mondo granata

Nel giorno del derby io penso al Filadelfia

Redazione Toro News

Buon giorno redazione di Toro News,

ho letto ora l'articolo di Gramellini in cui si accenna alla ricostruzione del Filadelfia ed è di questo che vorrei parlare. O meglio, mi vorrei sfogare. Ho 23 anni e mai ero stato allo Stadio...

Buon giorno redazione di Toro News,

ho letto ora l'articolo di Gramellini in cui si accenna alla ricostruzione del Filadelfia ed è di questo che vorrei parlare. O meglio, mi vorrei sfogare. Ho 23 anni e mai ero stato allo Stadio Filadelfia: per motivi diversi e per lontananza fisica dal luogo non mi ci ero mai recato, lo avevo ammirato nelle foto, nel film, nella mia immaginazione alimentata dai tanti libri letti. Da poco ho cambiato posto di lavoro ed essendo lì vicino ieri sono andato con un collega a mangiare in un ristorante, col mio piatto di pasta sul tavolo vedevo attraverso la finestra le tribune del Fila. Sento l'aria di derby ed il quadro degli Invincibili rende l'aria densa di passato. Oggi ci sono tornato, volevo fare un giro attorno e guardare dentro visto che ieri non ne avevo avuto il tempo, così prendo un panino poco più su in via Filadelfia e mi avvicino pensando ai tanti racconti in piemontese fatti dai miei vecchi di famiglia: loro sì, prendevano la bicicletta e allo stadio ci andavano come fosse una poesia di ogni domenica. Mi avvicino, guardo nelle fessure del cancello, mi guardo intorno...e la magia si sgretola attorno a me, ma voglio continuare e faccio il giro dello Stadio. Una tristezza mi assale il cuore e penso a cosa direbbero tutti quei "vecchi tifosi" che lì hanno visto crescere i campioni. Mi chiedo cosa penserebbero tutte quelle persone che hanno rispetto per le cose, siano o no di color granata. Un monumento, per noi tifosi storico, fondamentale, lasciato a se stesso. Concludo il giro e ciò che avevo spiato mi invade e sovrasta: alberi alti quanto quelli da frutta che ho in giardino aspettano in fila per fare il biglietto, erbacce si ammassano dove mio nonno con i vostri nonni commentava la parita. Le tribune piangono tristi pesanti lacrime di passato lasciato nel dimenticatoio, quella frecca indica l'ingresso ma forse è solo uno scherzo. C'è un cancello ma anche tanta sporcizia, escrementi di cane a ridosso degli alberi striminziti che circondano il Campo, chiuso dentro fredde paratoie di metallo, cieche, che non lasciano vedere dentro nulla di ciò che fu e che potrebbe essere. A parlare di memoria, di cultura del passato, di forza del ricordo, di invincibilità dell'Idea che quei ragazzi ispiravano all'Italia ferita a morte dalla guerra...a parlare di Romanticismo del calcio sono capaci tutti. Tutti sono capaci di riempirsi la bocca di parole importanti. Ma sono parole vuote. E' bello parlare di progetti e di consigli comunali andati "in maniera soddisfacente", ma la realtà dei fatti è un'altra. Basterebbe un po' di buona volontà da parte di tutti o anche di pochi e entrare in quel campo, piegare la schiena e togliere delle erbacce. Questo basterebbe per rendere la giusta memoria a quelli che amiamo definire i nostri Eroi ma che non sarebbero ontenti di vedere com'è ridotta la loro vecchia ma amata casa. Io ci sono, un sabato lo metto a disposizione per togliere un po' d'erba e per rendere civile quel posto, per dargli una dignità. Nessuno si offre? Chiedo scusa a voi gentile redazione per lo sfogo, ma questo non è un tifoso del Toro...è un cittadino di Torino che parla, ferito per il degrado di una parte della città che tutti noi amiamo o dovremmo almeno rispettare. E ho 23 anni, non ne ho 80.Buon Derby

Luca