mondo granata

Ocean’s eleven

Ocean’s eleven - immagine 1
di Steve Della Casa
Redazione Toro News

Danny Ocean è uscito di prigione ma non resta certo con le mani in mano. Vuole rapinare l’incasso dei tre casino gestiti a Las Vegas da un mafioso, Andy Garcia. Lo vuole fare con l’astuzia e con l’aiuto dell’ex moglie di lui. Non trascura nessun dettaglio ma lo fa sempre con il sorriso sulla bocca. E attorno a lui si riuniscono altri dieci professionisti. Ognuno di loro avrà un ruolo specifico, per quella che sicuramente sarà la rapina del secolo. George Clooney interpreta il ruolo che nella prima versione del film era di Frank Sinatra, che mise in campo tutti i suoi amici del cosiddetto “rat Pack”. Steven Sodenbergh, regista di cinema indipendente, si diverte con il giallo-rosa e porta a casa un sacco di soldi in tutto il mondo.E così siamo arrivati ai play off. Ne avremmo fatto volentieri a meno. Il problema è che gli eleven della prima parte del campionato non hanno niente a che vedere con gli eleven del girone di ritorno. Se li avessimo avuti in campo fin dall’inizio, adesso il problema non si porrebbe nemmeno. Sento gente preoccupata: se per caso andiamo in A, come faremo con molti di questi che sono da B? Intanto: prima andiamoci, poi parliamo. Poi: la partita con il Cittadella ha dimostrato che c’è un gruppo. Sono scesi in campo dei carneadi, ma non hanno sfigurato e il goal è uno dei più belli su azione che abbiamo costruito in questa stagione. Questo vuol dire che, comunque vada, un gruppo c’è. E su quel gruppo possiamo ragionevolmente pensare di costruire il futuro. Già pensare a un futuro senza Di Michele mi fa vedere tutto più rosa. Se a questo si aggiunge che i gobbi per rinforzarsi stanno per prendere Jankulowski, di soddisfazioni ne prevedo un buon numero. Petrachi non ha sbagliato un acquisto, come ha dimostrato anche l’esibizione di D’Aiello e Statella, i due calimeri del nuovo Toro. Ai play off ce la giocheremo, ma comunque un futuro c’è. Alla faccia di tutte le Cassandre che parlavano di retrocessione e che ultimamente vedo rinchiusi in un silenzio che fa molto rumore. Lo stesso rumorio che ha sottolineato le (poche) urla contro Cairo domenica scorsa. Oggi bisogna essere uniti, noi sugli spalti. Perché i nostri eleven, chiunque sarà in campo, hanno dimostrato di esserlo.