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Giunto a Torino nel mercato di riparazione di gennaio dello scorso anno al posto di Alex Calderoni in veste di portiere di riserva di Matteo Sereni, Davide Morello risultava a buona parte della tifoseria granata uno sconosciuto. Era una delle tante scomesse del direttore sportivo Petrachi. Morello era rimasto disoccupato dopo il fallimento del Pisa, società in cui militava e in cui aveva avuto modo di essere apprezzato da Petrachi. Aveva ricevuto diverse offerte da società minori durante i mesi di inattività e aveva anche provato un’esperienza, risultata poi fallimentare, di una settimana in est Europa. Aveva comunque preferito attendere una chiamata più interessante; Davide Morello, soprattutto, non voleva tornare a giocare in Lega Pro o nei campionati dilettanti doveva aveva già militato a lungo quand’era più giovane. Nella rivoluzione petrachiana, che aveva visto approdare in granata alla corte di Mister Colantuono numerosi giocatori in sostituzione di altri che non avevavo reso secondo le aspettative, aveva trovato spazio anche lui. Ai primi allenamenti si presentò un po’ in sovrappeso, ma per un portiere può anche non rappresentare un grosso problema rispetto ad un calciatore. Il 13 febbraio 2010, un infortunio occorso a Matteo Sereni durante il riscaldamento pre-partita di Albinoleffe-Torino dello scorso campionato lo catapultò in campo senza preavviso. Forse meglio esordire così, senza avere il tempo di pensare su come ritornare a difenedere i pali di una porta dopo mesi e mesi di inattività. Apparso da subito sereno e a suo agio per buona parte del primo tempo, non fu molto impegnato all’inizio. Morello si fece trovare pronto a sventare qualche cross insidioso e alcuni tiri dalla distanza. Nel frattempo i suoi compagni si erano portati in vantaggio con un rigore generoso assegnato dall’arbitro Baracani per fallo su Antonelli iniziato fuori area. Della realizzazione se ne incaricò con successo il brasiliano Pià. Pochi minuti più tardi, forse per porre rimedio al presunto errore precedente, Baracani assegnò un rigore assai dubbio anche all’Albinoleffe. Sul dischetto si posiziona Cellini. Morello è davanti a lui. Li separano solo 11 metri. Manca 1 minuto alla fine del primo tempo e il pareggio della squadra bergamasca vanificherebbe quanto di buono fatto dal Torino sino a quel momento. Trascorrono i secondi come se fossero minuti interminabili sino a quando giunge il fischio dell’arbitro. Cellini prende la rincorsa, ma non scaglia un tiro potente. Morello lo intuisce e para il rigore deviandolo in calcio d’angolo. Viene abbracciato da tutti i compagni e corona un sogno a cui nemmeno lui poteva credere. Il risultato nel secondo tempo non cambia e la prodezza di Morello regala 3 punti fondamentali per la rincorsa ai play-off della squadra granata che non hanno comunque consentito di raggiungere la promozione in serie A.
Con l’inizio di questo campionato, Morello parte sulla carta come portiere titolare, ma dopo due gare e una sfortunata esibizione contro il Cittadella, non solo viene relegato a secondo portiere di Bassi, addirittura con l’arrivo di Rubinho diventa la terza scelta. Forza Morello, non mollare. A modo tuo sei entrato nelle nostre simpatie grazie anche a quella simpatica pancetta che hai sfoderato al tuo esordio l'anno scorso.
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