del percorso e poi ci si ferma a passeggiare per ammirare il panorama, per raccogliere un fiore, per schiacciare un pisolino, si fa la fine della lepre nella sfida con la tartaruga.Ricordi la favoletta? Proprio quella.Questa metafora mal si adatta perché parla di una vittoria ottenuta procedendo lentamente.Questa metafora mal si adatta perché la costanza della tartaruga, ora come ora, è un miraggio, una chimera. Ragazzi, com'è 'sta storia? Che cosa vi affligge? Che cos'è questo continuo altalenare?Sarebbe bello parlarne con calma, senza urlare, senza aggredire... solo per capire. Sarà una settimana lunga quella che ha avuto inizio da quando avete lasciato il campo ieri pomeriggio.Sarà lunga per voi e sarà lunga per NOI.Io spero che le intemperanze di chi non riesce a mantenere il controllo non siano troppo rumorose (finirebbero per fare danno), io spero che questa settimana lunga scorra rapida.D'altra parte tutto scorre, no?E lasciamo che il tempo faccia scivolare tutto via... e che i sedimenti non si facciano troppo pesanti.Martedì 3 novembre, dopo pranzo (c'è il sole)Caro Diario,Luca dice che io amo il Toro con la forza di una madre e che questa forza si aggiunge a quella che normalmente esprimo.Sapessi, caro Diario... non è poi così facile essere forti.NOn è una scelta comoda, non rende le cose agevoli, la forza fa paura e da fastidio... e non si può andare contro la propria natura.Quante volte ho desiderato potermi affidare agli altri invece del contrario... così, tanto per provare l'ebbrezza di essere diversa da come sono.Quante volte ho desiderato che il Toro fosse diverso da quello che è... ma non sarebbe più stato il Toro bensì qualcosa di banale.E a NOI le banalità non piacciono.Ho un desiderio grande, magari lo scrivo nella letterina a Babbo Natale.Vorrei che i ragazzi in campo fossero guerrieri come me e come tanti altri.NOI nel momento del bisogno raccogliamo le armi momentaneamente deposte sul suolo e ci dirigiamo con decisione verso il punto più caldo della battaglia.E lo facciamo sempre, maledizione, lo facciamo sempre, anche quando non andiamo d'accordo fra di NOI, e non due volte si e una no.Peccato che Babbo Natale non esista... vabbe', scriverò lo stesos la mia letterina: dicono che blaterare (secondo alcuni) e raccontare (secondo altri) sia una delle cose che so fare meglio...Intanto 'sta settimana lunga sta lentamente passando e sento crescere la voglia di Toro.Così tanta voglia che i pensieri vanno a singhiozzo ma se faccio un po' di attenzione... oh be', il filo logico c'è.Forza Toro sempre e... ssshhh, un po' di silenzio, ora...