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Il Torino Calcio è stato cancellato. Oggi inizia una nuova storia con il Football Club Torino. Sembra un film di Alberto Sordi. Scusate l'irriguardosa ironia ma serve per rappresentare al meglio l'enorme danno patito. Il signor Cimminelli e il suo 'fido' Romero tanto hanno tramato e maramaldeggiato da arrivare al punto di consegnare la storia del Torino Calcio e il suo destino agli Organi Federali che nel pieno della loro ritrovata tolleranza zero hanno scagliato il definitivo colpo di grazia. Non voglio star qui di nuovo a resocontare illusioni e delusioni, intrecci e commistioni, oramai abbondantemente sciorinati, in questo ultimo mese di passione e sofferenza. Voglio però sperare che chi ha preso in mano i resti di una storia già lontana sappia quello che sta facendo. Non sarà giudicato in base a riscontri oggettivi perché oggettivamente non c'è niente da rivendicare; niente giocatori, niente allenatore, niente più di oggettivamente razionale. Ma sarà giudicato sulla base delle scelte, dei progetti, dei comportamenti.
Lo sappiamo tutti che oggi è un brutto giorno; che il destino continua a giocare contro di noi, con ripetuto accanimento; per mettere alla prova le nostre resistenze e per ingigantire i nostri cuori gonfi di passione soffocata. Ma fino a quando questi cuori sopporteranno? >La soglia di sopportazione è infinita, come infinita l'idea di ricominciare. Nessuna tifoseria, nessun simbolo è uguale al nostro. Non è retorica, è una fede incrollabile, uno stile di vita. Non occorre essere Piemontesi per appartenere a questo simbolo. Esso è patrimonio storico di tutti, è trasversale, unifica. Non cede a compromessi e non accetta compromessi, cammina a testa alta e guarda diritto negli occhi. E'uno stile di vita, ripeto. E'qualcosa di più che una simpatia, una cosa seria, un riferimento corretto di valori. Ecco perché, via gli affaristi e i loro portaborse, oggi siamo tutti più liberi.Il futuro ci dirà se dovremo o no soffrire e combattere ancora ma noi ci saremo sempre, se lo ricordino tutti.
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