- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
mondo granata
C’è chi legge una risposta politica, diciamo “trasversale”, alle recenti iniziative di occupazione pacifica (meglio dire di “ri-presa di possesso”) del Fila, nella determina del Comune di Torino che stabilisce che i pennoni dello storico stadio, quelli che reggevano le bandiere al tempo degli eroi (e su cui un grande vessillo granata garriva ancora non troppo tempo addietro), debbano essere divelti.Perché? Perché sono alti più di 25 metri e, in quanto tali, pericolosi.Dunque, c’è una ditta già deputata a mettersi all’opera, e dall’8 Agosto potrà farlo. Diecimila euro messi a disposizione all’uopo.
Come leggere questo? Come, se non a mo’ di nuovo sfregio sulla casa del popolo granata?Da un momento all’altro, comunque, i pennoni potrebbero cadere.Chi scrive, oggi come ogni giorno, era alla Sisport, a seguire il lavoro e le condizioni dei giocatori del Torino. Seduto sugli spalti insieme ad altri centinaia di tifosi, osservava gli alti, altissimi (forse più alti di quelli del Fila) pennoni che svettano dal lato opposto del campo (sui quali, peraltro, le bandiere granata sono state sostituite con vessilli raffiguranti il logo della Sisport –ohibò). E si chiede, ora: perché mai, pur superando ampiamente gli stessi 25 metri, questi non creerebbero fastidio ad alcuno?
La realtà è che è il Filadelfia a dare fastidio, a molti.Ma le domande non finiscono: quando (e non è trascorso molto tempo) l’area intorno allo stadio è stata “messa in sicurezza”, spendendo per questo 100mila euro della collettività, i pennoni non erano forse “pericolosi”? Lo sono diventati dopo?E qui, il pensiero torna alla lettura iniziale, e la risposta è sempre più chiara a tutti, pensa chi scrive.Novità a breve da parte di quella parte di popolo granata che non ha intenzione di mollare la presa sul Fila.
© RIPRODUZIONE RISERVATA