Giovedì 1 ottobre 2009. Caro Diario, cresce la tensione ma non troppo, non in tutti.Il calendario di B, con i suoi tempi a volte enormemente dilatati e a volte talmente rapidi da non lasciare un attimo di respiro, ha lo stesso effetto dell'essere costretti a vivere secondo i ritmi di un orologio che regola il tempo come se la logica non avesse nulla a che fare con esso.Tutti hanno bisogno di dormire circa otto ore a notte, tutti portano ancora dentro la necessità di vedere solo una partita a settimana per permettere alla testa di ragionare sul risultato, prendere le adeguate contromisure in caso di sconfitta, ipotizzare gli eventuali aggiustamenti in caso di pareggio, godere del momento in caso di vittoria.Sì, d'accordo, quest'ultimo punto richiede ancora una buona dose di lavoro da parte NOSTRA, insisto molto sulla questione, ma nulla è perduto.Nulla è mai perduto, mai... come vorrei che se lo mettessero in testa gli integralisti (di ogni colore e credo, a livello universale).Francamente, signori del calendario di B, avete toppato.Avete pensato erroneamente che giocare tre partite in otto giorni oppure giocarne due nello stesso lasso di tempo non facesse poi una grande differenza.Be', signori del calendario di B, la fa.La fa sulle gambe dei ragazzi che scendono in campo, la fa nelle nostre vite, la fa anche nelle vostre tasche probabilmente, boh, non lo so...Un minimo di programmazione ci va sempre ma dover regolare la propria vita sulla base di un calendario assurdo aggiunge pesantezza al normale peso quotidiano.Lunedì... sì, lunedì per esempio.Alla mia normale routine di corse per la città con l'obiettivo di essere puntuale nel portare a scuola i bimbi, arrivare puntuale anche in ufficio, ripartire come una scheggia verso le scuole sperando di non infrangere troppe leggi della circolazione stradale e di non ricevere la solita lavata di capo dagli educatori del post scuola... a tutto questo si aggiungerà il correre a casa come una lippa, mettere insieme una specie di cena, fare ciao ciao con la manina alla doccia, bardarsi di granata, scapicollarsi verso lo stadio, cristonare perché il parcheggio più vicino è a Moncalieri, mangiare un panino in fretta e furia, salutare sgarbatamente gli amici, prendersi un colpo temendo improvvisamente di aver lasciato l'abbonamento o la carta d'identità a casa, ripigliarsi rendendosi conto di avere tutti i requisiti necessari per superare il tornello (compreso il certificato vaccinale, le analisi del sangue, gli occhiali di scorta, un cambio completo comprensivo di calzini e la lista della spesa, non si sa mai).E poi la Stefi si stupisce se alcune volte, appena dentro lo stadio, mi metto a sbadigliare.No, non è noia: è proprio stanchezza. E quando sono stanca io pretendo di riposarmi. Lo faccio prima di ogni partita. Ognuno ha i suoi tempi e modi.Speriamo che qualcuno (chi di dovere) si metta una mano sulla coscienza (pia illusione)... vorrei arrivare VIVA alla fine del campionato."Perché stai a sbatterti? Guarda le partite in TV...", mi dicono alcuni.No, cari alcuni: non mi avranno mai come mi vogliono loro, non riusciranno a farmi stare seduta a guardare dentro alla scatola magica... sì, lo farò per le partite in trasferta (ogni tanto sto anche con la mia famiglia, eh?), ma quando il Toro gioca in casa io ci sarò.Non sarò mai schiava di quel rettangolo elettrico/elettronico e luminoso dove mi costringono a vedere quello che vogliono loro... sono una causa persa e questa è una mia vittoria personale.Sto divagando ed è già notte fonda: vado a provare a dormire, roba difficile ultimamente...Sabato 3 ottobre 2009Caro Diario,la classifica si fa interessante.Lorenzo dice che è l'inizio della fine, che lunedì sera saremo in fondo alla colonna di sinistra.Pensi pure quel che vuole: io non mi do per vinta a prescindere... non indosso neppure una corona d'alloro, eh?Semplicemente vivo e poi traggo le mie conclusioni.E' già tutto abbastanza complicato... e la qualità della mia esistenza si è fatta migliore da quando vivo senza lasciarmi vivere dalla vita stessa.Si tratta di fare delle scelte... io ho scelto di essere il centro di ciò che mi riguarda, di ciò che io sono: la famiglia, gli amici, il Toro, i Beatles, Star Trek, il cioccolato fondente, Daredevil, i Queen, Cent'anni di solitudine, il Buonarroti, Charlie Parker, Cesare Pavese, le Highlands, la birra rossa, Shakespeare, la macchina fotografica, l'inchiostro che si spande su questi fogli (perché anche se, caro Diario, tu finisci per diventare un ammasso di pixel, nasci antico: inchiostro su carta)... quanti IO ci sono in ciascuno di noi?Infiniti, infiniti... come infinito è ogni singolo IO: quello che tifa Toro, quello che freme per una luce nuova da fotografare, quello che spasima durante l'ennesimo ascolto di "A Day in the Life".Se perdo la concentrazione sulla centralità del mio essere cade tutto.Ma il discorso si fa complicato... lasciamo perdere per questa volta.Vado a recuperare un po' del sonno perso nelle ultime notti in cui sono rimasta a far compagnia alla Luna con gli occhi spalancati.Magari riuscirò a dormire e se accadrà potrei anche sognare del Toro... mi accade spesso di sognare in granata e son sempre bandieroni, cori ed amici.Come a dire, a ribadire, che dentro di me prevalgono, colori, musica e sentimenti.Forse ho capito che cosa voglio fare da grande: voglio essere me ed il Toro è il simbolo più semplice ed immediato di ciò che mi si agita (positivamente) dentro.Buonanotte a me e a chi ha ancora voglia di crescere.Ed anche forza Toro (non guasta mai).Domenica 4 ottobre 2009Caro Diario,oggi è giorno di partita!!! Come? Non è lunedì oggi??? O Signur... sono proprio stordita...Martedì 6 ottobre 2009, il giorno dopo Toro-Ancona 1-1Caro Diario,che cosa dicevo qualche giorno fa? Nulla è mai perduto, mai... come vorrei che se lo mettessero in testa gli integralisti (di ogni colore e credo, a livello universale).Vorrei che se lo mettesse in testa una persona in particolare.Una persona in particolare che, purtroppo, ha molti omologhi.Caro Diario, che mediocrità, che noiosa, banale, orrenda mediocrità.Ma sì, via... diamoci pure per vinti sempre e comunque, è molto più interessante fare le vittimine e riversare il proprio livore su chi dice la parola FINE solo quando la si può dire... ma poi... tutto 'sto livore da dove arriva?Da anni di sofferenza calcistica? No, non posso credere che alcuni esseri umani siano così beceri, che non siano in grado di avere una vita OLTRE.Da una vita mediocre, noiosamente, banalmente, orrendamente mediocre? Può essere... eppure sono proprio quelli che dovrebbero meglio aver fatto proprio il concetto CapitanValentiniano del TIRARSI SU LE MANICHE... sai che mi fanno ridere (e anche di gusto) quelli che hanno sempre il Toro in bocca e poi non ne mettono in pratica l'Idea? Mi fanno ridere e poi mi appesantiscono il cuore.Perché son quelli che invece di cercare di migliorarsi gettano il fango della propria immobilità addosso a chi, dopo anni ed anni ed anni di attesa, merita di stare dentro la maglia granata.By the way: grazie, Rolando... non sei Uomo da barocchismi per cui ti dico solo GRAZIE.E per oggi è tutto.
mondo granata