mondo granata

Luca Fusi sulla bandierina

Redazione Toro News
Paolo Pupillo

Buongiorno Toro...Premesso che l'articolo su Momo dell'altro ieri mi ha fatto rincontrare il mio compagno di classe nonché suo cugino con cui ci eravamo persi di vista da qualche tempo e la cosa mi rende estremamente felice, vorrei passare dal derby del 2-1 di Serena a quello delle espulsioni di Bruno e Policano perso 1-0.Voler recuperare un certo spirito non significa che io sia un vecchio trombone con gli occhi foderati di salame felino, infatti non pretendo che i giocatori di oggi abbiano lo spirito di uno dei due difensori espulsi quel giorno. Le palle di un Bruno che avrebbe suonato l'arbitro per vendicarsi di un'ingiustizia non sono merce da banchi del mercato. Idem per Policano che, stufo delle simulazioni di quel porco di Casiraghi, pensò bene di commettere un fallo vero, mandandolo sfregiato in faccia al suo matrimonio l'indomani. Mondonico una volta disse: "Voi credete che io nell'intervallo faccia chissà quali cazziatoni, ma sbagliate: se uno non ha le palle, io mica posso fargliele crescere"...L'esempio di quella partita che vorrei recuperare è Luca Fusi. Non certo un cuor di leone, mai una dichiarazione altisonante (di cui poi ci si potrebbe pentire), ma un professionista esemplare e benvoluto da compagni, allenatore e tifosi. Chi c'era se lo ricorderà: al 92' i rigatini attaccavano cercando il raddoppio, Fusi rubò palla sulla nostra tre quarti e si involò palla al piede. Verso la porta a cercare l'1-1? No, perché lo avrebbero rimontato di certo... raggiunse la bandierina del corner (Leon, fischiano le orecchie?) a evitare altri danni, tra le ovazioni della parte granata dello stadio, e lì stette a difender palla fino alla fine!Per cui, "sero retorica", il vecchio cuore granata è roba nostra dagli spalti: a Cesena, però, vorremmo tanto vedere un po' dello spirito dell'ultimo capitano ad aver alzato un trofeo...