Il Torino Fc ha appena ottenuto la promozione nella massima serie. Il presidente Urbano Cairo si era presentato solo 12 mesi prima con un piano quinquennale per l'ascesa in serie A ed invece, con un pò di fortuna, riesce a riportare subito il suo nuovo Toro tra i grandi del calcio. L'italia del pallone è sconvolta da Calciopoli. Viene smascherato il peggio del calcio: corruzione, partite comprate, giocatori ostaggio delle società di procuratori, che operano come associazioni a delinquere. La vittima più illustre è la Juventus con tutta la sua dirigenza societaria. La squadra bianconera viene retrocessa in serie B per illeciti sportivi, e si vede sottrarre due scudetti. Per un'altra stagione non si giocherà il derby di Torino, questa volta non per demeriti dei granata. Calciopoli investe anche Lazio, Milan, Fiorentina e Reggina che, pur non retrocendo nella serie cadetta, inizieranno il campionato con forti penalizzazioni. Nel frattempo, si giocano i mondiali di calcio e la nazionale italiana, tra dubbi e polemiche, partecipa lo stesso. Gli azzurri guidati da Marcello Lippi vincono la Coppa del Mondo nonostante lo scetticismo iniziale.A Torino, sponda granata, si sogna in grande; i più ottimisti azzardano addirittura una qualificazione in Champions League. Non sarà così, nonostante un calciomercato estivo di forti suggestioni e colpi di scena.Tanto per cominciare, Urbano Cairo, come promesso in caso di promozione, rinnova per un anno il contratto a tutti quei giocatori in scadenza. Non beneficiano di questa opportunità coloro che erano arrivati a Torino in prestito: quindi, si verifica il primo paradosso che vede rimanere in granata il mediocre Orfei e tornare alla loro squadra di origine giocatori dalla resa migliore come Fantini, Nicola o Edusei.Tra i pali serve un portiere giovane e affidabile. Giunge in prestito dal Milan Christian Abbiati (dopo aver disputato l'ultima stagione nella Juventus). Non entusiasmerà la piazza a causa anche di un carattere assai introverso. Massimo Taibi si dovrà accontentare della panchina. In difesa arrivano i rinforzi di Ivan Franceschini dalla Reggina, Marco Di Loreto e Giuseppe Pancaro dalla Fiorentina e Gabriele Cioffi dal Mantova Quest'ultimo aveva appena perso con la maglia dei virgiliani lo spareggio play-off proprio contro il Torino. Ritorna in granata dopo un anno Gianluca Comotto, che, nella partita del centenario contro l'Empoli, porterà al braccio la fascia di capitano e segnerà il gol del match a tempo quasi scaduto. Un altro ritorno alle origini è quello di Diego De Ascentis per rinforzare il centrocampo. Sino a qui nulla di eclatante, ma devono ancora arrivare i colpi a sorpresa del nuovo direttore sportivo Doriano Tosi, voluto fortemente da mister Gianni De Biasi. Con lo zampino anche di Cairo, vengono acquistati dal Palermo il neo-campione del mondo Simone Barone e dalla Spagna con la formula del prestito un altro ex azzurro: Stefano Fiore che, sebbene di proprietà del Valencia, aveva appena concluso la sua ultima stagione con i colori viola della Fiorentina. Appare da subito una scelta discutibile. Nel suo ruolo, il Torino ha già l'astro nascente Alessandro Rosina, che i granata hanno appena acquistato a titolo definitivo dal Parma. Stefano Fiore verrà ceduto a gennaio al Livorno. Troppo problematica la sua gestione. In attacco vengono confermati Stellone, Abbruscato e Muzzi, e non sarà acquistato alcun bomber di razza. Anzi, a completare l'attacco verranno scelti due giocatori sino ad allora poco conosciuti. Dalla nazionale giapponese giunge la scommessa Masashi Oguro e dal Lecce, con la formula del prestito, Axel Konan. Pochi spiccioli di partita per entrambi.E' un Torino stravolto, più che rinnovato. Ben presto nascono i primi dissapori tra la vecchia guardia e i nuovi arrivati. Effettivamente a tenere ancora alta la bandiera granata ci pensano i vari Ardito, Balestri, Gallo e Muzzi, mentre i novelli Abbiati, Pancaro, Barone e Fiore lasciano a desiderare. In panchina, poi, accade l'imprevisto. A settembre, a pochi giorni dall'inizio del campionato, patron Cairo sceglie di esonerare De Biasi per puntare sul disoccupato di lusso Alberto Zaccheroni. Più che una scelta tecnica appare come una punizione per l'allenatore di Sarmede, reo di aver storto il naso in una conferenza stampa sulla scelta del giapponese Oguro. Sarà un campionato di stenti che vede il Torino salvarsi alla penultima giornata con Gianni De Biasi di nuovo in panchina a febbraio al posto di un non convincente Zaccheroni.
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