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L’inizio di un sogno

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di Walter Panero Domenica 25 marzo 1990. Mattina.Reggina o Reggiana? Reggiana o Reggina? Fino allo scorso anno facevo una grande confusione quando seguivo “A tutta B” o sfogliavo l'album delle figurine Panini. D'altra parte il...
Redazione Toro News

di Walter Panero

 

Domenica 25 marzo 1990. Mattina.

Reggina o Reggiana? Reggiana o Reggina? Fino allo scorso anno facevo una grande confusione quando seguivo “A tutta B” o sfogliavo l'album delle figurine Panini. D'altra parte il colore delle loro maglie è abbastanza simile e poi, in fondo, che cosa me ne fregava di sapere se la Reggina fosse la squadra di Reggio Calabria o di Reggio Emilia? Il Toro se la vedeva  con le milanesi e con le romane. Con i gobbi o col Napoli di Maradona. E certo mai e poi mai si sarebbe trovato a dover lottare contro squadre come quelle.La retrocessione ha invece cambiato tutte le carte in tavola. Già ad agosto avevo imparato una volta per tutte la lezione, visto che proprio sul campo di Reggio Emilia contro la Reggiana di Pippo Marchioro il Toro aveva fatto il suo esordio in questo campionato di serie B. Molti di noi, quel giorno, si aspettavano un trionfo e invece arrivò un modesto e sofferto 0 a 0 che ci fece capire subito che questo campionato tutto sarebbe stato tranne che una passeggiata. A fine ottobre, abbiamo fatto visita anche alla Reggina in terra di Calabria. E anche lì non siamo riusciti ad andare oltre al solito 0 a 0. Oggi, invece, sarà la squadra dello stretto a render visita per la prima volta nella storia al nostro stadio. Dopo la netta vittoria col Cosenza per 3 a 0, abbiamo raccolto i soliti due pareggi per 1 a 1 nelle due trasferte consecutive di Padova e di Parma. I nostri rivali del Pisa, invece, hanno battuto in successione il Licata ed il Brescia ed ora ci precedono in classifica di due punti.Traduzione: bisogna assolutamente vincere se si vuole evitare che i nerazzurri toscani, oggi impegnati nella difficile trasferta di Messina, prendano il volo definitivamente e vadano a vincere questo campionato.Da alcune settimane, il nostro Mister sembra essersi convinto a  puntare maggiormente sui giovani del vivaio. Da qualche partita ha finalmente ascoltato chi gli chiedeva a gran voce di dare più spazio a quel campioncino che risponde al nome di Gigi Lentini.Dopo aver esordito giovanissimo in serie A nella stagione 1986-87 ed essere rimasto al Toro anche in quella successiva, Lentini è stato mandato all'Ancona a “farsi le ossa”. Nei biancorossi marchigiani ha disputato un ottimo campionato di serie B per poi tornare alla base all'inizio della presente stagione. Sinceramente ci aspettavamo che il ragazzo di Carmagnola trovasse maggiore spazio, ma, vuoi perché schiacciato da giocatori più esperti di lui, vuoi perché forse non visto benissimo da Mister Fascetti, Lentini ha fatto molta fatica ad imporsi. La batosta di Barletta ha tuttavia lasciato il segno. A quel punto, è risultata  chiara a tutti la necessità di cambiare qualcosa , di dare nuova linfa alla nostra squadra. E allora fuori l'altalenante slavo Haris Skoro e dentro Lentini: è stata questa la mossa del Mister. Una mossa azzeccata visto che Gigi si è subito inserito al meglio nei meccanismi della squadra.Anche oggi, contro la Reggina di “Maciste” Bolchi, pare che sarà proprio Lentini ad affiancare in attacco Muller e Pacione. E sono certo che ne vedremo davvero delle belle, visto che quel ragazzo non sarà un miracolo di disciplina tattica, ma quanto ad estro e talento non è davvero secondo a nessuno. E poi non dobbiamo dimenticarci che, essendo nato nel marzo del 1969, compirà 21 anni proprio in questi giorni. Insomma, anche se ormai abbiamo imparato da un po' a conoscerlo e ad  amarlo, è ancora giovanissimo. E per me diventerà un vero fenomeno. O forse lo è già: si tratta solo di continuare a dargli fiducia per permettergli di dimostrare pienamente il suo valore.

Domenica 25 marzo 1990. Sera.

E vai! E vai! E vai! L'avevo detto io che quello è un grande! E' stato proprio lui a portarci in vantaggio al sessantaseiesimo, dopo un primo tempo finito a reti inviolate. Poi Gianluca Sordo, un altro giovanissimo di cui si dice un gran bene, ha completato la festa ad una manciata di minuti dalla fine. Festa resa ancora più bella dal contemporaneo pareggio del Pisa a Messina che ci ha consentito di avvicinare di un punto i nostri rivali di quest'anno.Questi due ragazzi del 1969 hanno segnato oggi il loro primo gol nel Toro. E penso che saranno i primi di una lunga serie in una carriera che si annuncia per entrambi piena di grandissime soddisfazioni.Quello che mi auguro è che queste soddisfazioni se le prendano con addosso la nostra maglia, ma sono certo che sarà così. Il Presidente Borsano lo ha ribadito chiaramente più volte: i tempi in cui il Toro si limitava a crescere i campioni per cederli poi alle altre squadre sono terminati per sempre. Il Toro tornerà presto al posto che gli compete: tra le grandi. E lo farà anche e soprattutto grazie al contributo di giovani cresciuti nel vivaio come Gigi Lentini e Gianluca Sordo. Giovani che sanno cosa significa essere del Toro, perché col Toro hanno vissuto e sofferto. Giovani che col Toro diventeranno dei grandissimi campioni.

Fu vera gloria?

Purtroppo fu così soltanto in parte. Col ritorno del Toro in serie A al termine di quella stagione, Gigi Lentini si confermò effettivamente il campione che era. Ma lo fece per troppo poco tempo. Di lui ci restano le serpentine incontenibili sulla fascia con i capelli lunghi al vento. Ma ci resta anche un'estate amara trascorsa a contestare tutto e tutti. Lentini passò al Milan pluridecorato di Berlusconi e di Capello. E un paio d'anni dopo venne raggiunto dal coetaneo ed amico Gianluca Sordo. Entrambi iniziarono abbastanza bene, ma poi, in presenza di tutti quei campioni, trovarono sempre meno spazio e si smarrirono per strada. Ci illudevamo di essere nuovamente e per sempre una grande squadra capace di giocarsela con chiunque, ma non ci rendevamo conto che il grande sogno, quello che da Reggio Emilia e Reggio Calabria, passando per Licata e Barletta, ci aveva condotti al Bernabeu e alla finale di Uefa, stava ormai per evaporare.Un sogno nato forse in quel pomeriggio di marzo inoltrato col primo gol di Lentini alla Reggina, e finito nel momento in cui, ad Amsterdam, quel pallone quasi perfetto andò a sbattere sulla traversa a tempo quasi scaduto. Un pallone che avrebbe potuto cambiare per sempre la nostra storia e che invece non fece che infliggere un'ulteriore legnata su un'esistenza fatta di sfortune varie ed assortite. Un pallone che avrebbe potuto fare di Gianluca Sordo  una delle più grandi  leggende della nostra piccola grande storia. Un pallone maledetto che in un attimo trasformò nel peggiore degli incubi il più bello dei nostri sogni.

Post scriptum

Anche se te ne sei andato sul più bello, vittima immagino ben pagata di un gioco più grande di te, le tue serpentine resteranno sempre e comunque nei nostri cuori. Grazie Gigi e Buon compleanno!

 

Gigi Lentini è nato a Carmagnola il 27 marzo 1969. Cresciuto nel Toro fece il suo esordio nella massima serie  il 23 novembre del 1986 in Brescia – Toro 2 a 0. Dopo due stagioni trascorse ai confini tra la Primavera di Sergio Vatta e la prima squadra, passò all'Ancona in serie B dove collezionò 37 presenze e 4 reti.Tornò al Toro all'inizio della stagione 1989-90 e vi rimaste fino al termine della stagione 1991-92 quando, per la cifra record di 18,5 miliardi di lire, venne ceduto al Milan dove rimase per quattro stagioni vincendo tre scudetti e una Coppa dei Campioni. Nell'estate del 1996 passò all'Atalanta di Mondonico: si fermò a Bergamo per un solo anno prima di tornare dal 1997 al 2000 al Toro dove disputò 93 partite e segnò 6 gol. Si trasferì quindi al Cosenza e da qui al Canelli, alla Saviglianese ed alla Nicese dove milita tuttora. Vanta 13 presenze nella Nazionale maggiore.

Gianluca Sordo è nato a Carrara il 2 dicembre 1969. Cresciuto nel Toro, venne spedito per un anno al Trento nella stagione 1988-89. Tornò alla base all'inizio della stagione successiva e rimase al Toro fino al 1994. Da qui passò al Milan dove giocò per due stagioni prima di essere ceduto alla Reggiana. Ha giocato anche nel Bari, nel Cannes in Francia, nel Montevarchi, nel Pisa, nell'Arezzo, ed ha chiuso la carriera nell'Aglianese.

 

 

Domenica 25 marzo 1990Torino. Stadio Comunale.

Torino – Reggina 2-0 (0-0)Reti: 66' Lentini, 86' Sordo

Torino (All. Fascetti): Marchegiani, Mussi, E. Rossi, Enzo, Benedetti, Cravero (27' Sordo), Lentini, Romano, Muller, Bianchi, Pacione (62' Skoro)

Reggina (All. Bolchi): Rosin, Bagnato, Attrice, Marenzano, Cascione, Pergolizzi, De Marco (73' Visentin), Bernazzani, Tomaselli, Mariotto, Simonini

Arbitro: Quartuccio di Torre Annunziata