Riassunto puntata precedente. Durante la cena di Natale della Redazione di Toro News, Paolo Pupillo, curatore della rubrica “Cappuccino granata”, crolla a terra senza vita, avvelenato appunto da un cappuccino, assunto, ahilui, prima della cena.I presenti vengono radunati in una caserma, dove sono interrogati dal brigadiere Cannata e dal Commissario Cacozzo. Ad uno ad uno i possibili sospetti sfilano sulla sedia degli interrogatori, esasperando e portando il povero Cannata sull’orlo del suicidio:Silvia Lachello sostiene di avere qualcosa da dire su una rivelazione che Pupillo avrebbe fatto alla cena. Poi però ci ripensa e dice “non adesso… non adesso”. Il poeta Ermanno Eandi risponde alle domande del brigadiere in versi. Guido De Luca risponde con la sua precisione che sfiora la pignoleria, Stefano Brugnoli ricostruisce “tatticamente” la disposizione a tavola, Marco Peroni parla del suo amico Fracchia, Alessandro Salvatico sfoggia un curioso maglione a rombi, Mauro Saglietti depone per 12 ore, Guido Regis, medico di professione, invece di rispondere alle domande ricorda le mutilazioni e gli espianti subiti dai suoi pazienti gobbi. Infine depone il Dottor Puzzetto, in cui difesa accorrono animali da tutto l’emisfero settentrionale.Quando la situazione sembra precipitare, ai sospettati, radunati in una stanza della caserma, viene in mente un’idea sensazionale: infilarsi in un varco spazio-temporale e tornare indietro nel tempo per salvare Pupillo. Ricorrono così a Mauro Saglietti, il quale però protesta la sua incapacità nel creare situazioni di universi paralleli lontano dalle pagine scritte. Sottoposto a tortura, con l’ascolto di canzoni di Gigi D’Alessio, il buon Mauro alla fine cede e rivela a tutti l’amara verità. Nessuno di loro è reale, ma sono tutti personaggi di un’Istantanea dello stesso Mauro, che disporrà del loro destino. Dopo questa rivelazione, un varco spazio-temporale si apre realmente ed i protagonisti della nostra storia si buttano nel passato per salvare Pupillo.
mondo granata
Omicidio a Toro News – 2)
- Dove caspita siamo finiti? - chiese Marco Peroni, una volta che la nebbia provocata dal varco azzurrino si dissolse.- Di sicuro non siamo più nella stanza di quella caserma - osservò il Segretario del Dottor Puzzetto, guardando l’enorme locale nel quale si trovavano.- Proviamo a chiederlo al padrone del vapore. - disse Brugnoli, rivolgendosi a Saglietti, ancora legato alla sedia sulla quale era stato torturato in caserma e con la quale si era infilato nel varco spazio-temporale.- Hey, un momento - disse Saglietti preoccupato - Sono anche io un personaggio di questa Istantanea e ne so quanto voi! Non sono stato io a far aprire questo varco. Prendetevela piuttosto con il mio alter ego…- Ragazzi! - Silvia Lachello interruppe la diatriba tutta su di giri - Guardate il datario del mio orologio…! Segna una data antecedente sette giorni quella della cena! Sono le 10 e 23 minuti di giovedì! Poi devo dirvi anche i secondi, ma non adesso, non adesso!- Siamo finiti indietro nel tempo, dunque… - constatò Peroni
- Sto studiando questo posto e ora che ci penso assortoAlla mente mi vien tosto,Siamo proprio all’aeroporto!
- Hai ragione Ermanno! Siamo a Caselle, questo e l’atrio delle partenze.A poco a poco nel salone si materializzarono persone dai contorni dapprima sfocati, poi nitidi.- Perché diavolo siamo finiti qui? - si chiese Brugnoli, mentre Guido Regis guardava interessato, giocherellando col bisturi, un ragazzotto strafottente che indossava un cappellino della juve, - Io non lo so! - disse Saglietti - E slegatemi da questa sedia una volta per tutte!- Riflettiamo - disse Alessandro Salvatico. Per quanto noi si sia tutti personaggi di un’Istantanea, credo che forse un briciolo di autonomia ci possa essere in noi. Quindi se siamo qui, ci deve essere un motivo… sentiamo cosa ne pensano gli amici a casa… Pronto chi c’è in linea?- Oh no, è entrato in modalità TV… - scosse la testa la Lachello, provocando un mulinello a causa della folta capigliatura. Il ragazzotto con il cappellino della juve volò distante, e finì sul nastro del check-in.- Comunque - continuò Peroni - dobbiamo cercare di rintracciare Paolo Pupillo. Quando si era allontanato per il suo viaggio alla ricerca di notizie per il suo articolo?- Giovedì mattina, proprio… oggi.- Dobbiamo trovarlo - disse Brugnoli. Schieriamoci secondo uno schema ben stabilito.- Uuuuuuuuuh! - scodinzolò il Dottor Puzzetto.
- Sono incerto se guardarela tipetta in tacchi a spillo,o piuttosto constatareche quel tal… sembra Pupillo!
Ermanno Eandi indicò un uomo che stava oltrepassando gli accessi alla Duty-free-zone.- Per tutti i fulmini! E’ proprio lui! Presto, corriamo!La truppa si precipitò verso di lui, compreso il povero Saglietti che saltellò sulla sedia.- Liberatemi da questa trappola!!! - gridò senza essere ascoltato.- Paolooooo! Paolooooo!!!!!- Wapp Wa Wao Wal Waoooo! - abbaiò il Dottor Puzzetto.- Niente da fare, non ci ha sentito… - commentò sconsolata la Lachello. E pensare che avevo ancora un po’ di fiato per chiamarlo...- E perché non l’hai usato? - chiese Salvatico.- Perché… non adesso… non adesso.
La truppa studiò il da farsi. L’aereo sul quale era diretto il Pupillo era diretto a Katowice, in Polonia. Non restava che cercare di imbarcarsi sullo stesso volo, per riuscire a fermarlo e ad avvisarlo del pericolo incombente.- Uno di noi deve fare il check-in per tutti - osservò De Luca.- Io no.- Io sto telefonando a Fracchia.- Io ho la pertosse…- Non adesso… non adesso.- Non è il mio ruolo…- Mi squilla il cellulare.- Ho mangiato ora un’arancia, mi è venuto un mal di pancia…- Wsto Wazz! - abbaiò PuzzettoE così Saglietti, l’unico che non poté mettersi in fuga, venne portato, come sempre legato sulla sedia a fare il check-in.- Fai in fretta, torniamo a prenderti!- Poverino! - disse l’avvenente ragazza al bancone del check-in - Come mai sei finito legato?- Snort! - disse Saglietti - Vuoi proprio sapere tutta la storia?- Sì, certo…
Un’ora più tardi il gruppo si spazientì ed Eandi andò a controllare il motivo per cui Saglietti non era ancora tornato.Lo trovò ancora lì al bancone.- …E quindi sbucò un dinosauro che afferrò l’Arca di Noé, che…- Mi perdoni signorina - intervenne Eandi interrompendo il collega e rivolgendosi all’attraente hostess di terra.
Qui l’aereo se ne è andato… E nonostante l’orda tarda,Io sarei più che onoratonel veder la sua…
- Saglietti ed Eandi!!! - era la voce inviperita della Lachello - Avete perso tempo a baccagliare ‘sta bionda e così abbiamo perso l’aereo di Pupillo! Ora dovremo prendere quello dopo, disgraziati!In seguito al movimento improvviso dei capelli della Lachello, si formò una piccola tromba d’aria all’interno dell’atrio partenze. La Redazione di Toro News venne fermata e poté avvicinarsi al proprio aereo, soltanto dopo aver fornito eloquenti spiegazioni alla Polizia.
Al momento della partenza poi, i problemi non diminuirono e si generò un gran trambustoPer prima cosa fu Saglietti a lamentarsi con Salvatico.- Maledizione, con tutto quel trambusto, ho perso gli occhiali!- E qual è il problema?- Che non vedo un accidente!Poi fu Brugnoli a creare problemi.- Non ci siamo, non ci siamo, non ci siamo! Così non andiamo da nessuna parte – si invelenì, osservando i colleghi seduti sull’aereo, mentre questi ultimi lo guardavano senza capire.- Tu! – disse rivolto ad Eandi – Spostati sulla fascia sinistra dell’aereo e tu invece! – si rivolse a Peroni - Fai scambio di posizione con De Luca! Nella zona centrale dell’aereo metteremo Lachello e Salvatico. Saglietti, spostati sulla sinistra, dove farai da cursore col carrello delle vivande! A sinistra ho detto! E quello non è un carrello, è una hostess!- Ma non ci vedo…Brugnoli sbuffò e valutò la nuova disposizione, mentre era chiaro che i continui contrattempi stavano cominciando a dare sui nervi al Comandante Frank Picchiata, noto tifoso bianconero, che uscì dalla cabina in quell’istante, richiamando i passeggeri alla calma e all’ordine. Improvvisamente però si accorse che qualcos’altro non quadrava.- Cosa fa lì quel coso?- Si rivolse alle hostess indicando il sedile dove era tranquillamente accovacciato il Dottor Puzzetto.- Accompagnatelo nella stiva. Non può viaggiare con gli altri passeggeri…- Woff? – fece il Dottore.- Sì, portatelo nella stiva.- Waccituff! – ringhiò Puzzetto.- Che storia è questa? – protestò il Comandante. Di chi è questo cane? Io ESIGO che venga portato nella stiva.- Uuuuuhhh Wahramengoff!! – ringhiò più forte Puzzetto.Ma fu solo quando il Comandante Picchiata affrontò personalmente Puzzetto che quest’ultimo affondò i dentazzi nell’avambraccio del pilota – Wazzoneff! Waffi Wurbof!Per punizione il dottor Puzzetto costrinse il Comandante Picchiata a rimanere chiuso nella stiva per 10 minuti. Poi finalmente il Comandante, sanguinante e dolorante, poté far decollare l’apparecchio per Katowice, con ritardo abissale. Qualcuno lo udì piangere in cabina di comando.
Il viaggio iniziò senza grandi problemi. Silvia Lachello ascoltava nelle cuffie a tutto volume alcune canzoni dei Beatles, autentici suoi pallini. Salvatico, udendo le note fuoriuscire dalle cuffie chiese ad Eandi - Ma chi erano mai questi Beatles? - Boh! - rispose dubbioso il poeta - I Beatles non li conosco, neanche il mondo conosco…Gli inconvenienti erano però dietro l’angolo.Peroni commise l’errore di domandare a Guido de Luca se sapesse quale zona dell’Europa stessero sorvolando. De Luca si lanciò allora in un’accurata spiegazione riguardante metri quadrati, popolazione, densità urbana, capitale, moneta, religione ed economia dell’Austria, paese in quel momento sotto di loro, e quindi di Germania e Polonia, causando insofferenza nei passeggeri.Ad un certo punto il ragazzotto dal cappello juventino transitò di fronte ai presenti.Fu seguito a ruota da Guido Regis, che tornò dopo poco sogghignante.Occorse qualche minuto per accorgersi che sull’ala sinistra dell’aereo era rimasto impigliato il cappellino bianconero.In pochi fecero caso al fatto che il ragazzotto non avesse fatto ritorno dal bagno.Per stemperare la tensione, Ermanno Eandi, decise, per la gioia generale, di intrattenere l’uditorio con qualche poesia che potesse rendere più serene le ore di viaggio.
- Ora che noi vivi siamo,non distante è però l’Ade,forse è ben che ci pensiamo,e se poi l’aereo cade?
Più avanti nel viaggio, quando lo schermo della carlinga stava proiettando Alive – sopravvissuti, una hostess si avvicinò a Silvia Lachello, chiedendole se potesse gentilmente tenere ferma la testa, in quanto i continui mulinelli d’aria prodotti dallo spostamento dei suoi capelli, rendevano, a detta del Comandante, instabile il velivolo. Quando già l’aereo si trovava in terra polacca, una hostess si precipitò fuori trafelata dalla cabina di pilotaggio, chiedendo se ci fosse un medico tra i passeggeri. Il Comandante Picchiata, forse per l’agitazione, aveva avuto un malore, e giaceva privo di sensi al posto di comando. Guido Regis si alzò immediatamente dal suo sedile e si diresse rapidamente in cabina, ove pretese di rimanere solo con il Comandante.Ne uscì dopo qualche minuto, scuro in volto.- Purtroppo il Comandante è morto… - disse.
Tutti ne furono sconvolti.Salvatico e Peroni si avventurarono in cabina per trasportare il cadavere nella stiva. Giunti a metà del corridoio, in mezzo a tutti i passeggeri, però Peroni si accorse che qualcosa non quadrava.- Ma… se ha avuto un attacco… cosa c’entra quel sangue?I passeggeri trattennero il fiato. Era vero. Terribilmente vero. Il Comandante Picchiata aveva la gola tagliata.Tutti si voltarono increduli verso Regis, un po’ imbarazzato:- Non c’era più molto da fare. E poi era juventino…- disse con un sorriso sarcastico, mostrando il bisturi insanguinato.Il panico si impadronì dell’aereo. Molti si misero a gridare, qualcuno cercò di rifugiarsi in bagno, altri ancora corsero verso la stiva.- Un momento! - gridò Brugnoli, mentre l’aereo veniva sballonzolato da forti scossoni a destra e sinistra – Chi sta pilotando l’aereo?Tutti i passeggeri si voltarono terrorizzati verso la cabina di pilotaggio, dalla quale si udivano provenire strani rumori.- Woff! Uh uh! Wuff! Ah ah ah!
In tanti pregavano, mentre in cabina Guido de Luca e Alessandro Salvatico stavano tentando di portare a terra l’aereo.- Tu sei quello con più esperienza di noi, dovrai provarci tu! – ordinò Salvatico.- Ma io ho solo Combat Flight Simulator a casa… non ho mai fatto atterrare un vero aereooooo! – si difese De Luca.- Non ha importanza. Cosa hai pilotato nel simulatore?- Un Messerschmitt BF-109-E della Seconda Guerra Mondiale, motore Daimler Benz DB 605, peso 3200 kg, velocità massima 650 km/h… - Ok, prendi i comandi e fai atterrare questo aereo.- Ma sono stato abbattuto da uno Spitfire…- Guarda che ti tolgo la rubrica! – minacciò Salvatico – io ti aiuterò con la radio di bordo, tu Guido. Anzi guida. Non Gloria.L’amore di De Luca per la sua rubrica era tale che non oppose resistenza, senza pensare che, se quell’aereo non fosse giunto a terra, le rubriche sarebbero saltate davvero tutte…- Qui rischiamo di morire davvero - osservò sconsolato De Luca, mentre la terra si avvicinava velocemente - Un momento, ho un’idea! Visto che questa è un’Istantanea di Saglietti, chiediamogli come va a finire, così almeno sappiamo subito se ci salviamo o ci ammazziamo…- Non c’è tempo - biascicò Salvatico, armeggiando con la radio di bordo - Torre di controllo… torre di controllo… mayday, mayday dal volo O.P.P.I – go away, rispondete… speriamo che ci sia qualcuno che parla Italiano – disse Salvatico. – Mayday… mayday…Incredibilmente la torre di controllo rispose. E pure in Italiano.- Avanti O.P.P.I.-go away…- Meno male che avete risposto… - sospirò Salvatico – benvenuti sugli schermi di Rete 7..- Rete 7? Ma che cacchio dici? – protestò De Luca che aveva indossato un cappello da aviatore della seconda Guerra Mondiale, con tanto di occhialoni.- Bene, chiediamo l’autorizzazione per effettuare un atterraggio d’emergenza…- Pista 1, avete priorità. Avete problemi a bordo? -- Certo!- Un dirottamento?- Certo!- Minacce di terrorismo?- Certo!- Oddio! Vogliono schiantarsi sulla città?- Certo!- Che cavolo dici? Sei impazzito? - inveì De Luca, mentre cercava di mantenere l’aereo con le ali parallele al cielo. Staccò le mani dalla cloche per scuotere Salvatico e “disincantarlo” dal suo stato di ripetitività. L’aereo si inclinò. Dalla fusoliera si udirono delle urla...Ma era troppo tardi. In lontananza videro arrivare due caccia che dovevano essersi appena alzati in volo.
Nella fusoliera regnava il panico.- Se ci salviamo non bevo più Caffè Borghetti…- Se ci salviamo scrivo un’Istantanea di mezza pagina!- Se ci salviamo vi dico una cosa. Ma non adesso… non adesso….
- Misericordia, avvisa che è tutto uno scherzo…! - gridò De Luca, tornando ai comandi.L’aereo si abbassò sulla pista, dapprima inclinato, poi più inclinato, quindi sfiorò terra con un’ala, si raddrizzò e finalmente toccò terra con il carrello.L’aereo rallentò fino a fermarsi. I due caccia si fermarono ai lati.Un’ovazione accolse la manovra di De Luca. Tutti si erano già alzati in piedi e stavano ringraziando il Signore, quando l’aereo improvvisamente riprese gas e ridecollò. I due caccia ripartirono d’urgenza.- Che succede? - gridarono i passeggeri sconvolti, capitombolando.Salvatico uscì sconvolto dalla cabina di pilotaggio - De Luca diceva che l’aereo non aveva le ali perfettamente perpendicolari all’asse Nord-Sud dell’aeroporto, e riprova ad atterrare…- Oh poveri noi!- Oddio!- Oddea!Occorsero altre due ore, con nove decolli ed atterraggi perché l’aereo finalmente rimanesse privo di carburante e De Luca si rassegnasse all’imperfezione di due micron e mezzo nell’atterraggio.Buon per la banda di Toro News che i caccia non aprirono il fuoco. L’incidente diplomatico che ne scaturì fu però terribile e gli sciagurati vennero rilasciati dalla polizia polacca soltanto il giorno seguente.
- Ma perché devo essere io a chiedere ai tassisti se hanno visto Pupillo? - domandò scocciato Mauro Saglietti. La truppa di Toro News era di nuovo di fronte all’aeroporto, dove erano arrivati il giorno precedente.- Sù, non fare storie…- Fai in fretta…- Non ci mettere 20 pagine… ehm… tre ore.- Non lì! Quello è un carro funebre! Devi cercare un taxi! Quelli gialli! Non quelli neri. Mica siamo in Inghilterra! - inveì Salvatico.- Ma non ci vedo…Saglietti si avvicinò a un taxista e gli mostrò una foto di Pupillo.Il tassista fece una faccia inequivocabile, poi si fece il segno della croce.Saglietti tornò dal gruppo con fare mesto.- Cattive notizie, ragazzi… dice che è morto.Qualcuno ebbe un singulto.- Ma come?- Di nuovo? Anche in questa dimensione?- Dobbiamo tornare indietro di nuovo nel tempo…- Si, di questo passo torniamo ad Annibale….- Aspetta un momento - disse De Luca - Fammi vedere che foto gli hai mostrato… Ma è quella di Papa Wojtila!!! Lo credo che è morto! Pace all'anima sua!- Ma non ci vedo, maledizione!Saglietti tornò dal tassista e gli mostrò un’altra foto.Il tassista fece segno di sì più volte e fece capire che sarebbe stato disposto ad accompagnarli da quell’uomo.- Ragazzi, trovato! - disse Saglietti. Però mi sembra di capire che il tassista voglia una grande cifra per portarci da lui… l’equivalente di 1000 euro!- Caspita... brother! - disse Peroni - Sei sicuro di avergli fatto vedere la foto giusta?- Certo, che diamine! Guarda qui!- Sei peggio di Stewie Wonder! Gli hai mostrato una foto di Lech Walesa!- Uh signur! - rumoreggiò la truppa.Alla fine Saglietti, dopo aver fatto avanti e indietro un po’ di volte con le foto di Grzregorz Lato, Jan Tomaszewski, Wladyslaw Zmuda ed Ewa Wyrwal, imbroccò la foto di Pupillo.Dovette girare quasi tutto il piazzale prima di imbattersi un tassista che ricordasse di aver caricato Pupillo il giorno precedente. La Redazione di Toro News si accomodò su quello e su di un altro taxi. Quindi partì per la destinazione.
- Dunque Pupillo è stato qui… - mormorò il Segretario del Dottor Puzzetto.Tutti tacquero meditabondi. Si trovavano di fronte ad un vasto stabilimento industriale, dal quale stavano uscendo svariati operai, situato in un paese a 20 Km a Sud di Katowice.- Uhm… - meditò Regis - Cosa è venuto a fare Pupillo in questo stabilimento lontano dal mondo? A cosa stava lavorando?Alla fine il gruppo non trovò niente di meglio che mostrare la foto di Pupillo, come fatto a Katowice, agli operai in uscita. Occorse parecchio tempo per ottenere delle informazioni e vincere una strana omertà di quegli uomini.Quando tutte le speranze sembravano ormai perse, l’ultimo di essi, un uomo di origini Italiane, disse che Pupillo era stato lì il giorno precedente. Aveva udito la conversazione con un inserviente della fabbrica, che gli aveva passato delle informazioni di soppiatto. Pupillo era alla ricerca di un uomo, un suo informatore, che agiva sotto il nome di battaglia di Knight. Ma era giunto alla fabbrica troppo tardi e Knight aveva già lasciato lo stabilimento per raggiungerne uno simile in Russia. Pupillo aveva fatto dietrofront, presumibilmente per raggiungerlo.Così, dopo aver ascoltato il discorso dell’operaio, la truppa di Toro News si fece riportare a Katowice, dove trascorse la notte, pronta a partire per la Russia l’indomani.
Il loro aereo, pilotato dal Comandante Paul Mayday, partì alla volta di Togliattigrad con le solite due ore di ritardo in quanto Brugnoli non riusciva a trovare una disposizione dei compagni che garantisse un’adeguata copertura ed un rifornimento sulle fasce della fusoliera.Quando l’aeroplano si staccò da terra, i passeggeri poterono finalmente rilassarsi. Silvia Lachello tornò ad ascoltare i suoi Beatles in cuffia e Salvatico richiese ad Eandi: Ma chi erano mai questi Beatles?- Boh! - fece Eandi scuotendo la testa - I Beatles non li conosco, neanche il mondo conosco. Sì, sì, conosco Hiroshima, ma del resto ne so molto poco, ne so proprio poco.Non c’era solo musica sull’aereo. In molti poterono cercare un po’ di relax gustando le immagini di “Airport ‘77”, film nel quale un jumbo finisce in fondo al mare.Per stemperare la tensione, tra il primo ed il secondo tempo, Ermanno Eandi si offrì di regalare all’uditorio una goccia della sua arte poetica.
Che la fine sia lontanaLo speriamo con passione,Non sarebbe cosa stranaSe ci fosse un’esplosione!
A parecchi passeggeri venne l’orchite.
- Che hai, non ti rilassa il film? - chiese la Lachello a Saglietti, seduto di fianco a lei.- No, non siamo ancora alla scena dove l’acqua entra dentro l’aereo… ho tempo per andare in bagno un attimo, tanto non riesco a vedere il film. Riesco soltanto a sentirlo… dannati occhiali.Mauro Saglietti si portò nel corridoio centrale, quindi afferrò la maniglia della porta del bagno.Di quella che credeva fosse la porta del bagno.Fu un attimo. Come in un rallenty, amici, passeggeri e hostess si unirono in un “Noooooo! che sapeva di disperato.Ma era tardi. Avendo scambiato, nell’ambiguità del mondo senza lenti, la porta del bagno con quella di uscita, spalancò il portellone dell’aereo e ne venne risucchiato fuori.
Furono attimi terribili. Il portellone si richiuse prima che la fusoliera si depressurizzasse del tutto.I colleghi di Toro News non potevano credere di aver perso il loro amico e si abbandonarono a un pianto disperato.Marco Peroni però che stava sorseggiando un limoncello, dopo qualche istante rifletté: - Via, brothers, almeno ora non siamo costretti a leggere tutti i venerdì pagine e pagine di racconti.- Bé, sì, in effetti è vero…- Hai ragione.- Però ora non possiamo più sapere in anticipo come va a finire questa storia!- Che furbo però, scrivere un racconto dove lui muore!- Ma sì in fondo non è una grave perdita…- E’ vero! Chi se ne frega! In quei momenti di turbinio emotivo, tutti avevano perso di vista Guido Regis. Ci volle qualche minuto prima che facesse la sua ricomparsa, dopo essere uscito dalla cabina di pilotaggio.Aveva la camicia bianca imbrattata di sangue e stringeva nella mano il bisturi insanguinato, con sguardo perfidamente soddisfatto.Sentendosi addosso lo sguardo dei presenti, tentò di giustificarsi: - Era juventino anche questo…Salvatico scosse il capo e guardò De Luca. Quest’ultimo reindossò il cappello e gli occhialoni da aviatore ed andò ad occupare il sedile in cabina di pilotaggio appena lasciato libero.
Dopo il consueto incidente diplomatico dovuto ai ripetuti atterraggi di De Luca, che avevano provocato lo stato di allerta generale ed erano andati assai vicini a far scoppiare la Terza guerra Mondiale, giornalisti ed opinionisti di Toro News riuscirono a raggiungere la fabbrica dove si era diretto Pupillo, ormai due giorni prima.Anche in questo caso però, fu loro raccontato, da un volenteroso quanto schivo operaio, il cui figlio studente gli aveva impartito qualche nozione di Italiano, che Pupillo era arrivato alla fabbrica alla ricerca di un misterioso Knight, ma che questi era già partito alla volta di uno stabilimento simile, situato però dall’altra parte del mondo: in Brasile.La caccia a Pupillo stava diventando una caccia al tesoro. Ai nostri eroi non restò che sospirare e dirigersi al più vicino aeroporto.
- Cin cin bel Fantolin! - disse Saglietti rinvenendo e sentendo attorno al capo un’aureola di dolore. Tentò di risollevarsi dal luogo dov’era atterrato. Vide solo bianco attorno a sé e pensò di essere morto - Probabilmente sono in Paradiso. Il signore ha avuto misericordia dei miei peccati e di tutte le volte che l’ho gloriosamente invocato allo stadio… - L’odore tutto intorno però non era paradisiaco. Soltanto dopo un po’ Saglietti si accorse che la sostanza che aveva attutito la sua caduta era letame e e di essere disperso chissà dove.- Però! – mormorò in quella tundra ghiacciata – E’ la prima volta che la juve mi è utile in qualche modo…. – Si guardò attorno, ma la mancanza di occhiali certo non lo aiutò. Intravide un’ombra in quello che aveva tutta l’aria di essere un campo arato, e gli chiese aiuto – Mi può aiutare, signore? Sono appena caduto da un aereo. Mi ascolta? Parla Italiano? Inglese? Gavaritje pa-russkij? Ora le racconto la storia della mia vita…Poco distante il contadino Marcus Peronovic, osservava la scena dalla finestra e chiamò la moglie Silvia Lachellova – Che tempi! C’è un pazzo nel nostro giardino che sta parlando da due ore con lo spaventapasseri. Hey! Ora sta salendo sul trattore! Sta rubando il trattore!!! Presto! Silvia vai a prendere il fucile del mio amico Fracchievic! Presto che sta scappando!Mauro Saglietti si allontanò a bordo di un vecchio trattore rosso, da lui erroneamente scambiato per una Ferrari decapottabile.- Spero non ne abbiano a male se prendo in prestito questa Ferrari, ma è l’unico veicolo che ho trovato. Strano però, pensavo che le Ferrari andassero più forte… ma non importa. Il fatto è che la caduta mi ha confuso le idee. Ricordo solo che dovevamo salvare Pupillo e… dove eravamo diretti? Boh! Meglio tornare a casa. Non posso essere troppo distante. Anzi, con tutta questa neve… ecco, certo! Probabilmente sono a Pian Benot, dopo Usseglio! Giustappunto sento dei colpi… Staranno sparando la neve con i cannoni! E senti queste urla… La gente è proprio contenta di andare sugli sci…Il trattore si avviò e lui per un attimo rifletté su quanto si sentisse solo in quel momento e si chiese da dove venissero tutte le persone solitarie come lui.
- Guardo tutte le persone solitarie - disse improvvisamente Silvia Lachello a Marco Peroni, seduto accanto a lei, sull’aereo che li stava portando in Brasile.- Eh? - fece lui, con sguardo stralunato.Tutto era normale a bordo dell’aereo, o quasi. Guido De Luca ne era già alla guida dopo che il Comandante, Anthony Vuotodaria, noto ex Fighter bianconero, aveva incontrato casualmente Guido Regis nelle toilette del vasto aereo, gli schermi trasmettevano le sequenze di Final Destination, il Dottor Puzzetto era impegnato nella risoluzione di un difficilissimo Wartezzaghiff della “Settimana Cinofila”, le cui definizioni erano a base di Woff e soprattutto di Waff, ed Ermanno Eandi aveva appena allietato l’uditorio con una delle sue creazioni.
Sì, qui siamo ben sicuri,C’è chi dorme, c’è chi canta.Ma speriamo ben che duri…Pensa un poco se si schianta?
- Guardo tutte le persone solitarie - insistette la Lachello.Peroni la guardò come si guarda un fico secco.- Sai che padre McKenzie sta scrivendo le parole di un sermone che nessuno ascolterà? - proseguì la Lachello - Nessuno gli si avvicinerà nemmeno - sospirò - tutte le persone solitarie… da dove vengono? A chi appartengono?Peroni continuò ad osservarla sempre più pallido.Salvatico sospirò - Ma chi erano mai questi Beatles?- Boh! - rispose Eandi - I Beatles non li conosco, neanche il mondo conosco. Sì sì, conosco Hiroshima, ma del resto ne so molto poco, ne so proprio poco. Diceva mio padre, l’Europa bruciava nel fuoco…Salvatico disse - Certo.
- Mi scusi signore? Saprebbe per caso dirmi l’ora? – la splendida ragazza bionda si avvicinò al trattore fermo al semaforo nel centro di Praga e parlò con Saglietti, fermo alla guida. - Non ora, vegliarda! Devo tornare a casa e salvare un mio amico, figuriamoci se ho tempo da perdere con le vecchie babbione! Non ricordavo che Viù fosse così intricata, tra l’altro….Ancora una volta la vista non lo aiutò a realizzare che la vecchia babbiona era in realtà Silvia Saint, una bellissima e ambitissima pornostar.Saglietti schiacciò sul pedale dell’acceleratore e se ne andò.- Non piangere, Silvia – disse un’amica alla Saint in lacrime – Prima o poi avresti dovuto trovare un uomo che ti dicesse di no…- Ma quello era proprio l’uomo della mia vita… lo attendevo da decenni…! Basta, per me la vita non ha più senso. Mi ritirerò in un convento….Il trattore si allontanò sbuffando, per la strada lunga e tortuosa.
- La strada lunga e tortuosa che conduce alla tua porta... non scomparirà mai - disse la Lachello a Peroni quando si trovarono di fronte allo stabilimento di Betim, in Brasile - Peroni si girò a guardarla stravolto. - Eh? - disse.- Ho già visto quella strada prima… Mi conduce sempre lì, mi conduce alla tua porta…Peroni sgranò gli occhi - A Ivrea? Sei venuta a trovarmi e io non lo sapevo?Poco dietro di loro Salvatico domandò ad Ermanno Eandi - Ma chi erano mai questi Beatles?Eandi sbuffò - Boh! I Beatles non li conosco, neanche il mondo conosco. Sì sì, conosco Hiroshima,, ma del resto ne so molto poco, ne so proprio poco. Diceva mio padre, l’Europa bruciava nel fuoco… dobbiamo ancora imparare. Noi siamo nati ieri, siamo nati ieri.- La finite di blaterare? - li rimproverò Brugnoli. Era notte fonda e nello stabilimento non si vedeva un’anima viva.La truppa di Toro News si chiese che cosa fare. In molti cominciarono a perdere le speranze di intercettare Pupillo. I giorni se ne stavano andando velocemente, troppo velocemente.Indecisi sul da farsi, scelsero di fare un giro perlustrativo attorno alla fabbrica, per poi ritornare l’indomani. Ma fu proprio facendo quel sopralluogo che si imbatterono in una sagoma scura, a terra.Non era un animale. Era un uomo che stava morendo.
- Scusi signora? – Saglietti si sporse dal trattore - Per caso siamo a Balangero?- يولد جميع الناس أحرارًا متساوين في الكرامة- Uhm…. Non capisco questo dialetto. Forse lei è delle Benne di Corio?- متساوين في الكرام!!- Superuhm… non devo essere troppo distante da casa…
L’uomo riprese conoscenza per un breve periodo, ma fu subito chiaro che non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere a lungo. Presentava svariate ferite di arma da fuoco ed il polso era estremamente debole.Salvatico disse - Lo intervisto io… ehm, no... Gli faccio io qualche domanda. Voi chiamate i soccorsi…Salvatico gli chiese - Sei tu Knight, vero, l’informatore di Pupillo?L’uomo fece cenno di sì con gli occhi…- Dove è Pupillo adesso?- Gli… gli ho dato il mio dossier… poi... poi mi hanno sparato…- Che Dossier? A cosa stava lavorando…?- Il dossier sulla Mano… sulla Mano Nera!Tutti rabbrividivano. La Mano Nera, l’organizzazione che dominava economicamente e politicamente Torino e che incombeva come una presenza inquietante sulla città e sui dintorni. Era quello il motivo dell’indagine di Pupillo! Ecco il perché di tanta riservatezza…- Quale dossier gli hai dato.- L’uomo sembrò non farcela, poi chiese - Posso avere una sigaretta?- Certo - rispose Salvatico.- Allora… me la dai?- Certo- Dunque? - Certo- Insomma. Me la dai o no? Non vedi che sto morendo?L’uomo agonizzante ricevette la sigaretta e tentò di spiegare:- Da mesi seguo persone, capto discorsi… registro conversazioni. Sono stato negli stabilimenti della Mano Nera in tutto il mondo… è facile ottenere informazioni, fotocopiare carte…- Perché? Qual è il gioco della Mano Nera?- La… la Mano Nera - disse l’uomo sofferente - vuole annientare il Toro. Da anni ci sta provando… Ho letto le carte che il loro obbiettivo è “sovvertire” la percentuale di tifosi in città, fino a qualche anno fa a svantaggio della squadra che loro sostengono. In più c’è un giro di procuratori corrotti… Arrivano soldi perché i giocatori che arrivano al Toro giochino male… Pupillo lo sapeva e mi ha incaricato di… Avevamo appuntamento in Polonia, ma lì qualcuno aveva scoperto il nostro gioco. Così ci siamo incontrati qui... ma mi hanno beccato, maledizione. E ora anche lui è in pericolo…- Dov’è ora?- Ha detto che... Che sarebbe tornato in Italia… io... io… io…Salvatico si alzò e disse - Se non avete altre domande, io passerei la linea alla regia…- Altro che regia - disse Peroni - questo qui è morto…
- Chissà se questo fiume è il Sangone…? Vediamo cosa dice il cartello...
- Niente, non riesco a vedere. Che diamine! Se soltanto i miei amici mi avessero dato un piccolo aiuto…
- Cosa ne penseresti se mi mettessi a cantare stonata? – chiese Silvia Lachello a Marco Peroni, sull‘aereo che li riportava in Italia – Te ne andresti lasciandomi sola?Peroni la guardò allibito.- Prestami ascolto e ti canterò una canzone – proseguì la Lachello – e cercherò di non stonare. Vado avanti con un piccolo aiuto dei miei amici. Mi sento bene con un piccolo aiuto degli amici.- Hai bisogno di qualcuno? – chiese l’aereo all’unisono- Sì, ho bisogno di qualcuno da amare…- Potrebbe essere qualsiasi persona? - insistettero i passeggeri.- Ho solo bisogno di qualcuno da amare – rispose la Lachello – ma ce la posso fare con un piccolo aiuto dei miei amici.Peroni pregò che questa avventura si potesse concludere in fretta.- Ma chi erano mai questi Beatles? - chiese Salvatico ad Eandi.- Ma che cazzo ne so, insomma! - sbottò il poeta - Chiedilo a una ragazza di quindici anni di età! Chiedi chi erano i Beatles, e vedi cosa ti risponderà!C’era tensione sull’aereo, anche se tutto aveva una parvenza di normalità. Gli schermi proiettavano le sequenze iniziali di Cast Away, Il Dottor Puzzetto stava risolvendo un Sudoku, Regis aveva già sbudellato il Comandante juventino Tom Crash, e De Luca, al solito, era in cabina di pilotaggio.La verità era che la loro era una lotta contro il tempo. Rimanevano poche ore prima che qualche sicario della Mano Nera avvelenasse il Cappuccino di Pupillo.L’aereo sarebbe atterrato mezz’ora prima del fatidico momento. Sarebbero bastati quei minuti per salvargli la vita?
- Signore, mi scusi… per Carignano devo girare a sinistra o destra?- Va drit, asu!Il mondo improvvisamente sorrise a Saglietti.Quanto era bello risentire la dolce disponibilità delle persone di casa!Ce l’aveva fatta! Per riuscire a tornare a casa era passato da Capo Nord, attraversato la Muraglia Cinese col trattore, era transitato per le strade di San Francisco ed aveva doppiato il Capo di Buona Speranza per ben due volte.Improvvisamente si ricordò di Pupillo e della loro avventura nel passato. Aveva un’ora per raggiungere il bar dove stava per svolgersi l’avvelenamento.Ingranò la marcia di quella che continuava a credere una Ferrari e si avviò.
Scesi dall’aereo, i ragazzi di Toro News, si lanciarono verso le navette per Torino, dove noleggiarono due taxi, ma il traffico bloccò i veicoli. Allora tutti si misero a correre in direzione del bar, che non distava più di due isolati. Silvia Lachello scoprì di essere in grado di volare, mulinellando i capelli, come se la sua testa fosse un’elica.
La scena fu terribile e devastanteAll’interno del bar, riscaldato dal tepore di un caminetto acceso, Pupillo stava portando alla bocca la tazza del cappuccino, osservando le carte, le prove del complotto della Mano Nera, che avrebbe illustrato quella sera alla cena.Improvvisamente la vetrina del bar andò in frantumi ed un trattore fumante penetrò all’interno per qualche metro.Era guidato da Saglietti. Un secondo dopo giunsero trafelati Peroni, il Dottor Puzzetto, Eandi con la sua cetra, la Lachello, Brugnoli, Salvatico e Regis, chissà come mai, tutto insanguinato.Pupillo restò con le labbra alla tazza, incredulo.- Non bere quel cappuccino! – dissero tutti- Fermo!- Ti prego! - Non lo fare!- Non bere quel cappuccino! – fece la Redazione al gran completo, battendo le mani per dare enfasi alla supplica, creando un suggestivo effetto gospel.- E’-avvelenato-e-se-lo-bevi-muori – la Redazione continuò a intonare il gospel battendo le mani a tempo – Ci siamo fatti (clap) un sedere a capanna (clap) per tornare indietro nel tempo e per salvarti (Oh, Glory to Jesus – disse solista la Lachello) e se adesso lo bevi (clap) ci incazzeremo tutti quanti (Oh, praise the Lord! - proseguì solista la Lachello, prima che il coro vero e proprio partisse).Dai Pupino, non bere il Cappuccino (clap), dai Pupillo, non bere il cappuccillo (woof), dai Pupino, non bere il cappuccino (clap)Glory… glory…to the Lord - disse solista la Lachello.Dai Pupillo, non bere il Cappuccino (clap), Everybody! – incitò la Lachello, mentre la Redazione innalzava le braccia al cielo, facendole ondeggiare a destra e sinistra)Dai Pupillo, non bere il cappuccillo (woof), dai Pupino, non bere il cappuccino (clap)
Paolo Pupillo era rimasto immobile e inebetito sin dal momento in cui il trattore aveva sfondato la vetrina. Pensò di essere vittima di un chiaro caso di isteria collettiva e dopo qualche istante di stupore, mentre il gospel si affievoliva, quasi per gesto istintivo, non per sincera convinzione di quanto stessero affermando quegli scriteriati, Pupillo abbassò la tazza dalle labbra e la appoggiò sul tavolino.Il suo gesto fu accolto con un’ovazione dalla comunità gospel di Toro News, tant’è che la Lachello chiuse il coro intonando ad un microfono- Aaaa-aaaa-aaaaa…- …men!!!!! – fece il coro, prima di scoppiare in un applauso prolungato. Tutti si abbracciarono in segno di gioia, compresi coloro che erano saliti sul trattore. Dal soffitto piovvero coriandoli e stelle filanti multicolori.I ragazzi della Redazione si lanciarono verso Pupillo, che, seduto, continuò a fissarli come si fissa una foca nel deserto.- Ce l’abbiamo fatta! – disse Saglietti abbracciando una colonna, scambiandola per Pupillo.- Sei vivo, brother!- Poi ti devo dire della volta che ti abbiamo salvato, ma non adesso… non adesso…- Wzioff Wfa! Woff!- Sei rimasto nella condizione in cui il cuore continua a pulsare e ad inviare sangue alle arterie e le tue funzioni vitali sono…- Certo! Certo! Certo! Certo! Certo! Certo! Certo! Certo! Certo! Certo! Certo! Certo! Certo! Certo! - Ti offro un’asportazione di tonsille gratis!- … Ma voi siete scemi – mormorò dopo qualche istante il Pupillo – Certo che sono vivo, perché diamine avrei dovuto essere mor…Solo allora i suoi occhi si posarono sul caminetto.Il trambusto provocato dall’irruzione nel bar, il trattore, il battito di mani e non ultimi i vortici creati dai capelli della Lachello, avevano creato una corrente d’aria che aveva scaraventato il prezioso dossier, che Pupillo aveva raccolto nella sua indagine, tra le fiamme.Il poveruomo spalancò gli occhi, mentre gridava un “No” interminabile, quasi vissuto al rallenty, gettò le mani tra le fiamme, per cercare di salvare qualcosa.Era inutile. Tutte le prove contro l’affossamento granata compiuto dalla Mano Nera, erano andate distrutte.Per sempre.- VI VOGLIO TRUCIDARE!!! – gridò Pupillo estraendo un fucile a pompa e cominciando a fare fuoco verso i colleghi di Redazione.- Ma…- Aiutoooo…- Si salvi chi può…- Aspetta Paolo…. Ti devo raccontare di come ti abbiamo salvato… - tentò timidamente di placarlo la Lachello.- Non adesso! Non adesso! – gridò Pupillo continuando a fare fuoco.La Redazione si diede alla fuga sparpagliandosi nella piazza prospiciente il bar.Pupillo uscì, aggirando il trattore, continuando a fare fuoco.- Meno male che l’abbiamo salvato! - Non c’è gusto in Italia a fare del bene!- La prossima volta resta morto!- S! Wazzi wsuoiff!- Fuggiamo con lo schema 4-3-3.- Col cavolo che gli tolgo le tonsille. Domani gli tolgo altre due ghiandole!
Qui lo nego, qui lo dicoCi possiam far molto male!Se scampiamo al nostro amicoSiamo proprio al gran finale!
- E’ vero, Eandi – disse la Lachello, nascondendosi dietro una macchina, mentre i colpi di Pupillo continuavano a sibilare – Allora ci vediamo alla cena più tardi, sperando che l’esagitato si sia calmato. Tu Mauro che fai? – vide Saglietti che scappava a zig-zag per evitare gli spari.- C’è un ottico qui di fronte, devo farmi fare un paio di lenti nuove… - disse correndo… - oh cavoli… - la Lachello lo udì incespicare.- Che succede?- L’ottico… - constatò Saglietti – è uscito fuori dal negozio ed è stato colpito… è morto! – Saglietti guardò l’uomo sul quale era incespicato, immerso in una pozza di sangue, mentre si rifugiava nella rientranza di un portone.- Qual è il problema? – gridò la Lachello.- Che l’ottico è morto!- E allora? Vai da un altro no? Uno vale l’altro…- Giusto, chi se ne frega in fondo…! Ci vediamo dopo – disse scappando via a zig-zag- Forza Toro!- Sempre Forza Toro.Fuggirono tutti via sghignazzando, mentre gli spari di Pupillo si susseguivano.All’osservatore più attento che fosse ancora in vita, sembrò che le esplosioni del fucile di Pupillo illuminassero la notte, come un albero illuminato rischiara la notte di Natale, con i suoi colori infiniti.
Ancora una volta lasciatemi ringraziare tutti i colleghi, che hanno acconsentito nel sottostare a questa folle e vergognosa tortura surreale.Lasciatemi anticipare a tutti voi, amici lettori, i miei auguri per le Festività.Venerdì prossimo sarà appunto la mattina di Natale e chissà che sotto l’albero di Toro News non ci sia una Istantanea natalizia in regalo.Chi lo sa?Un abbraccio a tutti voi. Forza Toro sempre! Mauro Saglietti
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