Due precedenti tra Torino e Sassuolo all’Olimpico: una sconfitta nel girone d’andata dello scorso campionato e un sudatissimo pareggio nella semifinale d’andata dei play-off con gol di Rolando Bianchi. Nella prima gara in panchina sedeva Beretta, nella seconda Colantuono. Quest’anno tocca a Lerda. La domanda che sorge spontanea è: ce la farà almeno lui a battere in casa il Sassuolo? Ce lo auguriamo tutti. Perché se in trasferta, per ben tre partite su tre il Torino si è imposto sui neroverdi emiliani, portandosi in vantaggio sempre al 2° minuto di gara, in casa, invece, ha sofferto maledettamente. Nello scorso campionato il Sassuolo si è dimostrato un outsider di tutto rispetto nella corsa alla promozione, esprimendo un bel gioco e riuscendo ad essere sempre incisivo in contropiede. In questo, che doveva essere il campionato della consacrazione, la squadra di Gregucci, contrariamente alle aspettative, stenta e annaspa nelle zone basse della classifica. Non sarà della partita Noselli, giustiziere dei granata nella prima sfida dello scorso torneo, perché squalificato, ma probabilmente negli undici emiliani figurerà Martinetti, altro goleador temibilissimo, che solo qualche mese fa, a dicembre, ha segnato 4 reti in una sola partita contro il Frosinone. Il Sassuolo non può perdere, la panchina di Gregucci è pronta a saltare. Di contro, il Torino non può permettersi altri passi falsi. Perchè se così fosse, cioè, se nella malaugurata ipotesi che i granata non riuscissero a vincere la prossima gara interna, mettendo a rischio il prosieguo del campionato, la panchina di Franco Lerda potrebbe scottare. Sino ad ora il mister di Fossano ha goduto dei favori della piazza, che l’aveva fortemente voluto in estate, di buone referenze da parte della stampa sportiva e di una fiducia sin troppo incondizionata da parte della società. In cambio, Lerda non ha mai convinto. Un modulo di gioco cervellotico, una gestione di alcuni giocatori approssimativa e poco motivante e una capacità di lettura della partita a dir poco amletica hanno sin qui destato perplessità anche in chi desiderava un suo ingaggio a fine campionato scorso. Ora Lerda non ha nemmeno più l’alibi della squadra. Ha giocatori a disposizione per ogni modulo di gioco. Ha i due attaccanti più prolifici della serie B 2009-2010. Ha il miglior difensore centrale del torneo, che fa gola a moltissime squadre di serie A, ha un centrocampo con giocatori d’esperienza e tante altre valide alternative. Unico neo: non ha più Belingheri ceduto al Livorno in cambio di un pimpante Pagano. Lerda, secondo voi, potrà appellarsi a questa operazione di mercato in caso di mancata promozione in serie A? Battute a parte...Forza Toro.
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