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Gent.mo Direttore,
ci risiamo, dopo una prestazione schietta, vibrante e volitiva, ne segue un'altra anonima, amorfa, svogliata e quindi irritante.
Qualche riflessione...
Il primo campionato dell'era Cairo, il Toro...
Gent.mo Direttore, ci risiamo, dopo una prestazione schietta, vibrante e volitiva, ne segue un'altra anonima, amorfa, svogliata e quindi irritante. Qualche riflessione... Il primo campionato dell'era Cairo, il Toro è risalito subito in A: la Società non c'era, la SQUADRA una compagine raffazzonata in fretta e furia, senza amalgama, ma...con un cuore enorme e grazie a risultati fortuiti e fortunati ce l?ha fatta. Nessuno se lo aspettava, quindi nessuna pressione, né dai media, né dalla piazza.... Negli anni successivi, però, la musica è cambiata, decine e decine di nuovi arrivati, i soliti soloni a sentenziare che il Toro era ora forte, più del precedente, e poteva scalare posizioni importanti, anche fino all'Uefa e la piazza sempre più calda.... Cosi sono stati festeggiati gli arrivi di giocatori presentati come fondamentali, tipo Pancaro-Coco-Recoba-Barone, il campione del mondo!)...ma, purtroppo, ormai bolliti; idem per altri ancora, Samuel-Dzemaili-Gasbarroni Vantaggiato...ma purtroppo da riaggiustare nel fisico ! i risultati sono stati, prima, delle salvezze risicate all'ultimo tuffo, dopo, la serie B, dove soggiorniamo tuttora... La campagna di questo campionato non ha fatto eccezione, se pensiamo a Bernacci-Obodo- Iunco, per il quale già durante la preparazione estiva si vociferava di pubalgia.... Gli ultimissimi arrivati hanno fatto nuovamente gridare al miracolo: siamo a posto, Lerda non ha più scusanti, via subito se nel giro di pochissimi giorni non ottiene risultati eclatanti... Perché si deve cacciare un allenatore valido, il cui arrivo era stato accolto con lodi da tutta la piazza Certo, è stato scelto dal presidente, CONTRO il volere del D S e sicuramente questo ha avuto e avrà, temo, la sua brava importanza.... Francamente non possiamo dire che gli allenatori che l?hanno preceduto abbiano fatto chissà che, e tutti erano più navigati di lui, qualcuno anche blasonato... Lerda è arrivato con idee sue, purtroppo non collimanti con quelle del D S, però lasciamolo lavorare in pace, soprattutto ricordiamoci che per amalgamare vecchi e nuovi ( ne ha avuti finora almeno 10!) e creare la giusta atmosfera del tutti per uno e uno per tutti, ci vuole tempo, non certo sei mesi e neanche....un anno, ma soprattutto ci vuole tanta, tanta e poi ancora, tanta pazienza e tanto spirito di adattamento, perché di bocconi amari se ne dovranno ingoiare ancora molti !!!!!!!!!! Il Toro NON è pronto, né per i play-off, né tantomeno per la A: di tre portieri non se ne fa uno, i due esterni bassi non sanno difendere, specie quello di destra , un centrale e/o esterno, non titolare fisso, che imbrocca una gara su tre, un altro centrale che ancora non s'è capito se valido, ma che sabato...contro il Sassuolo ha ballato come un novellino e di fronte non aveva certo Ibra!!! E poi ancora, un centrocampo da costruire perché si deve sempre capire se Obodo è proprio guarito e se Budel è veramente quel regista tanto atteso...Ecco perché non serve cambiare allenatore, ecco perché Lerda ha il diritto di continuare e il Toro ha DOVERE DI DARGLI TEMPO, anche a costo di...PERDERE IL DS... Direttore, lo insegnano i fatti della vita, tutti quelli che oggi sbraitano richiedendo l?allontanamento di Lerda, saranno i primi, domani, a rinfacciare al presidente l?ennesimo cambio di mister... Grazie per la pazienza di avermi letto. Ancora incoraggiamo, sosteniamo e confortiamo Lerda...e sempre...VIVA IL TORO Francesco, Fiesole Risponde il direttore di Toro News Alessandro Salvatico
Caro Francesco, devo ammetterlo: dover giudicare mister Lerda mi crea un po' di inusuale difficoltà. Non posso negare, infatti, di essermi esposto perché lui diventasse l'allenatore del Torino; non solo la scorsa estate, ma negli ultimi due anni. Lo ritenevo l'uomo giusto: giovane, granata, preparato, offensivista. Così, non mi aspettavo -pur se la storia dovrebbe ormai avermi messo in guardia sul fatto che, in casa Toro, i problemi sono sempre dietro l'angolo- che si sarebbe trovato ad affrontare tanti problemi. Lo ritenevo l'uomo giusto, e in parte lo credo ancora, specie per un progetto tecnico a lungo termine. Ho iniziato a nutrire qualche dubbio, prima ancora che per i risultati altalenanti, per la cancellazione dalla squadra di alcuni calciatori -Gasbarroni é solo uno degli esempi- ai quali per mesi non veniva concessa né una seconda chance né una spiegazione. E altri dubbi quando la testardaggine cuneese (posso permettermi di dirlo, avendo origini vicine) che lo caratterizza lo portava ad incaponirsi su giocatori cui invece di possibilità ne venivano concesse parecchie; é in questi casi, perché aprisse gli occhi accettando che certi elementi erano da panchina o meglio ancora da cessione, che si sono registrati quelli che alcuni vedono come suggerimenti ed altri come ingerenze. Ed é qui, a parer mio, che si pone l'interrogativo: quanto é giusto intervenire sul lavoro di un tecnico? La risposta giusta dovrebbe essere, probabilmente, "Mai". Ma la realtà é sempre più complessa, differente, rispetto all'ideale che ce ne facciamo. Restando strettamente alle sue domande, é giusto che un allenatore prosegua con le sue idee, ma se queste si rivelano sbagliate alla luce dei fatti e quegli vi insiste, é altrettanto legittimo che una società non consideri più positivamente il suo lavoro. Di Cesare sabato ha ballato, ma chi l'ha mandato in campo, in condizioni fisiche non ottimali? E chiunque si era accorto che, nell'intervallo, andava sostituito con Rivalta in mezzo (inserendo D'Ambrosio a destra), perché non teneva Catellani. D'altro canto, é vero che i portieri non sono all'altezza di chi hanno sostituito, e che ci sono punti di debolezza in squadra (come in tutti gli organici, bene o male); é vero che alcuni elementi non sono al top (o non sono il top), ma lo é anche che Antenucci prima punta con Bianchi che svaria sulle fasce é un'invenzione che non credo sia stata imposta dal d.s.. Chiudo senza una "sentenza definitiva", caro Francesco, mi dispiace; combattuto tra la voglia di continuità e quella di non vedere più sprecati o mal utillizati giocatori di valore, al Toro non mi resta che augurare “il meglio”. Qualsiasi cosa questo voglia dire.
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