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mondo granata
di Giacomo Serafinelli
Buongiorno Toro...comincio questo cappuccino esprimendo solidarietà a Carlo Testa per i noti fatti di domenica sera. Ho conosciuto Carlo qualche anno fa, dopo un Toro-Fiorentina finito molto male per i nostri colori. Il suo essere una persona cordiale e disponibile contribuì a stemperare l'amarezza dell'ennesima brutta prestazione stagionale. Quel giorno mi regalò quello che lui definì “un santino”, ovvero un biglietto con riprodotta la formazione degli Invincibili. Non ci sono parole per definire l'atto vandalico contro il Toro Store. Quando succedono queste cose il concetto stesso di calcio viene a morire, lasciando il posto alla scelleratezza e all'abiezione. Ho apprezzato, invece, le parole pacate e responsabili di Carlo. Se serie A sarà, scendiamo in piazza a festeggiare con gioia e senso di civiltà, mostrandoci per quello che siamo: incomparabilmente, infinitamente, indiscutibilmente migliori.
Migliori, sì, anche sul campo. Lo ha appreso a sue spese il Padova, che ha cercato di resistere agli attacchi granata, ma contro il Toro di lunedì non c'era niente da fare. Troppa la voglia riscatto, troppo grande il desiderio di fare bene per dimostrare che anche senza quei tre punti inopinatamente sottratti, siamo noi la squadra più forte, quella che sta in cima alla classifica dall'inizio del campionato. Senza i tre punti, dicevamo, ma anche senza rigori. Anche lunedì una manata in pieno volto a Bianchi è stata incredibilmente ignorata da arbitro e guardialinee. A questo punto mi chiedo: non è che è cambiato il regolamento e per ottenere un rigore il giocatore che ritiene di aver subito fallo deve andare dall'arbitro e consegnare regolare richiesta redatta su carta intestata? Magari non ci fischiano mai rigore per un vizio di forma. Mi documenterò.
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