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In occasione del Salone del Libro, Radio Flash presenta ''Toro come un romanzo'', il libro scritto da Diego De Ponti, Michele Ruggiero e Stefano Tallia per ripercorrere la Storia della squadra granata. Il giornalista di Tuttosport ospite a...
In occasione del Salone del Libro, Radio Flash presenta ''Toro come un romanzo'', il libro scritto da Diego De Ponti, Michele Ruggiero e Stefano Tallia per ripercorrere la Storia della squadra granata. Il giornalista di Tuttosport ospite a Dalla Parte del Toro parla subito di come è stato suddiviso il lavoro per la redazione di questo "romanzo". ''Ci siamo suddivisi il lavoro in tre, io ho fatto la parte storica, Michele Ruggiero ha trattato il Grande Torino, mentre Stefano Tallia gli ultimi trent'anni, quelli dello scudetto del '76. Ognuno di noi ha dato un taglio personale. Tallia, per esempio, ha vissuto in prima persona lo scudetto e ha come scritto da tifoso, io ho scelto un approccio storico. La cosa importante è che chiunque leggerà il librò troverà l'anima granata.''Poi ci si focalizza sulla prima partita del Torino, sulla quale ci sono da sempre tante leggende e poche certezze : ''Molti autori torinesi che avevano trattato il Torino ricordavano solo alcune cose di quella partita. Io sono andato a Vercelli, dove si giocò quella partita, trovando formazioni, tabellino e tutte le curiosità in merito. Ci sono annate che non hanno lasciato lo stesso segno nella storia granata, ma che hanno bisogno di ulteriori approfondimenti. Serve un lavoro di ricerca''.Oggi il libro è disponibile nella sua nuova versione ''Toro come un romanzo'', aggiornato a 105 partite, dai suoi inizi fino al baratro di questi giorni: ''Nel calcio ci sono tanti interessi, sconvolge la normalità di fare certe pratiche. Il calcio ha sempre avuto i suoi lati oscuri, inutile credere che non ci fossero problemi anche in passato. E' giusto che chi ha sbagliato sia chiamato a rispondere''. Poi si parla del Torino di oggi e del suo tecnico Ventura: ''A me Ventura è sempre piaciuto molto, è arrivato a Torino dopo l'anno nero di Bari. Aveva voglia di riaffermarsi e di riaffermare il suo calcio. Torino non è una piazza facile, ma sta riuscendo nel suo intento. Forse non ha ancora proposto il suo calcio, ma non era possibile, i risultati erano troppo importanti''.Come mai abbiamo dovuto aspettare tre anni per vedere un Toro così? ''Ci sono state tante cause, alcuni allenatori erano forse troppo coinvolti dalla causa granata, essendo stati ex giocatori. Ventura è stato bravissimo a gestire un ambiente difficilissimmo''.Infine, si parla dei giovani granata che potrebbero essere un buon investimento per il futuro: ''Potrei dire Ogbonna, ma credo che sarà molto difficile riuscire a trattenere un giocatore del suo calibro. Se il Toro vuole fare programmazione, deve comprare dei giovani e riuscire a valorizzarli. Bisogna tornare a lavorare come si faceva una volta, anche perchè il calcio italiano non è più ricco come una volta''.
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