Riprendiamo da dove avevamo finito il racconto della puntata scorsa. E’ inizio maggio del 2000 e il Toro incorre nella seconda retrocessione sul campo del Lecce. Manca ancora una partita alla fine del campionato, la più inutile. Si affrontano Torino e Piacenza, entrambe già matematicamente in serie B. L’unico ad avere stimoli in questo confronto è il bomber Marco Ferrante. Gli servono ancora delle reti per scalare la classifica dei marcatori di serie A. Segnerà una doppietta. L’ambiente granata è tra il depresso e l’agitato. Depresso, perché si deve ricominciare tutto dall’inizio, agitato perché la proprietà della società Torino Calcio è passata dalle mani della triade genovese guidata da Vidulich al re delle materie plastiche Franco Cimminelli. Costui, fornitore Fiat, viene inquadrato sorridente in tribuna nello stadio leccese di Via del Mare nonostante la retrocessione del Torino: gli giungevano via cellulare notizie positive sulla corsa scudetto in cui era impegnata la Juventus. Al dramma si aggiunge altro dramma. Il Toro è di proprietà di un uomo legato alla Fiat, che ha forti problemi nella padronanza della lingua italiana e per di più non nasconde una probabile simpatia per i colori dell’altra squadra cittadina. La settimana che manca all’ultimo appuntamento con il campionato di serie A scorre veloce; alla partita con il Piacenza si recano sì e no tremila persone. E’ il 14 maggio, fa molto caldo e tutte le notizie sportive sono incentrate sulla possibilità della vittoria dello scudetto della Juve. A Roma, i tifosi laziali inscenano una feroce protesta per i favori arbitrali di cui hanno goduto i bianconeri tutto l’anno. La Juve è di scena a Perugia, gli aquilotti ospitano la Reggina. Succede l’imprevedibile. A Perugia diluvia; Collina, che aveva arbitrato Lecce-Torino la domenica prima, è il direttore di gara designato per Perugia- Juventus. Sospende la gara per più di 1 ora. Il secondo tempo inizia quando ormai tutte le altre partite sono terminate. La Lazio ha vinto contro la Reggina e i suoi tifosi attendono sugli spalti notizie via radio dal Renato Curi. Nel frattempo a Torino, sotto un sole cocente, i granata hanno regolato il Piacenza: due reti ad uno. Al gol iniziale di Gilardino, ha replicato due volte Marco Ferrante. Il poco pubblico presente prende la strada del ritorno. In pochi rimaniamo a chiacchierare fuori dallo stadio, quando all’improvviso giunge la notizia del gol di Calori. La Juve sta perdendo e non sarà più capace di recuperare. Lo scudetto va alla Lazio. Tra un panino al Mc Donald e le buone notizie che giungono gracchianti dalla radio, scivola via anche l’ultima domenica calcistica del 2000.
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