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La Primavera del Torino coltiva sogni di gloria, dopo aver messo in bacheca la Coppa Italia nella passata stagione e aver concesso il bis con il successo in supercoppa dello scorso febbraio. Per completare il tris di successi, i ragazzi di mister Federico Coppitelli devono mettere nel mirino il bersaglio grosso, quel tricolore raggiunto nel 2015 sotto la gestione di Moreno Longo. E per costruire una squadra vincente, si sa, sono necessarie delle solide fondamenta. Ecco perché i pali della Primavera granata sono affidati a Luca Gemello, portiere classe 2000 che sta vivendo la stagione della consacrazione, che lo potrebbe presto spedire nell'orbita del calcio professionistico.
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Il percorso del giovane numero uno è stato graduale, compiuto senza la fretta di dover bruciare le tappe bensì attendendo con pazienza il proprio momento, lavorando costantemente per migliorare e completarsi sotto tutti i punti di vista. La maglia granata l'ha assaporata già da bambino, prima di passare al Fossano (club della provincia di Cuneo, città natale del ragazzo) rimanendo però nei radar del vivaio torinista. Il rientro al Toro è maturato nel 2016, per disputare un campionato Under 17 che lo ha subito visto protagonista, una cavalcata interrotta soltanto dalla sconfitta ai calci di rigore nella semifinale contro l'Atalanta. Dopo un anno di apprendistato in Primavera, Luca si è preso di forza i pali della formazione di mister Coppitelli: 37 presenze stagionali e la ciliegina sulla torta della supercoppa vinta con l'Inter, una notte nella quale fu decisivo per il trionfo del Torino, grazie a due parate da applausi sui quattro calci di rigore battuti dai nerazzurri. Le grandi prestazioni in Primavera gli sono valse anche la considerazione di Mazzarri, che lo ha portato in panchina nelle gare contro Sassuolo e Empoli del girone d'andata.
L'esplosione di Gemello è il frutto della sua grande cultura del lavoro, che lo porta ad applicarsi con serietà e costanza in ogni allenamento. Ma il grande salto di qualità Luca lo ha compiuto sul profilo psicologico: imparare a non farsi condizionare dagli errori lo ha reso più sicuro di sé e delle sue ottime qualità , e il suo rendimento in campo si è impennato di conseguenza. La grande maturità del ragazzo si coglie anche osservando il suo stile tra i pali: Gemello è un portiere che bada poco allo spettacolo, che all'intervento scenografico preferisce quello più semplice ed efficace, compiuto sempre con grande eleganza nel gesto tecnico. Migliorato notevolmente anche nella gestione del pallone con i piedi, fondamentale sul quale si è applicato molto in allenamento e che gli sta permettendo di arricchire il suo bagaglio tecnico, anche se deve ancora affinare l'efficacia e la precisione del piede debole. A tutto ciò va aggiunta un'esplosione fisica che gli ha permesso di superare il metro e novanta di altezza, con una crescita di cinque centimetri compiuta in pochi mesi con la quale ha riempito ulteriormente la propria struttura. Adesso manca l'ultimo gradino, per lui e per il Torino. Le finali scudetto chiamano, e il prossimo giugno potrà essere un mese decisivo per il futuro del giovane portiere granata.
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