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mondo granata
Sono giorni gonfi di memoria, celebrazioni, ma anche di speranze per noi tifosi della maglia granata. Non soltanto quella di una serie A ancora possibile, ma anche quella di una rinascita per il nostro vecchio Filadelfia. Qualcuno di recente nel forum di questo sito si è anche chiesto se per caso il nostro passato non sia diventato così denso, celebrato e ricordato, da essere diventato una sorta di zavorra, qualcosa che non ci permette di andare avanti con la giusta leggerezza. La questione mi ha incuriosito, anche perché il tema della memoria è quello con cui mi confronto anche ogni giorno per il mio lavoro. Con sereno disincanto, penso invece che la memoria sia una specie di salvacondotto per attraversare meglio questi tempi un po’ avari di emozioni. Non a caso, noi che la memoria la abbracciamo tutti i giorni, vibriamo assai diversamente da altre tifoserie. Siamo dei privilegiati, insomma. Tuttavia, mi sono permesso di aggiungere che forse bisogna raccontare un po’ di più e celebrare un po’ di meno. Credo che ricordare possa essere anche divertente. Perché no? Non solo un dovere, ma anche un piacere in più.
Per esempio: ci sono personaggi che hanno sfidato equilibri e hanno finito per lasciare impronte particolari... Uno è Ezio Vendrame. La vita, la carriera e i libri di questo ex calciatore di Casarsa, provincia di Pordenone, possono ben figurare dentro questo nostro piccolo mosaico Fuoriarea. Vi consiglio in particolare Se mi mandi in tribuna godo, Biblioteca dell’immagine (2002). Non perché sia un grandissimo libro: ci sono certamente esempi di calcio romanzato più riusciti, e se vogliamo anche più sottili e garbati. Ma qui c’è un certo fuoco, un’inquietudine, una complessità, un candore e un’insolenza di cui francamente sento un po’ la mancanza. E c’è, appunto, ironia. Dove non c’è ironia vince chi fa la voce grossa, gli slogan e i superlativi, la polemica tanto per fare, eccetera. Dubbi e ironia... Quando vi sono troppe certezze, viene meno lo stile.
Solo un episodio per farvi venire l’acquolina. Quando era a Padova, qualcuno gli propose di giocare male la partita contro l'Udinese, che stava lottando per la promozione dalla C alla B. Quell’anno il Padova attraversava gravi difficoltà finanziarie e pagava ai giocatori il minimo stabilito dalla FIGC: 22.000 lire a punto. Gli offrirono 7.000.000 per una “prestazione scadente”. Vendrame inizialmente accettò ("avevo giocato male molte altre volte...e gratis!"), ma una volta entrato in campo, sentendosi fischiare dal pubblico friulano, cambiò idea ("affanculo i sette milioni, viva le 44.000 lire" dirà anni dopo). Il Padova vinse 3-2 con una sua doppietta. Memorabile il secondo gol, segnato direttamente da calcio d'angolo: prima di tirare fece il gesto di soffiarsi il naso sulla bandierina del corner e, sempre a gesti, dichiarò che avrebbe segnato direttamente da lì. Cosa che puntualmente accadde...
Per cui, se avete in mente una serata divertente, provate con le stravaganze di questo giocatore d’altri tempi. Un abbraccio a tutti, Marco
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