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Libo-Rossetti-Balon

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di Giacomo Serafinelli Buongiorno Toro...per me che sono un vero e proprio esploratore che ama immergersi nel fitto della boscaglia internettiana per emergerne con foto, notizie e filmati belli, rari o anche semplicemente curiosi, è...
Redazione Toro News

di Giacomo Serafinelli

 

Buongiorno Toro...per me che sono un vero e proprio esploratore che ama immergersi nel fitto della boscaglia internettiana per emergerne con foto, notizie e filmati belli, rari o anche semplicemente curiosi, è stata una ricerca proficua quella che qualche giorno fa mi ha fatto imbattere in un filmato d'epoca relativo alla finale di ritorno del campionato del 1928-29 tra Torino e Bologna.

E' il 30 giugno del '29 e ci troviamo al “Campo Torino”, il leggendario Filadelfia.

I fotogrammi leggermente accelerati mostrano l'ingresso in campo dei ragazzi. Il Toro, campione d'Italia in carica, è in maglia bianca con lo scudetto cucito sul petto e i giocatori, tutti sorridenti, non hanno i fisici da rotocalco come oggi, ma in compenso presentano capigliature molto particolari.

Lo stadio è stracolmo e le persone sembrano partecipare con un entusiasmo spontaneo e genuino: alcuni si sbracciano, altri si alzano in piedi di scatto (un'azione pericolosa?) altri ancora salutano le gesta dei beniamini sventolando il cappello.

Si capisce che il gioco è molto duro e alcuni interventi sembrano al limite del codice penale. Ma del resto si tratta di una finale.

D'un tratto dalla sinistra parte un'azione, la mezz'ala crossa in area dove irrompe un dinoccolato centravanti che infila alle spalle del portiere felsineo. Grande esultanza sugli spalti e in campo: in un gesto senza tempo si vedono accorrere tutti i granata (quel giorno bianchi) per abbracciare l'autore del gol. Portano addosso i segni della battaglia, e alcuni hanno la fronte circondata dalla famosa fascia per proteggersi dalle spesse cuciture dei pesanti palloni dell'epoca. Ma chi è l'autore del gol? Si tratta di Julio Libonatti, detto Libo. Nato in argentina da genitori italiani, fu un vero castigo dei portieri avversari e insieme a Gino Rossetti e ad Adolfo “Balon” Baloncieri formò il “trio delle meraviglie” che portò il Toro a vincere due titoli di campione d'Italia (uno dei quali revocato).

Il breve filmato finisce con un cartello che sancisce: “Il Torino vince per 1-0”.

Si andrà alla bella, perché all'andata aveva vinto il Bologna, e purtroppo la finalissima di Roma non portò fortuna a Libonatti e compagni. I quali però, con 117 reti in 33 partite, lasciarono un segno indelebile nella storia del Toro e del calcio italiano.

 

Errata corrige:

ringrazio i lettori che mi hanno fatto notare una svista nel Cappuccino di ieri.

C'è stata un'altra partita, dopo quella di Ascoli, in cui il Toro non ha subito gol: Toro-Grosseto 1-0 con rete di Antenucci.