mondo granata
Le insidie del Fato
di Giacomo Serafinelli
Buongiorno Toro...domenica pomeriggio, poco dopo la fine della partita, felice come da tempo non mi capitava, ho sentito un paio di fratelli di fede. Altra dose di esaltazione condivisa e poi via a scrivere, cercando di tradurre in parole tutto il turbinio di emozioni forti e intense che mi ribollivano dentro.
Ne è nato un pezzo sulla partita, e non poteva essere altrimenti, sui gol, sui record polverizzati e su una banda di ragazzi scatenati che non si vuole più fermare. Ne è nato un cappuccino ed avrebbe dovuto essere quello che state leggendo in questo momento. Ma in serata è successo l'imponderabile. Erano arrivati quasi a casa, i giocatori, quando il pullman ha rallentato in attesa che si aprisse completamente la sbarra del telepass. Poi, improvviso e tragico, lo schianto.
In quel preciso istante lo sport è passato in secondo piano, perché il Fato, beffardamente, ha deciso di rubargli la scena.
Su quella macchina ridotta ad un pietoso cumulo di rottami c'erano tre ragazzi, due dei quali morti all'istante. Sul sedile posteriore un i-pad parlava di vita, di gioia, immagine stridente con quello che si è presentato agli occhi dei giocatori, scesi subito per aiutare con qualsiasi mezzo a loro disposizione. Proprio l'intervento dei giocatori e del medico sociale del Torino hanno contribuito a mantenere in vita l'autista dell'auto, Paolo, mentre nulla si è potuto fare per Lorenzo e Fabio Massimo. Non c'è molto da aggiungere, in casi come questi le parole possono davvero poco.
Esprimo cordoglio alle famiglie delle vittime e mi stringo intorno al ragazzo che sta lottando per farcela. Il cappuccino calcistico, quello che parla delle belle pagine di sport che il Toro ci sta regalando, uscirà domani.
Oggi è il momento del dolore.
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