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mondo granata
Spero di sorprendervi un po'. Leggete. Una premessa: ditemi se al mondo esiste una squadra più misteriosa e strana del Torino, una squadra che, a bordo di un aereo che deve sorvolare una collina lunga chilometri, si va a schiantare sull'unica costruzione veramente di rilievo posta sulla collina stessa. Il Toro. Una squadra magica, la squadra della città a sua volta magica, per eccellenza, vertice dei triangoli di magia nera (con Londra e San Francisco) e di magia bianca (con Praga e Lione): unica al mondo, insomma. Sia la squadra, sia la città. Non allarghiamo il discorso su Torino City, però, torniamo a noi, torniamo al Magico Toro. Una squadra che nel 1967 esibisce una star dal cognome lombardo, Meroni, Luigi Meroni, che perisce tragicamente mentre attraversa la strada. Meroni, come Pierluigi (o, come scritto a volte, Pier Luigi) Meroni, il pilota dell'aereo del Grande Torino. Strano, vero? Due persone dal nome quasi uguale e dal cognome proprio identico, un cognome poco diffuso in Piemonte, tra l'altro. Due persone unite da un drammatico destino legato al Toro. Due Meroni, con ruoli quasi capovolti nelle loro tragedie. E che dire di un'altra stranezza? Un giovane tifoso del Toro e di Meroni, Attilio Romero, è alla guida dell'auto che colpisce Gigi. Quel giovane diventerà presidente del Torino, con quel finale che tutti sappiamo. Ho letto alcune volte, qua e là su Internet, che il giovane Romero avrebbe coperto le responsabilità di qualcun altro, ma non ho mai creduto a queste voci. Così come non ho mai creduto ai pissi pissi bao bao sui presunti motivi per i quali l'aereo proveniente da Lisbona volasse così basso, nonostante il meteo. Certo che tutti questi fatti e queste supposizioni alimentano il senso di incredulità di fronte a coincidenze misteriose e strane.
Per non parlare dei ritiri del Grande Torino nella Villa Tron, la residenza del dirigente Civalleri, che ospitava i nostri Eroi in diverse occasioni. Dov'è questo Tron? Sotto la Basilica di Superga, naturalmente, guardate una mappa qualsiasi. Incredibile. I calciatori del Grande Torino si radunavano ai piedi della collina maledetta eppure bellissima e, forse, ogni tanto alzavano lo sguardo verso la sommità, inconsapevoli del loro destino. Poi. Poi. Poi. Molti Granata hanno manifestato stupore di fronte al particolare sviluppo della partita del Centenario, giocata in una strana atmosfera, in un contesto irreale. Ricorderete il gol ingiustamente non assegnato all'Empoli e l'eccezionale marcatura di Comotto. Inconsueto, come plot, siete d'accordo? Altri, invece, si sono stupiti e impressionati per un formidabile botto, senza precedenti, proveniente dal cielo durante l'ultimo Toro-Catania, con ben due gol segnati dal Torello negli ultimi minuti: si è parlato di segnali rabbiosi da parte di Capitan Valentino, degli Invincibili tutti, di Giorgio Ferrini e via dicendo. Un cielo molto strano, ancora una volta. La grandine. Esagerazioni, voli pindarici della fantasia? Forse. Potrei andare avanti, ma non voglio esagerare, appunto, tanto credo che nella vostra mente si siano affacciati i ricordi di altri avvenimenti inspiegabili o non molto logici riguardanti il nostro Toro, tipo i tre gol in poco più di tre minuti sotto la Maratona, in un famoso derby. O il derby del 3-3 e la buca di Maspero. La Maratona capace, a volte, di forzare gli eventi, il destino, il fato?
Avvenimenti strani e inspiegabili avvengono anche nella vita quotidiana. Capita a tutti, no? Indovinare il nome di un perfetto sconosciuto; pensare a un amico che non si sente da tempo, subito prima di ricevere la sua sorprendente telefonata; fare un inquietante sogno premonitore; pensare a una canzone vecchia come il cucco, canticchiarla e, dopo pochi secondi, sentire quella stessa canzone alla radio. Semplici coincidenze, allucinazioni, troppa birra, fenomeni soprannaturali? Telepatia, spinelli, precognizione, delirio urbano, percezione extrasensoriale ESP, empatia, sensibilità particolari, vibrazioni che passano attraverso il subconscio? E le superstizioni, dove le mettiamo? E le sensazioni di déjà-vu?Vi racconto qualche stranezza che riguarda me. Stranezze legate al Toro, in qualche maniera e, per restare più o meno in tema, parto dal fatto che un paio di giorni fa ho scritto la bozza di questo articolo: non ne ho parlato con nessuno ma, incredibilmente, in una sequenza sorprendente, le persone che ho incontrato nelle dodici ore successive mi hanno raccontato spontaneamente di coincidenze, di sogni misteriosi, di eventi strani... della serie... "Ma sai cosa mi è successo?". Roba da non credere. Tutto è cessato, poi, con un improvviso ritorno alla normalità. Andiamo avanti.
Due miei conoscenti, lei e lui, moderatamente gobbi e tipi molto tranquilli e seriosi. Un po' intellettuali, un po' alternativi. Siamo negli anni Ottanta. Li incontro a una festa privata e mi dicono, parlando quasi all'unisono: "Ci spiace che il Toro abbia perso il derby, meritavate il pareggio. Però che tifo in Maratona, ci siamo divertiti un sacco, quanto abbiamo urlato!". Stupore. "In Maratonaaaaa???? Urlato??????". Risposta dei due bizzarri soggetti: "Sì, quando andiamo al derby, prendiamo sempre i biglietti per la Maratona, che è molto più divertente, in Filadelfia ci annoiamo! Urliamo tutto il tempo e ci piace partecipare alle coreografie. Il difetto della Maratona è che da dentro non ne vedi bene l'effetto, mentre dalla Filadelfia te lo godi". "Ah, ecco... ". Non danno l'impressione di essere molto accesi, come gobbi, devo dire. Passano gli anni, molti anni, forse dieci, forse quindici, i due gobbi pallidissimi non li incontro più. Un giorno passeggio per il Centro di Torino e, improvvisamente, mi viene in mente che lui mi aveva raccontato della sua amicizia con Brady (il mio conoscente parla irlandese perfettamente, essendo nato a Dublino). Normale pensiero: "Chissà che fine avrà fatto?" (il mio conoscente, non Brady). Svolto in Via della Rocca, deserta, una sola persona cammina in senso contrario al mio. Sì, avete capito bene, è lui, il dublinese che magicamente si materializza. Pazzesco.
Altro episodio: saprete che, nei pressi dello Stadio, vengono distribuite le copie di (o de?) "La Stampa Stadio", il numero speciale che, nelle ultime pagine, contiene sempre un'intervista ad un tifoso Granata, con simpatiche foto. Capita spesso che io conosca l'intervistato: quando succede, mi diverto molto nel vederlo sul giornale. Prima di Toro-Doria di qualche settimana fa, pertanto, ne arraffo una copia e penso: "Vado subito a vedere chi è l’intervistato!". Però... comincio a chiacchierare con altri Granata e il giornale non riesco ad aprirlo... allora lo piego, lo metto in tasca e mi dico... "Lo leggerò sul tram, tornando a casa". La partita finisce, bla bla bla, salgo sul tram, sto per mettere mano al giornale ma incrocio lo sguardo con uno sconosciuto tifoso e iniziamo a commentare la sconfitta. Il giornaletto rimane in tasca. Parliamo un po', poi ci salutiamo, il Fratello Granata scende dal tram alla fermata della Stazione: deve prendere il treno. Simpatico. Finalmente apro "La Stampa Stadio". Vado a vedere chi è il tifoso di questa volta. Sì, avete indovinato. Sì, è il tifoso con il quale ho appena parlato, mai visto prima, conosciuto cinque minuti fa sul tram: è proprio lui l'intervistato di turno: leggo che si chiama Gianni Buranello ed è il Presidente del Toro Club Opitergium (Oderzo, in provincia di Treviso). Roba da far venire il mal di testa. Datemi un’aspirina o un opitergium per farmelo passare.
Un'ultima cosa: il 27 aprile nasce Puliciclone, lettera P. Anzi, Paolino Pulici. Sempre P. Come Pinga, nato il 27 aprile, lettera P. Anche io nasco il 27 aprile e mi chiamano Puzzetto, lettera P. Dottor Puzzetto, lettere D e P, le stesse iniziali del mio segretario, anche lui nato il 27 aprile. La D. Come Dylan, il mio gemello. Dai. Sto solo giocando, ma credo che sia anche la ripetuta esperienza di coincidenze, magari coinvolgenti da un punto di vista emotivo, ad alimentare la credenza nel paranormale. Forza Magico Toro.
PRIMA VI DICO E POI FACCIO! Preveggenza? Woooffffff!!!!!!!!!! Dottor Puzzetto (Percival Ulrico Zoroastro Zacintus Ermenegildo Theodor Theophilus Orson)Presidente Toro Club Amici a 4 zampe
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