mondo granata

Oggi ci mette la faccia…

Redazione Toro News
 La Community di TN conta ormai alcune migliaia di abbonati, che sostengono il lavoro della nostra Redazione, e che quotidianamente si confrontano tra loro nei dibattiti che si accendono sotto articoli e notizie da noi creati; con il...

 La Community di TN conta ormai alcune migliaia di abbonati, che sostengono il lavoro della nostra Redazione, e che quotidianamente si confrontano tra loro nei dibattiti che si accendono sotto articoli e notizie da noi creati; con il tempo, é come se molti fra di voi si conoscessero, ma questa rubrica é un passo avanti in questo senso.Infatti, si tratta di rendere i "nickname" delle "persone": per far comprendere a tutti con chi si sta parlando, per aiutare il dialogo, per parlare in prima persona e da protagonisti delle proprie passioni, granata e non.

L'adesione...é volontaria! Oggi è stato G.T. a continuare la catena iniziata (nonché ideata) da Lovi.Chi volesse "metterci la faccia", scriva alla Redazione con le proprie risposte alle stesse domande cui si é sottoposto l'uten...ehm, la persona qua sotto. E' facoltativo utilizzare la propria foto, così come lo é il proprio nome e/o cognome; se si preferisce mantenere l'"anonimato" del nickname si é liberissimi di farlo, l'importante é parlare di sé...

Nick name, età, segno zodiacale, residenza, 2 parole su di te...G.T., che sta per Grande Torino, 53 anni, sagittario novembrino, nomade nella vita e dello spirito, caparbio e libertario, filosofo lunatico, anticonformista; abito in Francia, a Bordeaux, dove svolgo l’attività di dirigente di un’azienda d’informatica.

Perché il Toro? da dove nasce il tuo tifo?Io e il tifo per il Toro siamo nati nello stesso momento, entrambi usciti dai nove mesi di gestazione di mia madre, Maria, la più grande e sincera tifosa del Toro che conosca. Abbiamo il Toro nel cuore, ma anche in fondo agli occhi, nel modo di atteggiare il viso quando ascoltiamo una persona o di predisporre l’animo ai casi della vita. Il Toro è un modo di essere, non è un modo di pensare.

Qual è stata la tua prima partita allo stadio06/05/1973, anno XXIV dopo Superga, Torino-Milan 2-2, con mia mamma, mio nonno e un amico di famiglia. Distinti centrali, un po’ spostati verso la Maratona. In tre minuti ne facciamo due, Pulici su rigore e una staffilata al volo di Bui. Goduria. Inizia il secondo tempo, segna Chiarugi, poi a qualche minuto dalla fine pareggia Sabadini. Guardo mia madre, poi mio nonno, che dice: “T’sai cume a taca, ma t’sai mai cume a finiss cun il Tor!”. Mi ricordo un cielo basso mentre esco dallo stadio, mio nonno con una Nazionale senza filtro tra le labbra, spenta, che mi tiene per mano e non parla.

Il tuo Top 11 granata (escludendo il Grande Torino)Castellini ; Mussi – Ogbonna – Rosato – Policano ; Junior – Ferrini (Cap.) ; Meroni – Graziani – Pulici – Lentini

Il podio dei tuoi calciatori più amati nella storia del ToroN° 1, Valentino Mazzola. Sono troppe le storie che mi hanno raccontato, troppi i sogni legati alle imprese del Capitano, troppo grande lo spazio che occupa un mito: è come se lo avessi visto giocare, non riesco a non pensare come sarebbe stata la nostra storia se quell’aereo non fosse caduto, un aereo che Valentino aveva messo in aria per mantenere una promessa fatta al difensore del Benfica, Ferreira.N° 1, ex-aequo, Paolo Pulici. Nessuno come lui mi ha suscitato emozioni a fior di pelle, brividi e pelle d’oca, lacrime di gioia e urla strappa-corde-vocali. Inimitabile, l’unico uomo nato con la pelle granata e un Toro al posto del cuore.N° 3, Giorgio Ferrini, il calcione rifilato a Sivori nel derby e l’esplulsione rimediata il giorno del Grande Furto di Barbaresco, 12 Marzo 1972, sintetizzano la mia idea di grinta e passione. Uomo vero, non fece in tempo a vedere lo scudetto che proprio quel giorno di fine inverno un arbitro balordo non gli fece cucire sul petto. Da allora ogni vittoria è in suo onore.

L’allenatore più amato nella storia del ToroGustavo Giagnoni “anima cortese mantoana, di cui la fama ancor nel mondo dura”, allenatore dal gioco moderno e propositivo, è l’uomo che sottopose Pulici a supplementi di allenamento, tirare contro un muro per trovare tempo e coordinazione nell’atto di calciare. Uomo sanguigno, sciarpa e colbacco, instaurò un grande feeling con i tifosi, a differenza dell’algido e vincente Gigi Radice.

I 3 gobbi più antipatici di tutti i tempi (allenatori e/o calciatori)Bella scelta, anzi, brutta scelta!N° 1, Marcello Lippi, responsabile del Grande Furto del 12 Marzo 1972 quando giocava nella Sampdoria, aveva l’AltraSquadradiTorino nel sangue. Uomo spocchioso e supponente è stato un giocatore mediocre, e un allenatore che ha autorizzato le peggio pratiche anti-sportive.N° 2, Roberto Bettega. Invitato dal club dell’AltraSquadradiTorino nella città in cui vivevo, mia madre si portò ad accoglierlo a suo modo. Bettega arriva, la claque di strisciati lo circonda, mia madre si fa largo, Bettega, vanesio, chiede “Vuole un autografo, signora?”, “No, voglio che se ne vada da questa città!”, Bettega smerdato strabuzza gli occhi, la claque si zittisce, mia madre lo guarda un’ultima volta e ribadisce “Vattene, nessuno ti vuole qui... questi intorno sono nessuno, come te”.N° 3, Enzo Maresca, giocatore che nessuno ricorda per le sue (non) gesta sportive ma soltanto perché dopo un gol in un derby fece “il gesto delle corna” scimmiottando l’esultanza tipica di Marco Ferrante. Cercato a fine partita dai nostri per rendere conto di tanto oltraggio, incarnò il perfetto homo strisciatus: fuggì come un coniglio.

Il Toro in 3 paroleMemoria, come ogni patrimonio della vita il Toro è da vivere e da ricordare, da raccontare e da preservare, da tramandare a figli, figlie e nipoti. E anche vero che degli ultimi anni c'è ben poco da raccontare.Maratona, la curva, insostituibile, unica, ci siamo passati tutti e tutti lo consideriamo un punto d’onore, una curva/parola che ha molti sinonimi: tanti, tutti, adrenalina, forza, identità.Riscatto, troppe volte siamo caduti e troppe volte abbiamo dovuto rialzarci, è anche storia attuale, per non avere nel DNA l’imperativo del riscatto, del farcela comunque, della spinta orgogliosa di chi non si piega.

I momenti della tua vita granata di massima rabbia, tristezza e felicità (uno per ogni emozione)Rabbia: quando perdemmo lo scudetto per un punto a favore dell’AltraSquadradiTorino pur facendo 50 punti sui 60 disponibili; non si è mai vista una squadra fallire il tricolore pur avendo il cannoniere del torneo (Graziani, 21 gol), il miglior attacco e la miglior difesa.Tristezza: Giugno 1989, la mia prima figlia era nata a Gennaio, e quell’anno non crolla solo il muro di Berlino, crolla anche il Toro, addirittura il Toro con Radice in panchina; trent’anni dopo è nuovamente serie B, una categoria in cui solo Vidulich e Cairo sono riusciti nell’impresa di farci restare per tre anni di seguito (Cairo potrebbe battere questo record disonorevole, e qui mi tocco!). Il fatto è che in questi anni siamo diventati di serie B in molte cose, che non riguardano solo i campi in cui al sabato andiamo a giocare.Felicità: 16/05/1976: io c’ero!

Il personaggio storico e quello contemporaneo preferitiGiuseppe Verdi: un gigante della musica popolare, ha lottato, ha studiato, ha amato, ha sofferto i più grandi dolori, ha gioito le gioie più grandi, ha visto e infiammato grandi teatri d’opera e grandi teatri della storia, ha viaggiato da Il Cairo a San Pietroburgo ma passava più tempo alle Roncole, ha preso e ha dato tanto. E’ morto vecchio.Simon Wiesenthal: li ha cercati, li ha trovati, li ha consegnati, non li ha ammazzati. Non vendetta ma Giustizia.

La trasmissione televisiva preferita (da quando esiste la tv)Fuori Orario. Già solo la sigla montata con le immagini de “L’Atalante” di Jean Vigo sulle note di Because The Night di Patty Smith ne fa un must insuperato.

Guardo con nostalgia agli anni ...Quando il Toro era una squadra e, soprattutto, una società vera. La strana coppia Cimminelli e Romero prima (il figlio Bongo a completare il trio) e Urbano Cairo poi, hanno tentato di uccidere (i primi) e mantenuto in coma farmacologico il Toro (il secondo). Il Torino FC è una pallida controfigura di quella squadra e società che ad un tifoso dell’AltraSquadradiTorino (Giovanni Arpino, RIP) fece coniare il termine “tremendismo”. Oggi la nostra cifra è il “mediocrismo”, pieni di voglio ma non posso e di proclami tribunizi spacciati per progetti. Spero in Ventura, ma mi son bruciato troppe volte, la mia fiducia è condizionata.

Immagina di partire per un lungo viaggio e puoi portarti via un oggetto per ogni categoria:Libro: Racconti di mare e di costa, di Joseph ConradFilm: Apocalypse Now, di Francis Ford Coppola  Disco/CD: Born to Run, di Bruce SpringsteenIl gioco: La Settimana Enigmistica, ma solo per i rebus.Vino/Birra: Château Beaulieu-Cardinal - Bordeaux St. Emilion; la birra non mi piace.Un attore, un’attrice, un comicoGian Maria VolontéJuliette BinocheCorrado Guzzanti

Il tuo hobbyNon ho hobby, faccio le cose tremendamente sul serio oppure mi godo della sanissima noia.

Vorresti cenare a lume di candela con...Con Anna, mia moglie. Ogni giorno rimpiango di non averla incontrata quand’ero ancora all’asilo, e da allora non averla lasciata mai.

Mi piacciono i post diSenza esitazione: la calma autorevolezza di @Fautoro e la spontaneità competente di @valentino30 e @torodel76 mi corrispondono in modo particolare. Non mi dispiace @Scin, anche se io non piaccio molto a lui, leggo nei suoi post uno spirito vivace.Mi ricordo anche di un vecchio utente (che parola orribile!) che non si sente più perché non si è mai abbonato, @Albion123, era un piacere leggerlo, intelligente e schietto.

Spesso mi trovo in disaccordo con i post di...Anche qui senza esitazione: i post di @andré pinga sono particolarmente indigesti: poco argomentati, ama commentare i commenti degli altri quasi sempre per stigmatizzare quello che dicono o pensano; con me è particolarmente insistente, prodigo di interventi e indicazioni non richieste. In generale poi non mi piacciono i post ispirati al grande difetto del tifoso granata: il Calimerismo: recriminatori, appicciosamente lamentosi, vittimistici, la spia della parte peggiore del granatismo.

Il tuo coro allo stadio...Direi La Gente, per il suo effetto scenico. Ma è uno striscione in Maratona più che un coro che vorrei menzionare; un derby (quando c’erano ancora i derby tutti gli anni) prima delle feste natalizie: E’ Natale, Gobbo Maiale, Basme ‘l Cu e le Bale.

Il tuo proverbio o citazione“Per essere realisti bisogna credere ai miracoli”, Ben Gurion

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