mondo granata

Nani e giganti

Redazione Toro News
di Silvia Lachello Giovedì 22 settembre 2011Caro Diario,la fine dell’estate si è portata via i R.E.M., è successo ieri e io riesco solo a cantare "Shiny happy people holding hands, shiny happy people laughing...",...

di Silvia Lachello

 

Giovedì 22 settembre 2011Caro Diario,la fine dell’estate si è portata via i R.E.M., è successo ieri e io riesco solo a cantare "Shiny happy people holding hands, shiny happy people laughing...", ho 'sta canzone in loop nell’ipotalamo (chissà perché proprio lì, poi...).Tutte le cose belle finiscono, eh?Anche quelle brutte, ma questo è un altro discorso, un discorso molto delicato, un discorso che mette a rischio equilibri faticosamente raggiunti, equilibri cristallini non tanto per trasparenza quanto per fragilità, eppur sempre equilibri.Venerdì 23 settembre 2011Caro Diario,bentornato, Autunno: ti aspettavo.Sabato 24 settembre 2011, Nocerina-Toro 1-2Caro Diario,lo sapevo che andava a finire così."Lo sapevo che andava a finire così", disse Tizio dopo il rigore pro nocerina e con ciò intendeva dire "Adesso gli altri fanno 814 gol"."Lo sapevo che andava a finire così", disse Caio al termine della partita senza riuscire a gioire perché non ne era capace, perché non ne era mai stato capace, perché aveva rifiutato qualsiasi possibilità di apprendimento relativa alla felicità, perché era meglio, molto meglio, essere perennemente preda di un’incazzatura che si perdeva nella notte dei tempi."Lo sapevo che andava a finire così", disse Sempronio prendendo atto del fatto che la corazzata Toro (ma che è? Battaglia navale o giuoco del pallone?) al 19° del primo tempo non aveva ancora segnato.Tizio, Caio, Sempronio... no, niente: forza Toro. Vi ricordano nulla queste due parole? Cordiali saluti.Ah, dimenticavo... the future is uncertain and the end is always near, però dai... get a life, c'mon...Domenica 25 settembre 2011Caro Diario,giorno gioioso e giorno infelice, i motivi sono tanti e son tutti miei miei miei.Sorrisi e lacrime appese e via andare.Il Toro che ha vinto è di consolazione.Lunedì 26 settembre 2011Caro Diario,sembra che il Toro sappia vincere, ma mi chiedo se lo sappiamo fare anche noi, vista la carestia degli ultimi lustri.Boh, elucubrazioni.Mi hanno detto che sbaglio, sai?Mi hanno detto che sbaglio ad anteporre il concetto del NOI a quello dell’IO.Ringrazio per la segnalazione, ma continuerò a fare così come faccio ora.Per adesso.Poi si vedrà.Mi piace l’idea di Grande Famiglia perché, da qualunque parte - nel tempo e nello spazio - la si guardi, quella del Toro è una Grande Famiglia davvero.Vi si ritrovano le più svariate tipologie umane e, insieme con esse, le dinamiche interpersonali più scontate.Alcuni pensano che Grande Famiglia significhi essere compatti e monopensanti: che noia.Io penso che Grande Famiglia significhi ANCHE che vi sia un’imprecisata quantità di imbelli (no, non è un typo: volevo scrivere 'imbelli' ed ho scritto 'imbelli', non volevo scrivere 'imbecilli' e non ho scritto 'imbecilli'... anche se, in realtà, l’ho scritto due volte, ma pazienza: le dita corrono veloci sulla tastiera e, talvolta, sfuggono al controllo), di pettegoli, di "quelloèuncretinovistochenonlapensacomeme".Proprio come in ogni Famiglia degna di portare questo nome.Sempre elucubrazioni.Credo di avere bisogno di distrarmi.Distrarmi dalla pesantezza, distrarmi dalle sovrastrutture, distrarmi da me stessa e dalle mie elucubrazioni inconcludenti, ma forse no.Sai, l’altro giorno pensavo... anzi, no: scrivevo ad un Amico.Sì, scrivevo ad un Amico che è sbagliato non sentirsi all’altezza di qualcuno.A volte accade.Come si fa a non sentirsi schiacciati dalla grandezza altrui?Come si fa a non sentirsi proiettati verso il cielo dalla bassezza altrui?Più facile rispondere alla seconda domanda: di fronte alla bassezza altrui ci si sente SEMPRE alti e leggeri e liberi.Quanto alla prima domanda... be’, dipende sempre da come ci si pone nei confronti del proprio interlocutore.E dunque scrivevo al mio Amico: "Possiamo essere nani o giganti, ma se scegliamo di essere entrambi nani oppure entrambi giganti saremo sempre inequivocabilmente ed inevitabilmente all'altezza."Come quando si incontra qualcuno del Toro, e lo si riconosce da un capo d’abbigliamento o - più spesso - dalla faccia, e lo si saluta.Anzi no: talvolta lo si saluta e talvolta gli si dice "Io sono più del Toro di te".Brutta roba: non mi piace.Ma non tutti i gusti sono alla menta e forse finirò per adattarmi alla legge del più forte e a chinare il capo... col ca§§o che chinerò il capo.Mi piace essere del Toro, mi piace essere il Toro, anche quando il Toro è un simulacro sventrato (adesso non lo è: fiko).E ascolterò, come ho sempre fatto finora, chi la pensi diversamente perché, comunque, il rispetto, il rispetto innanzitutto.Elucubrazioni.Arzigogoli.Qualcuno forse leggerà, qualcuno forse comprenderà, qualcuno forse comprenderà e farà finta di non aver capito.Qualcuno pensa di essere del Toro più degli altri... e che continui a pensarlo: buena suerte, amigos...Martedì 27 settembre 2011Caro Diario,è stato il funerale più strano a cui mi sia accaduto di partecipare.Ci siamo ritrovati e c’eravamo tutti o quasi.Ci siamo stretti fra di noi.Ci siamo guardati in faccia.Ci siamo contati i segni del tempo.Ci siamo tenuti per mano.Certo che "La preghiera dell’Alpino" durante la cerimonia funebre è stata una bella botta in pieno stomaco.Ma c’eravamo tutti.A constatare che un pezzo della gioventù era irrimediabilmente perduto.A constatare che siamo cresciuti e neppure troppo male.A constatare che non abbiamo perso l’occasione per inscenare una finta polemica fra Granata e gobbi.E meno male che c’erano anche dei gobbi, altrimenti non avremmo potuto inscenare la finta polemica e non avremmo trovato subito la voglia di parlare, di aggrottare le sopracciglia, di sorridere.È stato davvero un funerale strano: dolore palpabile e voglia di vita.Forse dovrebbe essere sempre così.Poi ti devo chiedere scusa, Caro Diario, per i toni lugubri del mio scrivere di questi giorni.Sai, tutto sommato non vedo perché non mostrarmi triste quando lo sono.E, ancora tutto sommato, non ha davvero importanza se qualcuno si crede più del Toro di altri... io so una cosa, io so che il Toro in questo momento c’è e quindi lascio che gli angoli della bocca si curvino all’insù e fermino il percorso di queste lacrime che scendono.No, non sono lacrime di tristezza... cioè: sì, anche... ma sono anche lacrime di rabbia, di gratitudine, di stupore, di... vita. E di forza Toro, sì.