La serata, al ristorante “Dausìn”, volgeva lentamente al momento in cui i superalcolici diventavano protagonisti incontrastati del fine cena.Molti ridevano, qualcuno cantava, nessuno parlava di Toro, e tutti si erano dimenticati della rivelazione che Paolo Pupillo aveva promesso di fare ormai da giorni.La cena di Redazione di Toro News era tradizione natalizia da qualche anno.Marco Peroni raccontava aneddoti riguardanti la sua amicizia con “Fracchia”, il tifoso di Ivrea che tutta la Maratona aveva conosciuto, Ermanno Eandi intonava in un angolo una canzone degli Skiantos e faceva a gara con Mauro Saglietti per vedere chi ricordasse più motivi degli anni ‘70, Guido de Luca discuteva con Silvia Lachello a proposito del curioso maglione a rombi di Alessandro Salvatico, Guido Regis, medico e presidente del Torino Club CTO raccontava della volta in cui aveva asportato il fegato senza anestesia ad un paziente gobbo, il Dottor Puzzetto era indeciso se far sedere o meno al tavolo il suo Segretario, e permettergli così di sorseggiare un poco del suo amaro, e così va.Paolo Pupillo per tutta la sera era stato serio e silenzioso e non aveva toccato una briciola del generoso cibo che la trattoria aveva fornito. Più volte Guido de Luca e Stefano Brugnoli, che erano seduti di fianco a lui, avevano tentato di coinvolgerlo nelle loro discussioni, chiedendogli se per caso avesse qualche problema, dal momento che aveva avanzato tutto quel ben di Dio, ma lui non aveva mai emesso alcun suono.Al momento di alzarsi (la cena era stata generosamente offerta come premio per i servigi dei singoli durante il corso dell’anno), Pupillo era però rimasto inspiegabilmente seduto con lo sguardo fisso nel vuoto.- Andiamo Paolo, che fai? Non vorrai mica restare qui tutta la notte?- Ma non dovevi farci una grande rivelazione questa sera?Silenzio e nessuna risposta.- Paolo? – Guido de Luca appoggiò una mano sulla spalla del collega…Pupillo, sempre con lo sguardo fisso nel vuoto, si inclinò in avanti lentamente, quindi il corpo cedette, precipitando sul tavolo con un tonfo che fece sobbalzare gli avventori del locale.- Oddio… - esclamarono in molti.- Oddea! – disse Silvia Lachello.- Ma che è…?- Sta male?Guido Regis si avvicinò al corpo inerte e lo esaminò.Alzò il capo con sguardo cadaverico. Quando parlò la sua voce era profonda, grave, funerea.- E’… E’ morto disse…
mondo granata
Omicidio a Toro News
- E dunque mi volete far credere che avete trascorso tutta la serata con un morto al tavolo senza rendervene conto!Il brigadiere Cannata era stato incaricato dal Commissario Cacozzo di sovrintendere agli interrogatori delle persone presenti al tragico avvenimento, così uno dopo l’altro i giornalisti e gli editorialisti di Toro News stavano passando di fronte a lui per rispondere alle sue domande.La prima persona, che in quel momento stava subendo le ire del brigadiere era Silvia Lachello, autrice della rubrica “Caro Diario”- Caro brigadiere, no non ce ne siamo accorti - fece visibilmente scossa, reduce dallo scontro perso in partenza con una spazzola, con la quale aveva tentato, senza successo, di pettinarsi. - Nessuno di noi ha avuto il sentore che qualcosa stesse andando male. Punto. Ognuno stava parlando per i fatti suoi. Io poi ero seduta dalla parte opposta della tavola… Punto.- Nessuno un corno! - gridò il brigadiere, facendo sobbalzare i fogli sul tavolo. Cannata si sollevò dalla sedia e si sporse verso la Lachello. Parlò con tono sottile, cercando di trattenere la calma.- Pupillo è morto avvelenato. Con un cappuccino avvelenato che, secondo le analisi, aveva assunto mezz’ora prima della cena, in un bar poco distante dal locale! Lei è la persona che gestiva la rubrica “Cappuccino granata” con lui! Questo è un chiaro segnale! Una firma! E’ stata lei, confessi!- Caro brigadiere, mi scusi, ma lei è proprio un p…. - rispose la Lachello senza farsi pregare.- Non si permetta di usare questo tono con me! Avanti, mi risponda! Era anche lei nel bar con Pupillo?- Caro brigadiere - disse la donna - non sono certo la persona che beve un cappuccino mezz’ora prima di una cena. Poi ci sarebbero tante cose che potrei dirle su Pupillo, ma non adesso…. non adesso….- Cosa significa? E quando allora? Domani?La Lachello sospirò - Buongiorno Toro… - disse. Cannata balzò in piedi e quindi su tutte le furie.- Insomma! Cosa c’entra “Buongiorno Toro” con questo interrogatorio…? Le ho fatto una domanda ben precisa e..- Sa - continuò imperterrita la scrittrice - proprio ieri parlavo con la Stefi - ignorò il volto del brigadiere che stava passandosi una mano sul viso, chiedendosi chi fosse la Stefi - e le stavo dicendo che Paolo Pupillo aveva annunciato a tutti che alla cena avrebbe fatto un annuncio importante riguardante il Toro, che avrebbe lasciato tutti a bocca aperta…- E l’annuncio non è stato fatto…- Caro brigadiere, no. Nessuno di noi si è ricordato di chiederglielo. E quando ci è venuto in mente era troppo tardi. Tra l’altro, la Stefi dice che…- Non me ne frega niente della Stefi! - urlò nuovamente Cannata – Ora vada! Può accomodarsi con gli altri… Ha ancora qualcosa da dire, inerente il caso?- Sì… poi dovrei dirle del Cappuccino al quale Paolo stava lavorando…- …Ebbene?- Ma non adesso… non adesso.- Fuori di qui!
Cannata fece entrare nell’ufficio Ermanno Eandi, con la sensazione di essere stato menato per il naso dalla precedente indiziata. Eppure Cacozzo, che assisteva agli interrogatori dalla sala accanto, era stato chiaro. Bisognava spremere gli indiziati ed ottenere una confessione prima dell’alba. L’omicida si nascondeva sicuramente tra di loro.- Allora… signor Eandi….- Cannata diede una rapida occhiata alle generalità della persona che aveva di fronte - mi dica cosa ricorda della serata…
- Si qual tragico destino,Come trafitto da uno spillo,Cadde morto il poverino,Il mio amico Paolo Pupillo.
- Eh? - fece Cannata
- Mai più destino fu nefasto,Mai fu più avversa una scena,Chè non godemmo affatto del nostro pasto,Tanto rovinata fu la nostra cena…
Cannata sollevò il telefono e compose il numero di Cacozzo, che rispose dalla camera accanto.- Commissario - disse sottovoce - Ma che minchia dice questo?- Calma, calma, Cannata. Questo è un poeta. Ovvio che cerchi di affinare le proprie parole con la sua poesia… - Commissario, ma come minchia parla anche lei? Non è che per caso ha passato a me questo caso perché nessuno lo voleva? Questi qui mi sembrano tutti un po’ strani…- Ma cosa vai a pensare, Cannata! Forza, andiamo avanti con l’interrogatorio…Il brigadiere squadrò Eandi, di fronte a lui che parve guardarlo con sfrontatezza.- Ehm… mi dicono che lei è un poeta… Quali sono i suoi interessi oltre alla poesia?
- Non solo i versi fan la gloria,Ma anche con piacere donne e Storia.Così alla passione per la biga,Alterno volentieri quella per la…
- Fermo! Ho capito benissimo! Torniamo alla serata al ristorante, mi descriva esattamente quello che ha fatto…- Ho cantato.- Cantato?- Certo! Spesso cantiamo alle cene. Per caso conosce la canzone degli Skiantos “Una canzone per l’estate?” Fa così: un milione di copie già vendute e altrettante in magazzino prenotate...Cannata boccheggiava.- Oppure ricorda “M’innamorai” del Giardino dei semplici? Sulla spiaggia si allungavano le ombre, guardando l’uva, mi dicesti “E’ già Settembre…- Basta, se ne vada!
- Non senza tristezzaMi allontano dalla sceneggiata,Ma di fronte a questa pochezza dico:Rialza la tua testa, popolo granata!
- Fuori di qui!
Cannata, affrontò l’interrogatorio di Guido de Luca con malcelato nervosismo.Il brigadiere ardeva dal desiderio di togliersi quella truppa dalle scatole, ma il de Luca gli parve essere una persona quadrata. Spulciando tra le note del suo profilo, venne a sapere che de Luca si occupava della rubrica “Mi riTORni in mente”, minuziosa, approfondita e apprezzata disamina dei fatti passati della storia granata.- Dunque - esordì Cannata - lei alla cena era seduto tra il Pupillo ed Eandi…- Non è esatto - disse De Luca.- Scusi? - bofonchiò Cannata atterrito da nuovi possibili problemi.- Ho detto che le sue parole non sono esatte. Ero seduto a 37,2 centimetri da Pupillo, ed a 32,1 da Eandi. La tovaglia era leggermente orientata verso Ovest con inclinazione di mezzo grado in seguito ad una briciola di pane finita sotto una gamba del tavolo.- Ma… ma…- La temperatura era di 24° gradi, quella esterna di 4°, lieve bava di vento in direzione SE, cielo parzialmente nuvoloso.- Minchia… - sussurrò Cannata, mettendosi le mani tra i capelli ingrigiti. Inspirò profondamente, poi disse - Secondo lei chi tra i presenti aveva un motivo valido per uccidere il Pupillo…?- Non è esatto.- Come “Non è esatto”! - Cannata sgranò gli occhi.- Non è esatto in quanto Pupillo non è stato genericamente “ucciso”. E’ stato avvelenato, a quanto pare, con una soluzione di tossine celata in una sostanza alimentare al momento ignota, che ha provocato un’inibizione dei centri nervosi.- Insomma - grugnì Cannata - C’era o no qualcuno che aveva interesse a fare fuori Pupillo???- Non è esatto…- Ci avrei scommesso - Cannata sparì tra le carte della scrivania - Se ne vada! Fuori di qui anche lei! Subito!
Gli interrogandi sfilarono veloci, per il nervosismo di Cannata che andò aumentando a dismisura.Stefano Brugnoli, che su Toro News gestiva la rubrica “Appunti”, disse che la disposizione dei convenuti alla cena era stata errata fin dall’inizio. Anziché avere Lachello e Peroni come capotavola, la cena sarebbe stata più funzionale se il loro posto fosse stato preso da Salvatico e De Luca, con Ermanno Eandi a fare da cursore al centro della tavola.Dopo venti minuti di disquisizioni tattiche, Cannata lo sbatté fuori dalla stanza.Così come capitò anche a Marco Peroni, opinionista della rubrica “Fuoriarea”, che esordì l’interrogatorio con un bel “Uè, allora, come andiamo, brother?” e trascorse buona parte dell’interrogatorio cantando le proprie canzoni, bevendo un Caffè Borghetti dietro l’altro, e parlando del suo amico Fracchia.Dopo di loro, si accomodò sulla sedia degli interrogati, Alessandro Salvatico, deus ex machina della Redazione, che da tempo conduceva anche la trasmissione televisiva di Toronews, in onda su Rete 7.- Mi dica che almeno lei è una persona normale… - lo supplicò Cannata.- Certo.- Bene, allora, torniamo alla cena. Di cosa avevate parlato con Pupillo, prima di entrare nel locale?- Certo.- Sì, certo, appunto. Allora, di cosa avete parlato?- Certo.- Ma cosa vuol dire “certo”? E che cavolo...- Certo, certo.Cannata sprofondò nella disperazione, e guardò il proprio interlocutore sorridente. Si chiese dove fosse mai stato acquistato quel maglione arancione a rombi. Guardò la foto sulla carta d’identità e vide una cravatta azzurra con un ampio nodo. Il brigadiere si chiese se fosse opera sua o se magari non fosse stata una mano femminile a collaborare a quel cappio.Cannata non si perse d’animo e riprovò ancora con l’argomento.- No, Paolo Pupillo non aveva nemici e non capisco chi potesse avere intenzione di eliminarlo. Certo, ci aveva parlato di un grosso scoop che avrebbe rivelato durante la cena…. Ma nessuno di noi ne era a conoscenza.- A cosa stava lavorando? - chiese Cannata risollevato per la piega normale che l’interrogatorio stava prendendo.- Qualche giorno prima, a dire il vero, si era assentato per qualche giorno per recarsi fuori Torino, diceva di avere capito il motivo per cui le cose al Toro vanno sempre male… Ad essere onesti non abbiamo fatto troppe domande, ma la notizia sembrava troppo grossa per essere vera…- Però eravate ansiosi di sentire quello che aveva scoperto?- Certo.- E che lei sappia, Pupillo ha incontrato qualche persona importante, durante la sua assenza di qualche giorno?- Certo.- Chi?- Certo.- Eh?- Certo.- Oh, no, ci risiamo… questo si è incantato.- Certo.Cannata scosse Salvatico per le spalle.- Mi sente? Maledizione?- Sì, mi scusi… dicevamo?- Stavamo parlando delle persone che Pupillo può avere incontrato durante la sua indagine…- Sì, però lascerei un attimo spazio alla regia…- Deve andare in bagno?- No, devo mandare in onda la pubblicità. Restate in ascolto, ci rivediamo tra pochi minuti su Rete 7!Salvatico esplose in un sorriso, mentre Cannata si abbatté di schianto sulla scrivania, sollevando fogli che ricaddero su di lui, come neve natalizia.- Vattene – mormorò – Anzi, se ne vada!
- Commissario! – sussurrò Cannata al telefono – ma devo proprio interrogarlo?- Certo che lo devi interrogare, Cannata! Che cosa credi che ti paghiamo a fare, superminchia? Il tempo passa e il colpevole non è ancora saltato fuori…- Ma Commissario… mi sento un deficiente… - sbirciò l’indiziato che era seduto di fronte a lui.- Cannata, tu sei un deficiente! Questo qui fa comunque parte della Redazione. Quindi devi interrogarlo! Devi trovare il colpevole… ma non domani! Ora!- Capo, questi qui di Toroniù mi faranno venire l’esaurimento nervoso…Cannata riagganciò con sguardo desolato. Poi gettò un’occhiata scettica al personaggio che attendeva paziente…- Ehm… mi parli della serata che avete trascorso al ristorante…- Wooff! – fece il Dottor Puzzetto.Il brigadiere sospirò, ma non si perse d’animo.- Ehm… può gentilmente ripetere?- Woff!!!- Ehm… woff?- Woff woff!- E’ lei il colpevole, vero?- Waff!- Waff?- Waff… a… uuuuuuhhh – ululò il Dottor Puzzetto.- Ma “woff” o “waff”? – domandò Cannata con sguardo smarrito.- Ma waff… a… uuuuuhhh- Capisco – sentenziò Cannata – Woff!- Waff!
Cacozzo si era allontanato dalla stanza adiacente per una pausa caffè che potesse in qualche modo rischiarargli le idée. Non rimase distante per più di dieci minuti, ma quando tornò, sentì una grande “cagnara” proveniente dall’ufficio di Cannata.Spalancò la porta allarmato, e si trovò di fronte a una scena raccapricciante.Il brigadiere si era rifugiato terrorizzato sopra ad un armadio, mentre la stanza ospitava, oltre al Dottor Puzzetto, anche altri 36 cani, 22 gatti, 7 oche, 5 rinoceronti, 4 diavoletti della Tasmania, 3 lama, 2 boa constrictor 1 orso bianco, 1 orso bruno, 1 tricheco,1 cavallo, 1 pony, 1 mammuth, 1 unicorno, ognuno dei quali (serpenti a parte) emetteva versi minacciosi verso il povero Cannata.Cacozzo non fece tempo a realizzare quello che stava capitando, quando una persona sbucò dietro di lui.- Permesso… permesso… - sono il Segretario del Dottor Puzzetto – disse l’uomo con gli occhialini.- Cosa diamine sta capitando qui dentro? – domandò stralunato Cacozzo.- Questi sono parte degli iscritti al “Toro club amici a 4 zampe…” – spiegò il Segretario, facendosi largo tra gli animali. Quando si è saputo che il Dottor Puzzetto, che è il presidente del club, era indagato per omicidio, si è scatenata la rivoluzione. Fuori è pieno di animali, tra cui un ippopotamo che non è riuscito a entrare!Il segretario riportò lentamente l’ordine nell’ufficio, mentre Cacozzo si lasciò scivolare contro la parete con sguardo sbarrato, con il sottofondo delle urla di aiuto di Cannata.
Cannata fu rassicurato dall’eleganza e dalla presenza del Dottor Guido Regis e sperò di poter portare a termine almeno quell’interrogatorio senza intoppi di sorta.- Dunque è stato lei ad accorgersi che il Pupillo era morto?- Sì – rispose l’uomo – ho constatato che le funzioni vitali erano cessate…- Ovvio, lei è un medico, quindi ha prestato soccorso. Leggo qui che lei fa parte del Torino Club CTO, mi vuol parlare della sua attività? Ha mai avuto a che fare col Pupillo?- Guardi… – rispose Regis con voce calma e profonda – Siamo una serie di amici, oltre che colleghi. Pensi che nel pomeriggio della giornata di ieri, poco prima della cena, avevo operato un paziente juventino, asportandogli il cuore…- Capisco... era molto malato?- No, era sanissimo. Però serviva a un paziente granata, che ne aveva urgente bisogno!Cannata a momenti si ribaltò sulla sedia.- E… e… e… e lo juventino?- Ah… quello – fece Regis – Boh, a quanto ne so abbiamo espiantato anche gli altri organi.- Ma... se era sano!- Sì, ma adesso non lo è più… - disse l’uomo sorridendo.Cannata deglutì.- Deve sapere - proseguì Regis – che noi siamo tutti profondamente anti-juventini e molte volte è bello sperimentare nuove tecnologie mediche su di loro. Un mio amico odontotecnico, ad esempio, ha trapanato un molare a un paziente, e fin qui tutto normale. Ma quando ha saputo che era della juve, si è dimenticato di fargli l’anestesia, Ah, ovviamente, il molare era sano.Cannata si contò i denti.- Un altro mio collega ha svolto una interessante ricerca per la Ravensburger, per la loro nuova scatola da gioco “Riassemble it, if you can!”. Ha amputato gli arti di un paziente juventino che corrispondeva ai canoni di ricerca, ovverosia era sanissimo, e quindi li ha disposti nella scatola di montaggio della Ravensburger… un altro collega ha eseguito un elettroencefalogramma a 12000 volt a un paziente gobbo e…- Ok… ok… va bene – Cannata era fradicio di sudore – Può andare, si accomodi pure con gli altri…Regis si alzò – E lei… brigadiere… non sarà mica juventino? – disse con voce calma e sguardo profondo, appoggiandosi con le mani alla scrivania. Da una delle tasche spuntava un bisturi.- Io? – fece Cannata – Minghia! Ma che scherziamo! – rispose Cannata balbettando – Forza Toro, minghia!
No, Cannata era della juve, così come lo era Cacozzo, che aveva osservato la scena nascosto nella sala accanto.Cacozzo si accorse che il suo turno era terminato quando l’interrogatorio di Mauro Saglietti aveva appena avuto inizio. Sfilò di fronte alla porta della stanza del disperato Cannata e diede un cenno di saluto al suo sottoposto, ricevendone in cambio uno sguardo omicida.Il commissario si augurò che almeno con Mauro Saglietti, che si occupava della rubrica “Istantanee”, non ci fossero problemi.Udì soltanto la voce di Cannata che gli chiedeva - Allora, mi riassuma brevemente quello che è successo durante la cena…
Cacozzo fece ritorno alla centrale dieci ore dopo, la mattina seguente.Udì una voce provenire dalla stanza di Cannata e sbirciò di nascosto cosa stesse avvenendo.Cannata piangeva, mentre il Saglietti stava dicendo - …e fu a quel punto che comparve un’astronave aliena che atterrò nella via a fianco del ristorante. In quel preciso momento però il tempo indietreggiò fino al secolo scorso ed uno squarcio multidimensionale fece sì che comparisse Giulio Cesare in persona, che ispezionò la scena del crimine e…Cannata si portò una pistola alla tempia, pronto a far fuoco, ma Cacozzo intervenne in tempo, congedando Saglietti e tentando di rincuorare il povero brigadiere.
Cannata era un fiume di disperazione in piena.Commissario! Questi di Toroniù mi stanno facendo impazzire. Stiamo andando avanti da quasi 24 ore con l’interrogatorio e non è venuto fuori ancora nulla! Questi sono tutti dei pazzi furiosi, non ce n’è uno che si salvi…! A proposito, cosa sta facendo la ccjuve?Cacozzo sospirò. Il lavoro li aveva trattenuti in Centrale impedendo loro di assistere a juventus-Bayern Monaco, come programmato.- Vince 1-0, ha segnato Treseghé- Bene, minghia, forza ccjuve, facci un goals!- Andiamo avanti con le indagini, non pensiamo alla ccjuve! – lo rimproverò Cacozzo – dunque, chi tra loro poteva avere un valido motivo per uccidere Pupillo?- Tutti commissario! Li voglio vedere tutti in galera!- Non scherziamo Cannata. E’ evidente che nessuno di loro aveva un motivo né un movente valido. Credo che dovremo rilasciarli a breve in mancanza di prove. E’ altrettanto evidente che dovremo cercare qualcuno all’esterno che avesse interesse a fare tacere la bocca del giornalista…- Commissario! E se fosse qualcuno che scriveva nel sito prima di lui? Qualcuno a cui lui può avere fatto le scarpe? Ho qui dei nomi… c’era Fabiola Luciano… Ma… - Cannata si arrestò dubbioso. Poi si tolse le manette - Fabiola o Luciano, Commissario?- “Luciani”, somaro! E poi è impossibile, è partita per l’America- E questo qui? Michele Ferrero?- Mannaggia quanto scriveva bene quello! Peccato non scriva più. Comunque non può essere lui.Cannata cambiò direzione alle indagini – forse può essere qualcosa che ha scritto in uno dei suoi articoli… Qualcosa che ha infastidito qualcuno di importante…- E’ vero, buona idea! Al fondo degli articoli vengono sempre lasciati i commenti…, diamo un’occhiata, magari qualcuno ha lasciato delle minacce.I due investigatori si misero a scartabellare tra l’archivio degli articoli di Pupillo.- Trovato! – esclamò Cacozzo.- Cosa, Commissario?- Senti questo commento:” Minghia granata bovino, non ò capito quello che scrivi, perche non a senso. Ritirati giornalaio da strapazzo… fozza ccjuve, facci un goals”…Mamma mia, questo messaggio è pieno di errori… ed è firmato… Cannata ’59!? Cannata, ma sei tu?Il brigadiere arrossì per la vergogna- Commissario… io in effetti ogni tanto vado su Toroniù per rompere un po’ le scatole…- E lo fai firmandoti col cognome, testa di somaro? Sei uno zuccone! Basta, vai a rilasciare gli indiziati, mentre io vado a sentire cosa ha fatto la ccjuve!Cannata si recò con la coda tra le gambe nella stanza accanto. Spalancò la porta ma…- Minghia commissario!- Minghia Cannata! – fece Cacozzo alle sue spalle- Ho una brutta notizia Commissario!- Anche io ne ho una, Cannata.- Parli prima lei.- No, prima tu.- Gli… indiziati… sono scomparsi, Commissario! La stanza è vuota…- Come è vuota?- Non c’è più nessuno... Si sono volatissilizzati.Cacozzo si affacciò sulla stanza, deserta e senza segni della presenza delle persone che l’avevano occupata fino a un attimo prima..- Minghia – disse Cacozzo – Fosse solo questo! La ccjuve ha perso 4-1…!I due uomini restarono a guardare la stanza spoglia con sguardo spiritato, mormorando mozziconi di parole.- Minghia… cccjuve… facci un goals … facci un goals… sob…goals.
Trenta minuti prima, nella stessa stanza.
- Ragazzi, ho trovato un’idea per ingannare il tempo – disse Stefano Brugnoli ai compagni di sventura – Sentite qua: Eandi 5: si muove nervosamente per la stanza senza riuscire a dare profondità alle sue azioni, Saglietti 4,5: ha riempito il muro scrivendo un’Istantanea per far passare i minuti. Alla fine ha esaurito i muri. Regis 4: ha sezionato una formica che transitava ignara nella stanza, Lachello 5,5…- Uff! Basta con queste cose, brothers! – sbottò Marco Peroni - Qui non se ne viene a capo! Sono quasi 24 ore che siamo chiusi qui dentro! Questi qui non stanno cavando un ragno dal buco.- Ci sto provando io! – disse Regis giocherellando con un bisturi in una piccola apertura dell’intonaco.- Io dico che dobbiamo uscire! – esclamò Silvia Lachello - Devo scrivere il Caro Diario e il Cappuccino di domani! Adesso che Paolo è morto, dovrò scriverne due alla settimana. Punto.- Io credo che dobbiamo oltrepassare l’uscio e scendere i 4 scalini polverosi che conducono al marciapiede in lastre di granito striate da una venatura marroncina che procede verso la strada con inclinazione di 30°. – disse Guido De Luca.- Io devo scrivere ancora 27 pagine di Istantanea per domani! – disse Mauro Saglietti.- Woff! – sentenziò il Dottor Puzzetto.Alessandro Salvatico si prese la testa tra le mani, lasciandosi andare su una delle sedie di quella stanza polverosa – Ancora non posso credere che Paolo sia morto… Se solo avessi potuto immaginare che correva un pericolo….- Aveva parlato anche a te del suo scoop?- Certo.- Ma davvero non ti aveva detto di cosa si trattava? – domandò Brugnoli- Certo.- Sì o no?- Certo.- Certo sì o certo no?- Certo.- Niente paura, so io come fare. – Peroni strattonò il collega, che tornò in sé.- Stavo dicendo che non mi aveva rivelato che cosa avesse scoperto. Diceva che era una notizia che avrebbe sconvolto il mondo sportivo…
- Son passate solo poche oreE del destino vorremmo cambiare la viltà.Ma non è dell’umano l’esser viaggiatoreE di salvare Paolo ci è negata la possibilità
- Come dici Eandi? Ci vorrebbe la macchina del tempo? Hai ragione… - osservò Peroni- Davvero! Punto. – fece eco la Lachello.- Woff woff woff! – abbaiò Puzzetto?- Che cos’ha il dottor Puzzetto? Cosa dice?- Woff! Woff! Woff! Woff! Woff!! – insistette il Dottore- Dice che c’è una soluzione – tradusse il suo Segretario – Sostiene che una persona tra di noi è abituata a fare viaggi nel tempo, nelle sue Istantanee.Tutti si girarono verso Saglietti.- E’ vero! Tu spesso parli di viaggi in altre dimensioni – esclamò Brugnoli.- Potresti portarci indietro nel tempo per salvare Paolo dalla morte sopraggiunta per avvelenamento e intossicazione da tossine – precisò Guido De Luca.Guido Regis si limitò a giocherellare col bisturi, minaccioso.- Un momento! – protestò Saglietti – Quelli sono solo racconti! Non crediate che io abbia facoltà di viaggiare nel tempo… Hey, che cosa sono quelle facce? Fermi! Non oserete….- Presto, leghiamolo – dissero gli altri.- Aiuttoooooooo!
Due minuti dopo Mauro Saglietti era legato come un salame ad una delle sedie della sala.- E’ inutile, traditori! – protestò – Io non sono capace a viaggiare nel tempo. Potete fare quello che volete, ma da me non otterrete niente…- Lo vedremo – disse Peroni, poi si rivolse a Salvatico – Nel tuo cellulare, hai quei filmati di cui ti parlavo prima?- Certo – rispose quest’ultimo.- Preferisci mostrargli quello del 1996 o del 2004?- Certo.- Certo “cosa”? Quale gli mostriamo?- Certo.- Oddio, si è incantato di nuovo – intervenne la Lachello.- Ma come si fa a disincantarlo? – chiese Regis.- Poi ricordatemi che vi dica come si fa a riportarlo allo stato di quiete. Ma non adesso… non adesso.In breve al povero Saglietti vennero fatti vedere gli highlights di Torino-Ravenna 0-4, del 1996.- Noooo! Maledetti! Non parlerò mai!!!Dopodichè fu sottoposto alla visione delle azioni salienti di Torino-Messina 1-3 del 2004 e di Torino-Bastia 2-3 del 1977.- Noooooo! Il Bastia noooooo! Ma io non parlerò… sgrunt…mai!- Allora senti questa canzone – fece Salvatico azionando il proprio lettore mp3 – Nell’ambiente si diffusero le note a tutto volume di una canzone di Gigi D’Alessio.SONO IO, NON RIATTACCARE LASCIAMI PARLARE: TUTTO IN UN MINUTO NON SI PUÒ SPIEGARE!- Noooooooooooooooo! Bastardi! Gigi d’Alessio no! Traditori. – il poveruomo si contorse sulla sedia.- Potrei cantarti una canzone di Christian – disse amichevolmente – Eandi – Ti ricordi “Cara”? Cara… la prima sera… non c’era più l’innocenza della scuola….- Aaaaargh! Fatelo smettere, vi supplico!- Guarda carissimo – si avvicinò la Lachello – Ho preparato per te un piatto di melanzane alla parmigiana. Ora le mangerai…- Noooooo! Le melanzane noooo! Mi fanno schifo! Bleah!- Ti piace “Fuoco nel fuoco” di Ramazzotti?- AAAAAAARRRRGHHHH! – Bastaaaa! Ramazzotti nooooo! Dico tutto! Io dico tutto!- Allora – lo incalzò Peroni – Come si fa a viaggiare nel tempo?- Forza, dicci! – lo spalleggiò la Lachello.Saglietti tentò di ricomporsi sulla sedia – (pant pant) Devo dirvi la verità, amici...Tutti drizzarono le orecchie.- La verità è che per me è… impossibile!SONO IO, NON RIATTACCARE LASCIAMI PARLARE: TUTTO IN UN MINUTO NON SI PUÒ SPIEGARE! SI LO SO CHE È STATO SOLO UN MALINTESO, IO TI CHIEDO SCUSA ERO ASSAI NERVOSO ED ANCHE UN PO' AGITATO: QUANDO HO VISTO CHE TI HA SALUTATO…- AAAAAAGGGGGGHHHH! Bastardi!!! Infami! Spegnete quell’affare!- Parlerai?- Lo giuro!- Guarda che ti facciamo sentire anche Tiziano Ferro…Gli occhi di Saglietti cominciarono a roteare – No! Pietà, vi supplico! Vi dirò tutto di tutto!Salvatico spense il lettore mp3.- Ancora non avete capito, vero? – chiese il poveruomo.Gli altri si guardarono con aria dubbiosa.- Dico il vero quando affermo di non poter fare nulla. Io non posso, nessuno di noi può. Il corso del destino può essere cambiato solo da chi sta scrivendo il corso di questa storia… Dal vero Mauro Saglietti. Tutti noi siamo in un’Istantanea, amici. Non siamo altro che personaggi di una delle Istantanee che sta scrivendo…Nella stanza scese il gelo.- Io un personaggio? – si chiese la Lachello.- Oh cavoli – esclamò Brugnoli.- In effetti la caratterizzazione del mio personaggio sembrava spinta a livelli di precisione abnormi che si discostavano dal modello base di personalità di alcuni micropascal – osservò De Luca.
- Ora parto senza affanno, e per me sarà un piacere,sto arrivando a fare danno,vengo a romperti il…
- Fermo! – disse Brugnoli all’indirizzo di Eandi, che si stava lanciando verso Saglietti brandendo il pugno chiuso - Fermati Ermanno… anche lui è soltanto un personaggio di questo racconto…- Sgrunt! Operiamolo subito! – disse Regis impugnando il bisturi.- Un corno! - disse Salvatico – Se Saglietti ha creato se stesso a sua immagine e somiglianza, allora nella zucca del suo personaggio ci deve essere almeno un frammento della memoria del suo “padrone”. Lui deve sapere qualcosa…- Giusto – Disse la Lachello – dicci come va a finire questa storia…- E’ vero!- Giusto!- Col cavolo che ve lo dico – disse Saglietti ghignante. SONO IO, NON RIATTACCARE LASCIAMI PARLARE: TUTTO IN UN MINUTO NON SI PUÒ SPIEGARE! - AAAARGH… maledetti! Fermi… fermi… le parole finali di questo racconto sono… sono… sono… “E infine uscimmo a riveder le stelle”.SI LO SO CHE È STATO SOLO UN MALINTESO, IO TI CHIEDO SCUSA ERO ASSAI NERVOSO ED ANCHE UN PO' AGITATO: QUANDO HO VISTO CHE TI HA SALUTATO…- NOOOOOOOO! Pietà! Bastaaaa! - Parla!- Pirla!- Parla, pirla!- Se non ci racconti il finale, massacriamo il tuo personaggio, anche se tu non vuoi! - gridò qualcuno in direzione imprecisata.- Woff! Ma Waff…Saglietti prese fiato e mormorò – Non c’è niente che noi possiamo decidere, che non sia scritto da lui. Anche questi discorsi. Noi però possiamo scegliere il finale di questa storia, con le nostre azioni… almeno in questo abbiamo libertà. Non illudiamoci però. Anche questo dialogo era già stato scritto dall’inizio…- E allora che facciamo? – domandò il segretario del Dottor Puzzetto.- Bisognerebbe che qualcuno scrivesse la scena di una finestra spazio temporale che si apre sul passato… - disse Saglietti - e come per incanto un bagliore azzurro si aprì sul muro della stanza.Ad uno ad uno, i personaggi della nostra storia si infilarono all’interno.Silvia Lachello guardò Saglietti, legato e rovesciato a terra e gli disse – Poi ti devo dire della volta che ti ho riempito di botte. Ma non adesso… non adesso… - quindi penetrò nel bagliore azzurro.- Hey amici! Aspettatemi! Non lasciatemi qui da solo! Aspettatemi! – gridò Saglietti, semirovesciato. Tentò di rialzarsi e si mise a saltellare con affanno, legato come un salame, con la sedia, in direzione del bagliore azzurro, fino a quando non riuscì anche lui ad infilarsi al suo interno.
Allora chi ha ucciso Paolo Pupillo? Un collega invidioso o qualche altro misterioso personaggio?Qual era la rivelazione sconcertante che avrebbe dovuto fare alla cena? E poi, riusciranno i nostri eroi a tornare nel passato per salvarlo?Lo sapremo venerdì prossimo, nella seconda puntata di “Omicidio a Toro news”.
FINE PRIMA PUNTATA
Ringrazio tutti i colleghi, in particolare Paolo Pupillo (che si sarà già sicuramente frantumato gli zebedei) per avere accettato con ironia di partecipare a questo scherzoso racconto. Mauro Saglietti
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