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mondo granata
Martedì 3 marzo 2009. Caro Diario, dove eravamo rimasti? Ah già: il risultato parziale delle belligeranze pre derby.Siamo sul 3 a 1 per NOI. I marcatori? Per noi: un goal di mia figlia ed una mia doppietta, per loro: un ex fratello.Eravamo rimasti anche al conto alla rovescia: siamo a meno tre.Procediamo (sononervosasononervosasononervosa).
Questa mattina in ufficio ha telefonato un gobbo appartenente alla tipologia più pirla: l'autolesionista. Essere gobbi È di per sé un atto autolesionistico ma tant'è...Ecco il riassunto della telefonata:- Ciaaaaaaaaaaaaooooo Silvieeeeeettaaaa, coooome staaaaaaai a poooochi gioooorni dal deeeeeerby? [egli utilizza un insolita quantità di vocali, forse tentando di cancellare dalla mia mente lo splendido ricordo di quel campionato in cui pure essi sperimentarono la serie definita da quella consonante che sta fra la A e la C ma che io non pronunzio perché oggi mi gira così]- Io sto benone, grazie. Che cosa posso fare per te?- Vuoi venire a vedere il derby con me? [riduco il numero di vocali in favore della leggibilità]- No, grazie, ho già comprato i biglietti e vado come sempre con la mia amica del cuore.- Ah, be'... d'altra parte tu non andresti mai a vedere il derby vicino ad una merda, no?
Trasalisco. Ha proprio detto quella parola? L'ha detta, l'ha detta davvero.
- L'hai detto tu... mi congratulo per il tuo momento di consapevolezza. In ogni caso il mio capo è fuori ufficio. Ti faccio chiamare, ciao.- Gu.
L'ho considerato un autogoal. D'altra parte se l'è cantata e suonata da solo. Ma tu pensa che roba ridicola... un gobbo mi chiama per insultarSi. Certo che la vita è proprio bella, eh?E quindi... 4 a 1.Non so se entusiasmarmi o mantenere il profilo basso... la seconda che ho detto, via.
Mercoledì 4 marzo 2009
Caro Diario,le belligeranze pre derby continuano ma credo che non terrò più il conto: mi sto un po' annoiando.In fondo io me ne sto tranquilla a vivere la mia vita senza andare a cercare rogne... se poi mi capita che qualcuno abbia l'assoluta necessità di scaricare le proprie rogne su di me, non c'è problema: una frase tagliente, una verità rivelata, un'unghiata all'anima non si nega a nessuno, via...Venghino, siori, venghino: io non cerco mai la provocazione.Ma rispondo.SEMPRE.Non mi nascondo mai.MAI.
Giovedì 5 marzo 2009
Caro Diario,il pensiero mi è esploso improvvisamente in testa andando al lavoro: fra due giorni c'è il derby.Sai che novità...Però un conto è dire “Fra tot giorni c'è il derby.” ed un altro è dire “Dopodomani.”Il tutto assume contorni più nitidi.Il quarto chakra frulla come un disperato.La concentrazione viene a mancare.Dopodomani.Da quanti anni non vedo un derby allo stadio? Non li conto neppure più. Ma per la Stefi sarà il primo derby dal vivo.Vorrei poterle garantire il risultato che entrambe insieme con gli altri fratelli auspichiamo ma... no, temo che non sia ancora arrivato il momento.Sarà comunque emozionante.Dopodomani.
Sabato 7 marzo 2009, notte fonda, quasi domenica
Caro Diario,amen.Un altro colpo nello stomaco ma non è sicuramente quello che mi ammazza.Ho visto di peggio nella vita.Nei prossimi giorni i cuginetti si faranno vivi a frotte.E di nuovo dico: venghino, siori, venghino.Tutta la stanchezza dell'universo non basterebbe a piegarci, ti dicevo qualche giorno fa… sai, ho perfino riso ieri allo stadio.Sì, sì! Ridevo mentre vedevo issare la seconda lettera dell'alfabeto in quella curva acromatica.Ma non hanno ancora capito che a noi i fantasmi non fanno paura? Non hanno ancora capito che due anni fa quella lettera se la sono dovuta incidere sulla fronte (o sulle natiche? Boh, non lo so...)? Non ricordano il motivo per cui se la sono ritrovata appiccicataincisa addosso? Oh, gente di poca memoria... è sempre la solita piccola e fondamentale differenza fra ESSERE ed AVERE, fra il FAR DI MEMORIA TESORO e GU.Ho la gola in fiamme, mi fanno male le braccia, ho l’anima stroppicciata: vado a dormire.
Domenica 8 marzo 2009
Caro Diario,ho dormito male: troppa stanchezza, troppa.Comunque ho capito una cosa: che i gobbi, a modo loro sono revisionisti storici. Ho scritto modo? Volevo scrivere Moggi. Anzi volevo cantare: Tutta l'Italia lo saaaaa...Bene.Male.No, bene. 'fanculo a ieri. Si va avanti. NOI andiamo sempre avanti.
Sai, ieri sono entrata sotto la Torre Maratona. Quando ero piccola era come una sorta di rifugio: sapevo che se anche mi fossi persa qualcuno sarebbe venuto a recuperarmi lì.Non ci lasciamo mai soli, neppure quando litighiamo fra di NOI: funziona così.
Ieri sera c'erano tanti ragazzini, uno era due file dietro di me. Da una rapida lettura dei brufoli sul viso ho dedotto che facesse parte di quelli che non hanno conosciuto vittorie nei derby.Eppure era così determinato nel suo tremendismo... mi sentivo fiera per lui.
Per non parlare della piccola Giulia che poco fa è arrivata stringendo fra le manine la SUA maglia del Toro: “Voglio mettere questa. Perché io sono del Toro.”
Scendendo gli scalini per uscire dallo stadio ho sentito due ragazzi parlare in inglese... uno diceva all'altro: “Now you understand the real meaning of this match!” [Ora capisci il vero significato di questa partita!].E l'altro rispondeva: “Well, there's clear evidence Giuventus is shit!”. [E’ evidente che la Giuventus è m***a].Abbiamo intavolato un breve discorso e lo sconosciuto - ma fratello - figlio d'Albione illuminato ha concluso dicendo: “Giuve è stronzo, isn't it?”. Gli ho corretto la lettera finale dell'aggettivo, ci siamo dati una forte stretta di mano.
Anche mamma ha dato il suo saggio contributo... uscita dallo stadio l'ho subito chiamata e fermamente ella ha dichiarato: “Vinciamo il prossimo.”Mi è piaciuto il fatto che abbia usato il tempo presente e non il tempo futuro nella sua affermazione.E' stato come gettare un seme che germoglierà in un futuro non troppo lontano. E con tutto quello che ha visto lei in tanti decenni di attivismo granata... non vedo perché non dovrei affidarmi al futuro con (quasi) tranquillità.Tu mi dirai che la classifica contrasta la crescita di quel seme... io sono abituata a vedere il bicchiere mezzo pieno, sempre. E' il significato di quel COMUNQUE VADA che cantiamo fino a strapparci le corde vocali, no?
E che cosa dire del padre incontrato appena uscita dallo stadio? Era lì con il figlio e la figlia, entrambi in età da elementari. Io tenevo ancora fra le braccia i bastoni gonfiabili bianchi e granata e mi si è avvicinato esitante (effettivamente avevo l'aspetto della Medusa del Caravaggio...): “Mi scusi, signora... potrebbe regalarmi uno di quei bastoni? Così posso giocare con mio figlio...”. Ne ho consegnato uno ad ognuno dei bimbi i cui occhi si sono messi nuovamente a brillare e sai una cosa? Tutto quel bianconero di cui avevo fatto indigestione è stato digerito.
Sono successe cose tra ieri e oggi che custodirò dentro di me per sempre.
Per sempre. Sono solo due parole. Due piccole parole. Ed hanno la stessa intensità di altre due parole. Quali? Queste: FORZA TORO.
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