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Lascio la parola a uno di Noi

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introduzione di Silvia Lachello Sorelli e Fratelli, oggi lascio spazio al pensiero e al sentire di Fabio Selini, autore di "Passione al rovescio - Diario di un antijuventino".Io mi sento totalmente in linea con lui.Buona lettura, buona...
Redazione Toro News

introduzione di Silvia Lachello

 

Sorelli e Fratelli, oggi lascio spazio al pensiero e al sentire di Fabio Selini, autore di "Passione al rovescio - Diario di un antijuventino".Io mi sento totalmente in linea con lui.Buona lettura, buona meditazione e forza Toro.

 

MA COME SI FA?di Fabio SeliniSo già che alcuni (molti?) tifosi DOC di questo nostro Toro leggendo queste righe andranno su tutte le furie e cominceranno a sentenziare che non capisco nulla e come diavolo mi permetto di dire certe cose, e chi sono per fare il maestrino?, ma come mi permetto?Avete ragione! Quello che scrivo è sbagliato (?). Non sono un vero tifoso... anzi, lo ammetto sono un gobbo infiltrato.Ma chi se ne frega! Scrivo perché mi è stata data la possibilità e la cortesia di farlo e di fronte ad un invito, e soprattutto ad un argomento che per l’ennesima volta è ritornato a galla, non posso esimermi da dire quello che ritengo opportuno.Mi riferisco all’ultima allucinante polemica che vede protagonista il nostro Capitano Rolando Bianchi. Questo si incazza e scrive sul suo sito che gli sembra folle che alcuni suoi tifosi siano perfino lieti del suo infortunio e dice loro di ricordarsi dei gol che ha infilato con la maglia granata.Il finimondo!"Ma come si permette?", "Quello è pagato per farlo!", "Rispetti i tifosi!" leggo qua e là sul web.Mi sembra quantomeno bizzarro che si "esulti" perché un giocatore della tua squadra si fa male, probabilmente adducendo chissà quale manna dal cielo che esuli il buon Bianchi dal giocare le prossime partite. Che fortuna è! Magari non gioca Rolando! Dai, che figata! Finalmente ci togliamo di mezzo 'sto paracarro.La colpa di Bianchi, oltre a quella di rispondere per le rime alla provocazione, è quella più "grave" di non segnare da mesi. E noi del Toro, diamine!, siamo piuttosto stizziti.Perché è inutile nasconderci dietro un dito. Se il nostro centravanti si fosse infortunato durante un periodo di gol a raffica saremmo corsi tutti al suo capezzale con i fazzoletti intrisi di lacrime. Ed invece, ora che non segna, ci sentiamo in diritto di festeggiare la sua assenza.È così che si fa! Bene!Già, perché noi del Toro abbiamo la bocca fina, il palato elegante. Noi siamo abituati a tifare per Messi e Cristiano Ronaldo, noi negli ultimi vent’anni abbiamo frequentato il jet set e il gotha dal calcio mondiale. Non contiamo le partecipazioni alle Champions e i Palloni d’Oro in squadra. Il Barcellona deve imparare da noi.Il buon Rolando non sarà un fuoriclasse, eppure mi pare più che un onestissimo giocatore, uno che di situazioni complicate ce ne ha risolte non poche. Si dirà che è stipendiato per farlo, che è suo dovere. E già! Lo erano anche tanti altri fenomeni che hanno vestito la nostra maglia e che contavano i gol sulle dita di una mano.Ma dopo l’inarrivabile Pulici e il tanto vituperato Marco Ferrante, chi diavolo ha segnato come Bianchi? No, ditemelo, voi amanti della critica selvaggia e degli infortuni salvifici.Sì, come se l’infortunio a Bianchi risolvesse le nostre ansie di ingoiare cacca da quasi un quarto di secolo. Se non gioca lui... beh... siamo a cavallo! E via con nuovi schemi vincenti che condurranno il nostro Toro alla gloria. Ovvio che poi pure una partita così così del decorosissimo Antenucci o un gol mangiato di Ebagua o un cross errato di Sgrigna sarebbero pretesto per agitare nuove teorie. Meggiorini sarà il prossimo? Mi pare che molti l’abbiano già bocciato senza appello. Quindi via pure lui, ma subito s’intende.Ma io mi domando: come si fa ad essere tanto masochisti e continuare a farci male da soli? Già la storia del nostro Toro è costellata di cicatrici che ci ha dannatamente donato il destino, ma noi imperterriti continuiamo a farci male come se godessimo tantissimo a sentirci parte di un disegno divino malefico e seppur le cose dovessero andare un po’ meglio... eccoci lì a provare a dare una spallata.Vedere andar via Rolando Bianchi fa così piacere? Io non lo so...Non è abbastanza granata? Non è abbastanza attaccato alla maglia?Di questi tempi dove per un pugno di dollari Eto’o va a giocare in una squadra inutile, dove si stanno estinguendo gli ultimi giocatori bandiera, dove - se lo riempi di quattrini - qualunque personaggio del mondo pallonaro viene a giocare anche nella tua squadra di calcio a cinque il giovedì sera alla Polisportiva Vattelappesca... noi non riusciamo a godere del sincero sfogo di un ragazzo che in qualche modo ha capito così il granata e cosa significhi viverlo sulla sua pelle.Quante volte è già successo? Quanti giocatori o presidenti (ricordate Sergio Rossi, perfino Pianelli?) se ne sono fuggiti via da questa piazza capace dell’amore più viscerale, ma attenta a decidere con l’ansia dei perdenti ciò che è bene o male e le sfumature del granata.Io da ragazzino quando leggevo la Gazzetta e vedevo che un giocatore avversario s’era infortunato alla vigilia di un match con il mio Toro, godevo come un riccio. Ora non lo faccio più, sono abbastanza adulto da capire che le partite si vincono e si perdono che ci sia in campo tizio o caio. Certo seppur ragazzino imberbe non m’è mai passato per la testa di festeggiare perché s’era stirato Pulici o infortunato Dossena.Se vogliamo ritornare grandi dobbiamo partire da qui, non dal Filadelfia o dal vivaio (di sicuro importantissimi). Dobbiamo riprendere a tifare Toro e a comprendere che in un calcio moderno che non ci appartiene più fatto di sponsor, posticipi/anticipi, giocatori che cambiano seimila volte maglia e altre amenità... avere la pazienza (e fortuna) di assistere nuovamente a una esultanza come quella del buon Rolando è semplicemente essere del Toro.Il resto è fatica preadolescenziale tifoide senza senso.OK. Ora iniziate ad insultarmi.FORZA TOROFORZA CAPITANO!