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Lettera d’ammmore

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di Silvia Lachello Buongiorno Toro... mi manchi. Nell’esaltante momento di inizio campionato in cui tutto ti era facile, in cui ridavi linfa a cuori increduli ed anche un po’ avvizziti, io... avevo pensato di andarmene. Niente...
Redazione Toro News

di Silvia Lachello

 

Buongiorno Toro... mi manchi. Nell’esaltante momento di inizio campionato in cui tutto ti era facile, in cui ridavi linfa a cuori increduli ed anche un po’ avvizziti, io... avevo pensato di andarmene. Niente più stadio. Così. Di punto in bianco.C’era chi aveva tirato un sospiro di sollievo (sono una personcina 'scomoda' per alcuni ed essi hanno le loro buone ragioni per considerarmi tale), chi aveva minacciato di trascinarmi allo stadio tirandomi per i capelli (prontamente tagliati, fin troppo corti per il mio standard abituale, tié), chi mi aveva chiesto semplicemente "Perché?"Come spiegare? Come spiegare che avevo l’idea che tu avessi finalmente e nuovamente imparato a caricare a testa bassa? Io volevo vederti volare e lo stavi facendo: potevo lasciarti andare. Non avevi più bisogno di me e questo pensiero mi rendeva amaramente felice.Chi mi aveva chiesto "Perché?", una volta spiegata la mia teoria del "Vola e vai", aveva controbattuto con un cordiale e sentito: "Ma sei scema???" ed io avevo risposto facendo la copiona e avevo detto: "Perché???"E dunque mi era stato detto che era da vera idiota privarmi di quel momento e che da vera idiota era essere egregia nel momento del bisogno per poi negare a me stessa i momenti di esaltazione.Vero, tutto vero.Così vero che mi fa rabbia, tanta rabbia, essere costretta - non poter scegliere, dunque - a non essere presente allo stadio come vorrei.Sono un po’ da rottamare, Toro, sai? Ma conto su tempi migliori in cui avrò gambe più forti e gola meno in fiamme.Sto facendo 'sto conto alla rovescia, intanto, e penso che vorrei essere già là: al momento zero, alla fine del conteggio, con un fazzoletto in mano pronto ad asciugare le lacrime, perché in ogni caso saranno lacrime... e mentre conto, silenziosa come la nebbia, mi viene paura e anche no: mi viene l’incoscienza di pensare solo ed esclusivamente in positivo, la stessa incoscienza che guida la mia naturale fiducia verso quel che sarà.Ci sono tante cose che vorrei dirti, Toro, ma credo che una vita non sia sufficiente... portami fortuna, come hai sempre fatto, continua a portarmi fortuna: grazie a te ho avuto (ed avrò) grandi emozioni, grazie a te ho conosciuto (e conoscerò) grandi (ed anche infime) persone, grazie a te sono entrata (ed ancora entrerò) in momenti di consapevolezza che manco i Beatles ai tempi di Sgt. Pepper.Volevo dirti questo, Toro, e te l’ho detto.Buon fine settimana, Sorelle e Fratelli, siate meno rottami di me e prepariamoci insieme per lunedì sera.(*) G.a.f.d.c. = giorni alla fine del campionato, ovviamente.