mondo granata

Meno male che c’è il Toro

Meno male che c’è il Toro - immagine 1
di Silvia Lachello
Redazione Toro News

Giovedì 20 maggio 2010 Caro Diario, mi sento come un disco che salta, come l'Inner Groove e quindi... pronti, partenza, via! Non si finisce mai di imparare. Alberto dice che spera che il Toro rimanga in serie B per togliersi dalle scatole la dirigenza. Filippo dice che spera che il Toro rimanga in serie B perché la squadra non è pronta per la serie A. Carlo dice che spera che il Toro rimanga in serie B ma in realtà sogna la serie A anche ad occhi aperti. Marco dice che non ha speranza né paure perché lui è come Devil e quindi si limita ad affrontare le cose giorno per giorno e notte per notte. E se Devil di notte indossava un meraviglioso costume rosso (“Il costume è una buona idea. L'ho cucito io. Dio solo sa come mi sta”., cit.), Marco sotto la pelle è sempre sempre sempre Granata. Come Alberto, Filippo e Carlo, per altro.La cosa curiosa è che Alberto, Filippo e Carlo si sentono più Granata, Marco se ne frega.Dico sempre le stesse cose, eh? Sono in buona compagnia...Vabbe'.Venerdì 21 maggio 2010Caro Diario,l'altro giorno Max mi diceva che la saggezza popolare a volte piglia granchi grandi così.Non ha tutti i torti.Pensa un po' a quei due detti:- l'unione fa la forza- chi fa da sé fa per treForse la saggezza popolare avrebbe bisogno di qualche 'aggiustamento', però... e lo dico sulla base dell'esperienza... dopo qualche lustro avrò pur imparato qualcosa? Anche se, come ti dicevo ieri, non si finisce mai mai mai.Allora... io direi così:- l'unione fa la forza e la forza di chi si unisce è sempre maggiore della somma delle singole forze- chi fa da sé fa per tre e finisce per fare pasticcio perché non si supera il limite dell'individualitàTroppo elaborato?Ri-vabbé.E l'altro giorno il papà di Sergio mi diceva che gli sembrava strano.Sì, gli sembrava strano che non fosse stato ancora inventato un coro per il Capitano.I tempi cambiano... cioé: il tempo se ne frega e va avanti mentre la gente, la Gente e la gggente cambiano.O almeno credo.Non sono più sicura di (quasi) niente.Anzi.Uhm... provo a spiegarti.A volte (spesso) mi coglie un senso di estraneità anche quando sono in mezzo alla marea Granata.Perché percepisco livore, nervosismo, delusione. Sì, quest'ultima la provo anche io.Però poi dimentico.Anzi no... uffff, è difficile.Io non dimentico mai nulla.MAI.E' quasi una maledizione.Tutto (TUTTO) si incide indelebilmente dentro 'sto cervellino.Ma sono una brava manipolatrice di sensazioni negative: le lascio scorrere via. Potrei depositarle nel fegato, come fisiologicamente è previsto che accada.... ma a che pro? No, no, no... di ciò che è negativo conservo solo gli insegnamenti, il resto si disperde.E il fegato? Che rimanga al suo posto: ha comunque il suo bel daffare.Sabato 22 maggio 2010, mattinaCaro Diario,oggi sarebbe il compleanno di George Best ma lui, il Migliore, non compie più gli anni da un po'.Sic transit gloria mundi.Questo sabato senza partita: parliamone.Una noia assoluta.Posso fare la spesa con calma, per esempio.Che noia.Non sono capace di vivere con ritmi 'normali'.Ufffff.Speriamo che il pomeriggio ravvivi 'sta giornata morta...Sabato 22 maggio 2010, seraCaro Diario,come diceva quel proverbio? "Fai attenzione a ciò che chiedi agli Dei perché potrebbero dartelo".La giornata si è ravvivata sotto forma di un Amico che non sapeva più dove andare, che aveva bisogno di essere ascoltato."Dove sei?""In collina...""Ti aspetto tra un'ora davanti al Fila: muoviti."Sai, faceva un caldo boia, i pollini danzavano beffardi, ma lì, lì intorno al Fila c'era il solito venticello ristoratore.Camminavamo intorno al Fila e ci raccontavamo e per un po' mi è sembrato di dare ristoro a lui e alla sua apparente fragilità.Speriamo sia così.Rimane la rabbia per una vita che vorrebbe esprimersi e non può perché gli altri mettono paletti, gli altri non vogliono capire, gli altri... è sempre una questione di altri.Abbiamo finito per parlare di Beatles e di Toro e poi di nuovo di noi e poi... e poi siamo ritornati alle nostre esistenze.Hai visto come funziona? Ci si rifugia nei luoghi che ci sono cari e cancelliamo, per un attimo, le miserie della vita.E' una fuga?E' uno spunto?E' un nuovo inizio?E chi lo sa... giravamo intorno al Fila perché quella è la nostra terra e, forse, lì lui è riuscito a lasciar andare via parte delle sue devastazioni interiori.Io? Io sto bene, grazie. A parte i pollini. A parte il fatto che ho la mente altrove. A parte il fatto che il mio altrove corrisponde a qualcosa di bianco e rosso e non si tratta del Bayern.Domenica 23 maggio 2010, mattinaCaro Diario,c'erano tracce di Toro per la città anche all'alba ed erano tracce che andavano verso Mantova.Un fratello incontrato per caso mi ha chiesto: "Vieni anche tu?" e gli ho detto di no. Mi ha abbracciata e mi ha detto che avrebbe tifato anche per me.Allora esiste ancora questa cosa che si chiama Fratellanza... ma tu pensa... talvolta penso che sia del tutto scomparsa.Sbaglio.Meno male...Mi sono tornate alla mente le parole di Diego (*), quelle che mi aveva scritto alla vigilia di Crotone-Torino, ed ho sentito forte il bisogno di imprimerle meglio nella mia memoria (e sarebbe tanto bello avere una memoria collettiva, in certi casi...).Mi aveva scritto così:Tu mi hai visto tifare e crederci anche sotto di due gol, e credo che i nostri ragazzi, che magari non hanno la grinta di Giacomino, la classe di Rafael, le gambe di Antonino o il cuore di Giorgio... be', ce n'è uno che ha un po' della grinta, della classe, delle gambe e del cuore di Marco... e anche a gol, siamo lì... ma, dicevo, credo che i nostri ragazzi meritino di essere SEMPRE incoraggiati.Il tifoso non è un critico, non è un allenatore, non è un dirigente e nemmeno un giudice o un giornalista.È un tifoso: uno che ci crede a prescindere, uno che l'avversario ha sempre torto, e quando ha ragione è perché l'arbitro gliel'ha data vinta, e quindi ha torto.Uno che se i nostri sbagliano deve darsi da fare di più ad incitare.Uno che l'importante è vincere, ma si può anche partecipare, perché noi siamo meglio degli altri, comunque vada.Uno che sa che la stampa accreditata, con o senza maiuscola, è dalla parte dei potenti, e noi siamo belli, affascinanti, gloriosi e forti, nell'anima e nei sentimenti, ma non potenti.Bene, tu che mi conosci, anche se non mi hai mai stretto la mano né hai mai riso insieme a me davanti al tuo barista gobbo, sai che io sono tutte queste cose.In poche parole: sono del Toro.Nonostante questo, proprio io vacillo e barcollo alle porte di Crotone. E sì, anche se sarà certezza, nel male, e non speranza, continuerò fino all'ultimo battito di cuore di questo sciagurato anno di serie B, ed oltre, a guardare avanti.Ma ti chiedo, e chiedo a tutti i nostri fratelli: stringiamoci l'un l'altro, facciamoci coraggio, uniamo la nostra fede in un'unica, grande e irresistibile vibrazione che spinga la palla nella rete, in quella giusta, tanto quanto basta a tenere a galla il sogno della rinascita, quella che aspettiamo da troppo tempo, per alcuni di noi da prima della nostra nascita...Mai come domani i ragazzi hanno bisogno di noi, e noi di loro. Ed io del Toro, tutto, da Rolando all'ultimo dei contestatori, passando da Urbano, Gianluca, Giacomino, Matteo e tutti gli altri, compresa te. Ma di te so di potermi fidare, tu ci sarai a prescindere. Tu ci credi anche quando non ci credi...E io ti voglio bene!Andiamo, si parte! Forza Vecchio Cuore Granata!Mi aveva scritto così.Nel frattempo ci siamo anche stretti la mano ed abbiamo riso insieme davanti al barista gobbo e, guarda caso, è successo il Quattro Maggio, inaspettatamente, come potrebbe accadere inaspettatamente di risorgere.Sai come vanno certe cose, no? E' come prepararsi il caffè: finché guardi la caffettiera non accade nulla, ti volti dall'altra parte e quell'aroma caldo si diffonde per l'aria accompagnato da un gorgoglio che è quasi musica divina.Le cose accadono più spesso, quando non ci si concentra ossessivamente su di esse.Questo siamo NOI, questo.Domani, diceva Diego. E mi veniva da ridere perché il domani esiste.E diceva anche Andiamo, si parte. Si parte per rimanere a casa, si parte per andare in trasferta, si parte per gettare ANCORA UNA VOLTA il cuore oltre l'ostacolo.Ancora una volta??? Sì: problemi?Vorrei che tutta la fatica degli ultimi anni venisse considerata da un punto di vista diverso.Vorrei che ogni singolo attimo di fatica venisse considerato come un momento di fatica IN MENO.Provo a spiegarti meglio, dai... è un po' come quando stava per nascere Davide.Ogni contrazione era più bastarda di quella precedente ma, nella mia testolina strana, pensavo: "Una in meno."E faceva un male porco.Ma era UNA IN MENO.E quindi... che problema c'è nel buttare ANCORA UNA VOLTA il cuore oltre l'ostacolo? Nessuno: una volta in meno.Mai come domani i ragazzi hanno bisogno di noi, e noi di loro. E che valga sempre.Andiamo a Mantova a prenderci tre punti e forza vecchio cuore Granata: nuovi ostacoli? Sono lì per essere superati. Andiamo.Domenica 23 maggio, sera, Mantova-Torino 0-0Caro Diario,altro che tre punti... sono demoralizzata.Cioé: ero demoralizzata duranta la partita e anche dopo. Per quello che NON ho visto in campo.Poi mi è presa una rabbia incontenibile... che ho contenuto.Non sono i Ragazzi che mi hanno fatto girare le ovaie... no no.Sai com'è... io ascolto, leggo, mi informo.E ho letto una cosa che non stava né in cielo né in terra.Due parole, erano solo due parole.Una delle quali... boh, come dire? Inappropriata.Ecco... una volta mi era capitata una cosa 'particolare'... avevo espresso un'opinione un po' controcorrente e, in risposta, avevo ricevuto un sentito 'ammàzzati', con l'accento sulla seconda a, un invito - dunque - a porre fine alla mia esistenza e NON a proseguire la discussione attraverso la dialettica. Vabbe'.Ti dicevo che leggo, leggo molto, leggo troppo.E oggi ho letto quella parola lì rivolta a uno dei Ragazzi. Uno che oggi ha fatto due errori che non doveva fare. Due errori. Che non doveva fare.Uhm.Doppio uhm.Probabilmente sono io che non capisco... o capisco troppo bene."Ammàzzati".Le parole hanno un significato preciso.Anche - e soprattutto - se dette in un momento di rabbia.Rimangono.Altro che volare via...Ho solo un po' di schifo addosso.Lo farò scomparire.Un po' di silenzio non guasta.Apperò.Lunedì 24 maggio 2010Caro Diario,dove eravamo rimasti?A oggi: non voglio pensare al passato, me lo porto sempre in spalla.E oggi ho le spalle pesanti pesanti pesanti.E' la vita, baby: a volte riserva mazzate violente.C'è chi aspetta di sapere quanta vita ha ancora a disposizione, c'è chi aspetta che il chirurgo esca dalla sala operatoria e le dica che suo figlio starà bene, c'è chi aspetta buone notizie che non arriveranno.Quanto mi sembra ridicolo, oggi (e non solo oggi), prendersela per il Toro... ma meno male che c'è, il Toro... sì, nonostante tutto, meno male che c'è il Toro... una mazzata violenta ridimensiona tutto, anche una ventina d'anni di sofferenze calcistiche... e meno male che c'è il Toro...Martedì 25 maggio 2010Caro Diario,un po' di silenzio non guasta, ti dicevo.E allora taccio. Poi ti devo raccontare di quel signore che non rinuncia mai al gilet di lana Granata nonostante il caldo... boh, forse avrà freddo anche lui come me... ti devo raccontare di lui perché il gilet Granata è solo la punta di un iceberg di sapienza, ma non adesso, non adesso...