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Le partenze pesanti di Grella e Comotto

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di Guido De Luca
Redazione Toro News

Quarto direttore sportivo in quattro anni. Il progetto “Toro” di Urbano Cairo non trova continuità. Liquidata la coppia Fabio Lupo e Stefano Antonelli, giunge in granata con la carica di direttore sportivo Mauro Pederzoli. Il nuovo giovane ds vanta nel suo curriculum un’esperienza di rilievo al Liverpool e opera bene soprattutto ad inizio estate. Il colpo a sorpresa più importante è l’acquisto in comproprietà dal Bolton del macedone naturalizzato svizzero Blerim Dzemaili. Reduce da quasi un anno di inattività a causa di un infortunio al ginocchio, Dzemaili non ha più la fiducia del suo vecchio allenatore. Accetta di buon grado l’Italia e dopo un avvio in sordina si rivelerà il giovane più talentuoso della rosa granata. Pochi giorni prima, veniva annunciato l’acquisto di un altro straniero, il nazionale austriaco Jurgen Saumel. Dzemaili e Saumel sono due centrocampisti dotati di buona tecnica e discreta visione di gioco. Il primo dovrebbe crescere sotto l’ègida del quasi quarantenne Eugenio Corini, il secondo si propone come alternativa all’ex campione del mondo Simone Barone. I tre allenatori che si alternano sulla panchina granata nel corso del campionato nutriranno più di un dubbio sulle collocazioni tattiche dei due innesti d’oltrefrontiera. Soprattutto l’austriaco vedrà sempre poco il campo. Era ipotizzabile che la cessione per cinque milioni di euro dell’australiano Vincent Grella al Blackburn Rovers, potesse essere motivo di rimpianto in più di un’occasione. Arrivato a costo zero dal Parma l’anno prima, la sua dipartita ha portato liquidi in società, ma ha lasciato un buco sulla mediana del campo. Complice anche una stagione piena di infortuni di Paolo Zanetti, il centrocampo, in modo particolare in fase d’interdizione, si è rivelato il reparto più debole dell’undici granata. Il “Genio” Corini non è più sorretto dal fisico, Simone Barone, giunto al suo terzo anno a Torino, non riesce a cambiare passo, Aimo Diana, spostato inizialmente sulla destra a fare il terzino al posto del partente Gianluca Comotto, appare spossato. Il solo Ignazio Abate, arrivato in comproprietà dal Milan, garantisce una spinta offensiva sulla destra, ma per problemi fisici non giocherà mai con continuità. Nel frattempo Davide Bottone è andato in prestito al Vicenza e rimane il solo Vailatti, di ritorno da una breve esperienza a Livorno di soli 5 mesi, a rappresentare un eventuale fresco rincalzo. Anche l’attacco necessitava di rinforzi, al termine di un campionato che si era concluso con un Torino in difficoltà ad andare in rete. Scaduto il prestito di un anno a Recoba e ceduto al Vicenza un deludente Sasa Bjelanovic, si registra il rientro dalla comproprietà al Lecce di Elvis Abbruscato, ma a far storcere il naso a più di un critico è stato l’annuncio dell’acquisto dell’ex Juventus e Reggina Nicola Amoruso. Con Roberto Stellone e Nick Ventola sempre sul piede di partenza, ma senza acquirenti, si delinea, almeno sino a pochi giorni dalla fine del calciomercato, un attacco privo ancora di una vera e propria prima punta. Solo alla vigilia della prima partita ufficiale dell’anno (con il Brescia in Coppa Italia), viene presentato il tanto sospirato goleador da almeno dieci centri a stagione. Si tratta di Rolando Bianchi, arrivato al termine di un’estenuante trattativa con il Manchester City, alla modica cifra di circa sette milioni di euro. Si riforma così la coppia Amoruso-Bianchi che aveva salvato miracolosamente la Reggina due anni prima da una retrocessione quasi annunciata. Alessandro Rosina diventa capitano della squadra, David Di Michele litiga subito con Mister Gianni De Biasi, confermato sulla panchina granata, e va in prestito al West-Ham di Londra.In difesa, si contano, invece, le cessioni di Comotto alla Fiorentina e la fine dei prestiti di Pablo Hernan Dellafiore (tornerà poi a gennaio continuando a fare la spola tra Palermo e Torino) e di Marco Motta che rientra a Udine. Al posto di Comotto, arriva dall’Albinoleffe l’inesperto Riccardo Colombo, mentre al centro della difesa viene ufficializzato l’acquisto di Francesco Pratali dall’Empoli. Rientra dal prestito al Crotone Angelo Ogbonna. Vengono confermati Pisano, Rubin, Natali, Di Loreto e Ivan Franceschini, nonostante quest’ultimo, ormai recuperato da un brutto infortunio, non sia considerato dalla società. Solo Giancarlo Camolese, terzo allenatore della stagione, subentrato a Walter Novellino, che aveva rilevato a sua volta De Biasi, crederà nei mezzi del forte difensore. Il sostituto in porta di Matteo Sereni è Alex Calderoni, mentre Alberto Fontana torna terzo portiere.A gennaio, con l’arrivo del nuovo direttore sportivo Rino Foschi e con il contemporaneo declassamento di Pederzoli al ruolo di osservatore del mercato estero,  vengono ceduti in prestito al Foggia Dominique Malonga e al Siena Nicola Amoruso. Sul fronte arrivi vengono acquistati il terzino Rivalta dall’Atalanta e il fantasista Gasbarroni dal Genoa. A fine anno sarà retrocessione, l’ennesima cocente retrocessione dell’ultracentenaria storia granata.