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Nella leggenda granata: in ricordo di Gino Rossetti

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Oggi, di 120 anni fa, nasceva a La Spezia uno dei più grandi attaccanti della storia granata
Davide Bonsignore

Nato "Rosetti", ma per una svista all'Anagrafe di La Spezia passato alla storia con la doppia "S", Gino nasce il 7 novembre 1904 nella città ligure. Con la prima guerra mondiale che infuria tutt'intorno, il calcio diventa presto per Gino una valvola di sfogo, nonché il suo passatempo preferito. Ma diventa qualcosa di più, quando si mette in luce nelle fila dello Spezia e, nella stagione 1921/22, fa il suo esordio in campionato. Nella squadra della sua città Gino si fa notare, e a suon di gol si guadagna il soprannome di "attaccante dal gol facile". Non a caso arriva l'interessamento del Torino, che lo compra per 25 mila lire. La dirigenza dello Spezia non è molto d'accordo, e fa carte false per far saltare l'affare. Gino, deluso, decide quindi di partire, e raggiungere il fratello in Cile. Viene però "salvato" dalla stessa dirigenza che poco tempo prima non lo aveva fatto andare a Torino, che decide di accettare l'offerta dei granata e far volare Gino, permettendogli di inseguire il suo sogno.

Gino arriva quindi sotto l'ombra della Mole nel 1926, e diventa subito un giocatore fondamentale, andando a costituire, insieme a Baloncieri e Libonatti, il "trio delle meraviglie". Alla prima stagione in granata Gino va 19 volte a segno, ma è nella seconda che raggiunge il suo sogno: conquista la nazionale, e, con 22 marcature, contribuisce alla squadra guidata da Tony Cargnelli di vincere lo scudetto, il primo, storico e leggendario, scudetto granata. La consacrazione definitiva arriva poi alla stagione dopo, quando, nonostante non riesca a riconfermarsi campione d'Italia con il Toro, raggiunge quota 36 gol, diventando, di fatto, l'uomo-record per gol segnati in una singola stagione nel campionato italiano. Gino Rossetti rimane in granata fino al 1933, quando passa al Napoli, dove resta fino al 1937. In quell'anno decide di tornare in granata, dove gioca però soltanto 7 partite, andando a segno una volta. Chiude la carriera tra Spezia e Macerata, dando l'addio al calcio giocato nel 1941, per poi dedicarsi esclusivamente al ruolo di allenatore.

Gino si spegne il 15 maggio 1992, all'età di 87 anni. Ancora oggi è ricordato da tutti come uno dei più grandi goleador passati a Torino, e, con 144 gol in 212 partite, è il terzo marcatore della storia granata, dietro soltanto al suo compagno Libonatti e a Paolo Pulici.

Gino, ovunque tu sia, la redazione di Toro News ti fa tanti auguri. Che tu possa continuare a segnare nei campi del cielo blu.

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