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L’assoluto, il relativo e…

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di Silvia Lachello  Buongiorno Toro... mia figlia ieri è andata in gita e prima di uscire di casa mi ha chiesto: “Posso mettermi la sciarpetta del Toro?” [NdR Willo, prendi nota ;-)] Oggi, quando è scesa dal bus...
Redazione Toro News

di Silvia Lachello

 

 

Buongiorno Toro... mia figlia ieri è andata in gita e prima di uscire di casa mi ha chiesto: “Posso mettermi la sciarpetta del Toro?” [NdR Willo, prendi nota ;-)] Oggi, quando è scesa dal bus gitaiolo, ho visto prima la sciarpetta di lei. Che madre degenere... E poi Andrea. La sua bella mamma me l’aveva preannunciato, mi aveva appena detto: “Ha voluto mettersi il cappellino del Toro!”, quando l’occhio si è fermato lì: su un bimbo piccolo, ma già consapevole delle sue scelte. “Andre, è vero che hai vinto il premio per il più bel cappello della gita?”, gli ho chiesto. Mi ha risposto di sì, sorridendo e con voce ferma. Mi piacciono ‘sti bambini del Toro: li si riconosce comunque e, evviva evviva!, scelgono di portare su di sé simboli di un Amore grande.Per completezza d'informazione mi preme sottolineare che non ho visto cappellini, sciarpette, t-shirt di altre squadre. Forse fa parte solo del nostro patrimonio culturale insegnare orgoglio e appartenenza? Boh, chi lo sa e, fondamentalmente, chi se ne frega.Ora parliamo di meccanica quantistica, d’accordo? Magari un’altra volta, eh? No, dai... parliamo del tempo. No, non quello meteorologico, l’altro, quello che tutto cura, quello che (per alcuni) è denaro, quello che non è più quello in cui Berta filava, il tempo. Orologi. Calendari. Viaggio a ritroso nel tempo. Direzione: prima metà degli anni ‘70, scorso secolo e scorso millennio. Pronti? Via.C’era quella bambina con i capelli scuri e gli occhi chiari (io) che era del Toro e il suo Toro era un Toro vincente, così vincente che aveva fatto piangere dalla gioia la moltitudine di variegate età. Il suo Toro era un Toro vincente e lo era in senso assoluto.Nuova direzione: prima metà degli anni ‘10, secolo e millennio in corso. Pronti? Via.C’è quella bambina con i capelli scuri e gli occhi chiari (mia figlia) che è del Toro e il Suo Toro è un Toro vincente, così vincente che ogni tanto mi viene voglia di spiegarle che il Toro è un’altra cosa, ma poi... ma poi perché non lasciarle godere un momento come questo che, pur non essendo trionfalissimo, è potenzialmente buono? Ha tutto il tempo per imparare altro della nostra storia, tutto il tempo anche per valutare le debite differenze e farsi un’idea che sia sua, solo sua, completamente sua. Il suo Toro è un Toro vincente e lo è in senso relativo.E dal momento che anche oggi, come quasi sempre nel ruolo auto-impostomi di puntualizzatrice sfrantecamaroni, conduco la mia guerra contro le sfumature... cancello le parole ‘assoluto’ e ‘relativo’ dal mio vocabolario e guardo il Toro vincente negli occhi di mia figlia e in quelli di Andrea che, per andare in gita, si mettono la sciarpetta e il cappellino del Toro.Al resto ci penserò quando il resto arriverà.A quindici g.a.f.d.c., vi abbraccio, Sorelle e Fratelli...