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mondo granata
Giovedì 7 aprile 2011. Caro Diario, oggi ne ho incontrati almeno tre: i simpatizzanti.Quelli che "Io tifo XYZ, ma simpatizzo per il Toro".E’ stato un caso, ma... boh, mi è venuta voglia di saperne di più.Andrò a caccia di simpatizzanti e farò loro qualche domanda: a volte chi gira intorno alle cose, vede dettagli che, a chi nelle cose è immerso, sfuggono.Venerdì 8 aprile 2011Caro Diario,era da un po’ che non la sentivo.Lei: l’Ingegnerissima.Anzi: l’Algida Ingegnerissima.Algida (non è pubblicità occulta, che diamine...) sempre tranne quando... indovina un po’?Già: quando si parla di Toro.Le ho raccontato di quella cena a cui ho partecipato qualche giorno fa, quella cena a cui hanno partecipato anche - in ordine alfabetico - Bianchi, Ferrante e (ommiaddeammiaddea) Pulici.E il suo commento è stato: "Cazzzzzzz... cioé: poca roba, eh?"Le chiacchiere son corse su e giù per i telefoni e l’Algida si è fatta Umana: miracoli del Toro.Mi piacciono le persone, mi piacciono in generale: c’è sempre qualcosa da imparare.Anche che dentro ognuno di NOI ci sono migliaia di anime e nessuna di esse esprime esattamente l’univocità di un individuo.Lei è l’Algida Ingegnerissima, ma è anche una Tifosa Granata.Mi piacciono le persone, mi piacciono in generale: c’è sempre qualcosa da imparare e quando si tratta di Toro... ecco l’umanità farsi cristallina.Bene, brava, Toro alé.Sabato 9 aprile 2011, Albinoleffe-Torino 1-2Caro Diario,certo che la faccia del Mondo è proprio bella... tutto albinoleffato, è una persona seria il Mondo, ma quando il Toro ha segnato... be’, ho visto solo io l’espressione che aveva sul volto? Credo di no.Mettiamo in tasca questi tre bei punticini e via andare.Domenica 10 aprile 2011Caro Diario,il sabato è appena finito, l’orologio dice che manca poco all’una (e non vedo la Luna), ed io sono qui.Che cosa posso fare per agevolare il sonno?Contare le pecore? No, giocano all’ora di pranzo: troppo tardi.Immaginare i titoli dei giornali che forse - e dico FORSE - leggerò in rete?"Il Toro vince anche senza Bianchi" (e meno male, santa Dea...)"Bene con il tris... la prossima sarà poker o naufragio?"Ecco... sì: penso che mi diletterò ad immaginare le facezie di alcuni pennivendoli.E io? Io non sono pennivendola, mi è capitato di arrivare qua per caso e scrivo scrivo scrivo.A volte bene, a volte male, senza essere al soldo di alcuno, tranne che di me stessa.E bene che sto.Lunedì 11 aprile 2011[mode cavolimiei ON]Caro Dario,buon compleanno.Se oggi è il tuo compleanno ed è anche lunedì, significa che anche il mio compleanno cadrà di lunedì: sei un Amico calendariamente utile. Da quanto tempo ci conosciamo? Lustri? O santaddea... auguri, néh, good old Dario?[mode cavolimiei OFF]Caro Diario,oggi la Donatella è passata in ufficio a farci conoscere il suo secondo pargolo: meraviglia del creato."Come si chiama?""Emiliano."Apperò.ALZA LA SEDIA, EMILIANO, ALZA LA SEDIA!!!Sì, Emiliano si chiama Emiliano perché alzalasedia. E basta.Son bei momenti.E forza Toro.Tra l’altro... l’imperturbabile Filippo dice che per i playoff verrà allo stadio. Io non dico niente. Certo che mi piacerebbe vedere una partita insieme con l’imperturbabile Filippo... ma non dico niente. L’imperturbabile Filippo allo stadio... sarebbe un evento epocale. Quindi sto zitta. Io. Chiaro, imperturbabile Filippo?Martedì 12 aprile 2011, sera, c’è ventoCaro Diario,i casi della vita: sono giorni di nomi, questi.Ti avevo parlato di Valentino, no? L’amico di Davide, il suo compagno di scuola, Valentino, dai... non posso non averti detto nulla di lui.Valentino è un bel nome, indipendemente da tutto, ma in me fa sorgere spontanea LA domanda.Prima, a scuola, ho individuato il padre di Valentino.- Ciao, sono la mamma di Davide.- Piacere, sono il papà di Valentino.- Lo so, ma... Valentino è per Mazzola, vero?Che domanda stupida, eh? Ooooh, che diamine, ogni tanto è bello essere stupidi, insomma... no, non sono una cima, ma - mettiamola così - me la cavo. Spesso egregiamente. Olé.E dunque...- Certo che è per Mazzola.- Lo sapevo.Ci siamo stretti di nuovo forte la mano.Non so lui, ma io... oh be’, io ero molto emozionata.Tanti pensieri tutti da dire nello stesso momento.Ma è bastato un FORZA TORO! nel congedarci.Pensa che non abbiamo parlato del campionato... niente Lerda, niente Papadopulo, niente Lerda bis, niente Cairo, niente di niente, a parte il Toro.Che poi... sai, lo dicevo poco fa alla Stefi, non potevo non condividere con lei quell’emozione, non potevo non condividere con lei che... provo a spiegarti.Da dove posso partire? Dal Grande Torino.Facile amarlo.Quasi doveroso.La storia racconta di tempi bui e di un manipolo di giovanotti che rappresentavano ed erano luce, speranza, forza, caparbietà.Il Grande Torino.Si faceva ben poca fatica ad essere del Toro.E tuttavia, anche se il Torino era il Grande Torino, l’IDEA era in agguato, l’IDEA incombeva.Si era diversi già allora.Lascia perdere per un momento la Tragedia, fai finta che non sia accaduta, fai finta di essere là, in quel tempo in cui erano Invincibili.Facile amare un squadra che vince tutto, vero?Io non credo che tutto questo amore per il Toro sia nato dallo schianto contro la Collina.Non lo credo e non lo crederò mai.Povera illusa? Sì, certo. Comunque... era facile.Adesso è difficile (bell’eufemismo...), però.. ecco che arriva un Valentino nella vita di mio figlio e quel nome viene da Capitan Mazzola, quel nome è stato scelto da un mio coetaneo o giù di lì.Che cosa ne so io del Grande Torino?So quello che mi è stato raccontato, so quello che mi sono fatta raccontate, so quello che ho letto, ma non l’ho vissuto in prima persona.Per quanto io possa immedesimarmi, non sarò mai in grado di capire fino in fondo.Eppure... eppure io racconto ai miei figli, o a chi abbia voglia di ascoltare e/o di sapere, la Storia così come venne raccontata a me: con cuore, testa e pancia.Ognuno di questi elementi è imprescindibile, ognuno di questi elementi si intreccia con gli altri con la stessa naturalezza con cui si... respira?No, non è proprio così.Respirare è un automatismo, un automatismo fondamentale a cui non si fa neppure caso, che buffo, raccontare il Toro è metterci quello che ho detto poc’anzi e fermarsi un attimo a raccogliere le idee prima di pronunciare una parola, affinché non sia una parola qualsiasi, affinché non sia una parola scontata, affinché non sia una parola vuota.Perché VUOTO e TORO sono due concetti che non possono coesistere.Anche quando il Toro è Vitellino, caro mio, di vuoto non ce n’è.C’è rabbia, c’è rammarico, c’è tristezza, c’è amarezza... ma il vuoto no.E mi viene da pensare ad una cosa... se ADESSO è tanto difficile (sempre il simpatico eufemismo...) amare il Toro, perché mi accade di incontrare SPESSO bipedi i cui occhi si inumidiscono d’orgoglio, d’amore, di... cavoli, perché vengono le lacrime agli occhi?Perché CI SI COMMUOVE.Pensa un po’... le lacrime non sono strettamente necessarie o accessorie alla commozione, il movimento di cuore, testa e pancia vengono spontaneamente.Dal dizionario etimologico: commozione - scossa violenta al cervello, ai visceri.E non si parla di Montezuma e della sua maledizione.Il Toro, caro mio.Il Toro.Provi a non pensarci e poi è lì.Ti chiama e non puoi dire di no.E’ difficile amare il Toro? Sì.Ora come ora, sì.E’ brutto amare il Toro? No.Ora e sempre, no.Andando pesantemente sul metafisico: se è vero (ed è vero) che NOI insieme siamo più della somma di ogni singolo... be’, una goccia d’amore io, una goccia d’amore tu, una goccia d’amore lui, una goccia d’amore lei... si fa in fretta a formare un oceano.Mai sottovalutare la vastità dell’oceano, mai.Se è Granata, poi...Vabbe’... come sempre non so se sono riuscita a spiegarmi... vedi... a volte... a volte ho questi tsunami dentro e non sono abbastanza rapida da catturarli e buttarli sulla carta, per rileggermeli con calma, magari un giorno riuscirò a raccontarteli, ma non adesso, non adesso...
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