mondo granata

Ma… siamo forti?

Diego Piovano
Ragazzi, ma siamo davvero – sulla carta – così forti? Io ho qualche dubbio. Non è che tutti noi, io per primo, sopravvalutiamo i giocatori del Toro? Meditiamo Fratelli, meditiamo. Lasciamo stare il primo anno di Cairo,...

Ragazzi, ma siamo davvero - sulla carta - così forti? Io ho qualche dubbio. Non è che tutti noi, io per primo, sopravvalutiamo i giocatori del Toro? Meditiamo Fratelli, meditiamo. Lasciamo stare il primo anno di Cairo, dove una simpatica accozzaglia di calciatori più Gasparetto riuscì a conquistare un'esaltante Serie A: quella fu un'avventura stranissima, irripetibile, singolare, dove il clima e le aspettative erano più o meno in linea con i due fattori rappresentati dalla forza concreta della squadra e dalle debolezze delle rivali; soprassediamo, augh. Cominciamo a valutare il campionato successivo, invece, dove tra Centenario, goBBi, Abbiati, Barone "del mondo campione" e compagnia bella, iniziarono voli pindarici di massa. Quanti sogni ad occhi aperti. Dai, non negate. Avevate sognato l'Europa. Io lo Scudetto. E' iniziato lì un processo di illusioni e valutazioni sovradimensionate. Non è ancora finito, questo strano percorso di aspettative esagerate e bruschi ripensamenti, in sequenza. Qualche esempio? Rosina. Lanna. Diana. Malonga. Rubin. Stevanovic (eppure... Mourinho non è un pirla). Sgrigna (il Cassano della B). Ecco, analizziamo un po' la squadra attuale. Ma... è davvero così valida questa rosa? O, invece, siamo noi a esagerare nel giudicarla potenzialmente molto competitiva? La frase classica che ho detto/sentito decine di volte è: "Ma arrivano da noi e diventano tutti brocchi?". Forse sì, potrebbe essere, oppure lo sono sempre stati ma, per qualche strano motivo, li avevamo valutati o ce li avevano spacciati come buoni giocatori. Ma... quando vanno via dal Toro... fanno di meglio? Sarebbe una controprova, no? A me non pare, però! Anzi, in molti spariscono completamente o fanno ancora peggio! Insomma... forse non è vero che da noi rendono poco per colpa delle pressioni di stampa e tifosi! Anzi, mi ricordo che ci siamo entusiasmati in massa per un palo (un palo!) di Dzemaili: se avesse segnato, cos'avremmo fatto? Io dico che, invece, ci stiamo abituando a una frustrante mediocrità e il primo che fa intravedere "qualcosa" ci sembra un grande calciatore. Al contrario, anche e poi (perché noi siamo fatti così), ci scateniamo contro il primo che fa un paio di sciocchezze, senza renderci conto che sono tutti più o meno della stessa "forza" e - forse - non è il caso di scaldarci in nessun modo e in nessuna direzione; qualche nome? Loria, Rivalta, Pratali, Di Cesare. Anche Cofie, tutto sommato. Anche altri trenta.

Facciamo un giochino. Diciamo il bene e il male di qualcuno. Giusto per renderci conto che, ancora una volta, vale tutto e il contrario di tutto.Garofalo: che cuore, che grinta, che corsa, che tiro. Insostituibile. Sì, ma gioca dieci minuti, è discontinuo, difende male, perde palla in zone pericolose. Perché se ne saranno liberati? Bianchi: che gol, che Capitano, è rimasto in B, gioca da solo. Se mettiamo in discussione anche lui, è finita. Sì, ma sbaglia gol facilissimi, va fuori posizione, litiga con tutti gli arbitri, sparisce per delle mezz'ore. E poi ha fallito nelle grandi squadre.Sgrigna, dicevo: segna dei gol pazzeschi, ha classe da vendere, se giocasse nel suo ruolo, farebbe molto meglio. Sì, ma ha giocato in Serie B per secoli, un motivo ci sarà. Forse siamo stati condizionati dal fatto che abbiamo negli occhi alcune spettacolari reti segnate con il Vicenza, ma un giocatore va valutato dopo un'attenta analisi partita per partita, non dopo aver visto alcuni filmati di dieci secondi su Internet: ci vuole un monitoraggio, insomma. Forse sbaglio io, che mi ricordo i tempi dove il Settore Osservatori del Toro seguiva i giocatori che interessavano, li spiava calcisticamente in modo organizzato e continuativo, per mesi e mesi. Preistoria. Adesso è l'epoca dei procuratori, dei favori, di Youtube, dell'ultimo momento, delle scommesse, dell'Hortolandia (ma che nome è?), dei saldi e degli scarti... tanto per dirne qualcuna. Vero, Cairo? Proseguo con il mio piccolo sfogo: ci siamo entusiasmati per certe prestazioni di Lazarevic e di D'Ambrosio, ma non si può giocare bene una partita e poi sparire per settimane, oppure accendersi per dieci minuti e poi farsi notare solo per il fumo senza arrosto. Sono ragazzi, va bene, ma quanto li dobbiamo aspettare? Non c'è tempo, siamo il Toro e abbiamo bisogno di sostanza. Il tris di portieri? Un terzetto come non ce l'ha nessuno. Becchiamo un sacco di gol, però. Cip & Ciop, giusto per dire, hanno conquistato la Serie A, sono stati perni del centrocampo di squadre vincenti. Allora, mi chiedo, che ci fanno da noi, di nuovo in Serie B? Antenucci? Sembra Di Vaio, ha segnato una caterva di gol con l'Ascoli, arriva dalla Serie A. Sì, certo, ma a Catania ha visto il campo con il binocolo. Trasudo pessimismo dal pelo? Sarà perché ho rivisto con calma il match con il Sassuolo e... mi è sembrato anche peggiore di quello visto in diretta. Potrei andare avanti, a ruota libera, senza guinzaglio, parlando e straparlando di Toro, di calciatori, di allenatori, di dirigenti, di Urby, ma questo è un articoletto, mica un romanzo... e poi sono stufo e non ho più voglia, tanto ci siamo capiti.

Bene, stop. Quante cose ancora, che sarebbero da valutare. Non ho neanche nominato Lerda. Va bene, scusate il buonumore eccessivo.

La dedica della settimana è doppia: per la mia amica Raffaella De Chirico (gallerista d'arte) e per la mia nuova socia Lilly (dodici anni).Woooffff e Forza Varese (che tristezza)!