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Mago Ventura

Mago Ventura - immagine 1
di Giacomo Serafinelli
Redazione Toro News

Buongiorno Toro...parlare delle partite del Toro potrebbe apparire un esercizio superfluo, visto che i numeri si sostituiscono egregiamente a mille discorsi: 13 partite, 10 vittorie, 32 punti conquistati su 39, 6 vittorie in trasferta su 7 partite, solo 7 reti subite. 

Ma parlare di questa squadra è bellissimo ed ogni gara offre spunti estremamente interessanti. 

Nonostante i risultati scaturiti tra l'ora di pranzo ed il pomeriggio del giorno di Ognissanti, mister Ventura non perde la sua proverbiale calma e mette in campo la solita formazione affamata di gioco e punti. Il forfait di Bianchi non lascia sguarnito l'attacco, ottimamente presidiato da Antenucci, meno fantasioso del solito ma sempre in agguato come un rapace, e da Ebagua, che ha  affrontato duelli sulla trequarti lungo tutto l'arco della partita. 

Solito centrocampo robusto e combattivo ma esterni non troppo prodighi di corsa e traversoni.

Soprattutto il buon Stevanovic, in un paio di occasioni, ha dichiarato eccessivo amore al dribbling, preferito alla più semplice (e probabilmente più efficace) conclusione in porta. Poco male,  visto  che il Toro ha sempre dato la sensazione di voler tenere basso il numero dei giri, in attesa del momento propizio per scaricare tutti i cavalli a disposizione. Ma prima sono stati necessari un po' di ritocchi. Ecco che mago Ventura ha avuto l'intuizione che ha dato la svolta alla partita: ha fatto rifiatare Stevanovic per inserire Darmian e contestualmente ha avanzato D'Ambrosio.

Come se sapesse che quando Bianchi (accolto da una salva di fischi al suo ingresso e per questo desideroso di far bene) avrebbe aperto il gioco su un avanzatissimo Zavagno, il cross di quest'ultimo sarebbe stato accolto proprio dalla testa di D'Ambrosio, ed avrebbe terminato la sua corsa in rete. Non è da maghi interpretare fino nei dettagli la partita ed effettuare le mosse giuste per vincerla?  Sicuramente è da intenditori di pallone. Fini intenditori. 

Vorrei terminare il mio pezzo con un elogio a Ogbonna. Lo so, lo faccio spesso; il fatto è che dopo ogni partita credo di avergli visto fare cose da grandissimo difensore ed ogni volta riesce a superarsi. A Reggio ha sfoderato una prestazione maiuscola: ha calamitato ogni pallone spiovente, ha stoppato cross, sradicato palloni sanguinosi ed ha sfiorato il gol con una percussione alla Beckenbauer. E' probabile che io finisca le mie parole di elogio, prima che Angelo abbia sfoggiato tutto il suo repertorio. Alcuni giocatori sono importanti, Ogbonna è indispensabile.