mondo granata

Lo stadio è vuoto

Diego Piovano
Lo stadio Comunale (ma quale Olimpico, Olimpico mia sorella) è vuoto. Va bene, quasi vuoto. Gioca il Toro. Volete chiamare la squadra... Cairese? Allora Cairese, Torello, Mucca. Sempre loro, quei tizi con la maglia Granata che ci provano....

Lo stadio Comunale (ma quale Olimpico, Olimpico mia sorella) è vuoto. Va bene, quasi vuoto. Gioca il Toro. Volete chiamare la squadra... Cairese? Allora Cairese, Torello, Mucca. Sempre loro, quei tizi con la maglia Granata che ci provano. E' uno stadio piccolo, ma sembra grande, sovradimensionato. Triste. Come siamo arrivati a questo punto? Fatemi pensare. Per capire bene, voglio partire da lontano e riordinare le idee per gradi: scrivere mi serve per creare chiarezza nella mia mente. Vorrei evitare di parlare delle solite cose che sappiamo tutti, più che altro mi piacerebbe fare il punto della situazione in maniera ordinata. Se vorrete, mi aiuterete a riflettere con i vostri commenti, tradizionalmente pacati. Procediamo.

Il passato con un piede nel presente? Ragioniamo. 16 maggio 1976. Toro-Cesena, come base di partenza. Che pienone fantastico. Stadio ancora da 70.000, senza settori cuscinetto ecc.Conseguente partita di Coppa Campioni con il Borussia Munciengldbaczzzzzzz, pochi mesi dopo. Altro bel pienone.1977. Beppe Bonetto si lamenta che neanche con una squadra Campione d'Italia, in lotta per lo Scudetto, riusciamo a riempire lo stadio. Emblematica la decisivissima Toro-Genoa all'ultima giornata del campionato dei 50 punti: bella cornice di pubblico, ma niente pienone. Siamo tanti o siamo pochi?Saltiamo agli anni Novanta. Real Madrid e Ajax. Pienoni, nonostante 'sti cavolo di seggiolini del Delle Alpi. L'avvento delle pay-tv. Un capitolo enorme, tutto da ponderare, sul quale c'è poco da aggiungere, tanto è già stato commentato e sviscerato. Penso e passo.I biglietti nominativi. Fine dell'epoca dove uno andava e comprava i biglietti per tutta la banda di parenti e amici. Altra "bella" svolta per il mondo del Duemila. Albinoleffe: la partita della rinascita. Non un pienone, ma un'atmosfera di grande speranza, propedeutica al Mantova. Il delirio moderno. Sessantamila. Tanti tifosi rimasti senza biglietto per i settori popolari. Qualcuno calcola che avremmo potuto riempire quattro o cinque Curve. C'è chi dice sei o sette. Non so.Si ritorna all'Olimpico/Comunale nel momento sbagliato. Neanche metà dei posti disponibili, rispetto a quelli del Delle Alpi. Il Popolo Granata vede smorzato il suo risorgente entusiasmo: la Piccola Maratona della riciclata struttura è inadeguata; la Torre di Maratona vigila su un impianto passato dalla condizione di "Stadio leggendario nonostante la pista d'atletica" a "Stadio che traballa sotto i tuoi piedi, stadio che sembra quello di una piccola cittadina". Centenario, Olimpiadi, juve in B. Opportunità fantastiche, uniche, irripetibili... non sfruttate a dovere per colpa di Cairo e per colpa di questo stadietto (chiamato da molti bidet; Cairo in questo caso non c'entra). Comunque sia, non riempiamo completamente il Comunello neanche in occasione della partita dei 100 anni, con l'Empoli.

Il presente con un piede nel passato? Partite nei momenti più disparati, a ore strane in giorni strani. Serie B e ancora Serie B. Un Toro che ha stancato molti. La tifoseria divisa in mille correnti di pensiero. Cairo odiato da tanti. Un tifoso di Cocconato che non andrà più a vedere il Toro, finché non cambierà la proprietà: anzi, non guarda neanche il risultato alla tele. Un tifoso di Torino, già di una certa età, che non andrà più a vedere il Toro finché non finirà la contestazione a Urby. Un tifoso che... ci siamo capiti. Ognuno la pensa a modo suo. Tutti contro tutti, dicono: c'è del vero, ma non esageriamo, non buttiamo benzina.Una squadra con poco appeal, però; a molti piace Bianchi, a qualcuno piace Garofalo o D'Ambrosio. Un po' poco per attirare le folle. La Gente che invecchia e i bimbi difficili da educare.

Altri aspetti di contorno. Ad alcuni piacevano le Coreografie della Maratona (e anche della Primavera). Sappiamo tutti che oggi non se ne fanno praticamente più, per mille motivi.Misure restrittive, no tamburi, no megafoni, no questo, no quello. Biglietti nominativi. L'ho già detto. E' sempre più difficile comprare un biglietto. Internet non funziona. Il tabaccaio ha finito la carta. Non c'è collegamento. Questo non va, quello neanche. C'è una coda tremenda allo stadio, entrerò all'inizio del secondo tempo. Tornelli. Domande e difficoltà. "Scusa, tu sai dove posso comprare il biglietto? Quanto costa?". "Abito a 700 km di distanza da Torino, come faccio a comprare il biglietto di Maratona? Ti mando la fotocopia della carta di identità? Originale?". "Ma la partita quand'è? Ma dai! Sei sicuro che sia alle 18.00??? Martedì??? Allora non posso". "Ma il sito com'è già?". "Non ce l'ho la stampante". "Al mio paese non c'è niente". "Figurati se mio padre è capace a farlo al computer". "A che ora aprono per il ritiro degli accrediti? Ma è tardi!". "Non è che mi trovo i tifosi dell'altra squadra, eh?". "Ma dove minchia parcheggio?". Sono solo esempi.Disabitudine, anche. La disabitudine è un tremendo nemico. La disabitudine ad andare alla partita. Cominci a fare altro. Ti abitui a fare cose diverse, che magari ti piacciono. Gli altri, poi, si abituano a poter disporre di te, non danno più per scontato che tu non ci sia perché sei a vedere il Toro. Ti invitano a fare sesso. Ti impigrisci e/o diversifichi. "Piove. Fa freddo. Meglio le pantofole. Chi me lo fa fare, per vedere quei quattro scarsoni che perderanno. Finisce che mi incavolo e basta. C'è il sole. Che caldo. Meglio le infradito (la moglie, i figli, lo sci anche a fine agosto, la gita)".Tessera del tifoso. Ecco, che bella pensata. Un'altra bella mazzata alle presenze.La Maratona: "Non è più quella di una volta, non mi piace più, bla bla bla".La Primavera: "Manco i Leoni ci sono più, solo nonnetti e tifosi ospiti, bla bla bla".I Distinti: "Quattro gatti, non sai chi c'è, io voglio andare in Curva".La Tribuna: "Costa cara, non mi diverto, allora vado in parrocchia".

Ah! Statistiche autorevoli parlano di spettatori in aumento in Serie A e in Serie B rispetto allo scorso campionato. Sono basito. Mi sarei aspettato l'esatto contrario, anche se capisco che il nostro caso torinista non debba per forza rispecchiare l'andamento italiano in generale.

Il futuro? Se la squadra rimane di questa forza. Se rimane in Serie B. Se rimane Cairo. Se rimane Cairo con il modus operandi attuale. Se rimane la TdT: Comunale sempre più vuoto, a torto o a ragione.

Se una sola delle variabili sopraccitate si modifica in meglio: più presenze allo stadio, sperando che non facciano in modo che senza TdT lo stadio lo si veda con il binocolo. Siamo già a metà dell'opera.

Lo so, sono troppo ottimista. Scusatemi. Dai, la finisco qua.

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Dedico l'articolo al bravo giornalista e presentatore TV Danilo Gobetto. Wooooffff!

Sua Poca Altezza Presidente Dottor Puzzetto (Percival Ulrico Zoroastro Zacintus Ermenegildo Theodor Theophilus Orson)Presidente Toro Club Amici a 4 zampe