Ho detto NOOOOOOOOO!!!!!!!! – Niet! Nix! NOOOOO!!!!!!!!!!- Ma Zio…- Ho detto NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!- Ma…- Niente! Fuori di qui! Non avrai un centesimo, aria, sciò!- Ma non ero venuto per…- Bada, nipote! Ti diseredo!- Insomma! – sbottò alla fine Paperino in direzione dello zio, Paperon de Paperoni – Non ero venuto per chiederti un prestito! Sono venuto a dirti che i nipotini avrebbero molto piacere di andare a vedere la finale Paperopoli – Gobbonia. E dal momento che tu sei il Presidente del Paperopoli, nonché proprietario dello stadio… pensavo che avresti regalato alle piume delle tue piume, sangue del tuo sangue, tre posti in tribuna, più uno per me che sono il loro accompagnatore…La Gobbonia era la squadra di Truzzopoli, una città grigia, piena di ipermercati, cemento e multisale, con gente triste, maleducata e monotona che non rispettava le code, litigava al volante e viaggiava sulla corsia di emergenza in tangenziale. Ai tifosi del Gobbonia non importava come si vincesse e quale mezzo venisse usato. L’importante era vincere a tutti i costi e basta.Rockerduck, in eterna competizione con Paperone, ne era il Presidente e il suo desiderio più grande era che il Paperopoli e la sua tifoseria scomparissero, in modo tale da fondere le due città in un’immensa Truzzopoli, nella quale fosse esistita soltanto la Gobbonia.- Nipote. I biglietti per la finale andranno a ruba! Ci saranno personalità importanti e se, come sembra probabile, il Paperopoli dovesse vincere, gli sponsor pagheranno una pioggia di quattrini. Se dovessi fare regali a destra e manca, in capo a due millenni il livello del deposito calerebbe di tre millimetri! Al limite mi sembra di ricordare di avere ancora un sottoscala allo stadio libero per i nipotini. Lì potranno vedere una porzione di campo. Inoltre ti offrirò generosamente la possibilità di fare il giardiniere a bordo campo. Riassetterai il terreno di gioco nell’intervallo del primo tempo, quindi laverai le tenute di gioco, pulirai e riordinerai lo spogliatoio…- UACK! – esplose Paperino – Un sottoscala? Per le piume delle tue piume? Tu non sei uno zio! Sei un mostro! Spero che ti si ammuffisca la palandrana!- Devo dedurre che la tua risposta e un “No?”. Peggio per te, nipote.Zio Paperone azionò una leva. Parte del pavimento si sollevò e Paperino venne scaraventato fuori dal deposito attraverso la finestra.
mondo granata
Paperinik contro Gobbik
- Ci siamo, Gennarì, ci siamo! Ecco gli ultimi ingredienti…. Fischietto di arbitro venduto… Corna di arbitro cornuto… Passaporto scaduto… Scudetto rubato…Sulla bocca del Vesuvio, Amelia, la strega che ammalia, in compagnia del fido corvo Gennarino, stava inserendo in un pentolone gli ingredienti per una pozione malefica.- Ci siamo quasi… Creatina gonfia muscoli… Scheda intercettata… Trapianto di capelli di gobbo non attecchito… Cosa c’è, ancora?- Come dici Gennarì? Ah, non sopporti questa lagna!Dalla vicina città, ai piedi del vulcano, si levavano le note di un cantante…- Hai ragione! Una lagna mortale. Una cantilena insopportabile. Non si sente altro tutto il giorno. Il guaio è che contro quello lì non funzionano neanche le pozioni malefiche! Bisognerebbe… aspetta! – Amelia fu distratta dal ribollire del liquido del pentolone.- Ci siamo, Gennarì! Ecco la pozione con la quale otterremo la Numero Uno, il talismano del riccastro! Ah ah ah! Il momento tanto bramato è vicino! La moneta del vecchio sarà finalmente mia!!! - gridò Amelia levando verso il cielo il flacone contenente la pozione magica.- Smamma, Gennarì! Togliti di torno, non c’e tempo da perdere - La strega montò a cavallo della sua scopa e si levò in volo sopra il Vesuvio, mentre violentissimi fulmini e saette si abbattevano al suolo. Gennarino, impaurito, si nascose dietro ad una roccia.- Quando tornerò penseremo a quel cantante lagnoso, Gennarì! Tornerò con la Numero uno! Paperone, trema! Sto arrivando!La strega scomparve saettando con la scopa tra le nuvole lasciandosi dietro un’eco di tuoni.
- Un altro cappello, Signore?- SNORT! Sì grazie… CIOMP! SOB! Il Paperopoli è troppo forte! – disse Rockerduck addentando l’ennesimo cappello – Sono disperato! Gli odiati granata paperopolesi rischiano di vincere il campionato. SOB! Tutti gli sponsor sono volati verso la squadra del paperastro, le televisioni fanno la fila per riprendere gli allenamenti della sua squadra… CIOMP… e io… e io…- Signore? – intervenne il maggiordomo- Un momento, non ho ancora finito questo cappello…- Signore, la persona che stava attendendo è arrivata…- Ottimo... CIOMP… ho ancora una speranza. Fallo accomodare.Il maggiordomo fece entrare Gobbik nello studio di Rockerduck.Gobbik era un esperto calcistico, un addetto ai lavori. Aveva collaborato con diverse squadre, si diceva gestisse e influenzasse in maniera spregiudicata il mercato trasferimenti e avesse una forte influenza sul comportamento dei giocatori.- Gobbik, solo lei mi può salvare! – esclamò Rockerduck – Deve sapere che tra pochi giorni bla bla… Paperopoli contro Gobbonia… bla bla… disperato… bla bla… disfatta sicura… bla bla… sono disposto a pagare denaro sonante perché ciò non accada, ma solo lei mi può aiutare…Gobbik rifletté qualche istante.- Fossi in lei non mi preoccuperei troppo… - disse Gobbik con un tono di voce insopportabile – Sono sicuro che le cose per la Gobbonia si metteranno per il meglio… mi basterà fare un paio di telefonate… Conosco giusto un arbitro che potrà fare al caso nostro… Pronto? Ciao, sono Gobbik. Sentì, per la partita di domenica…
Il pomeriggio seguente, più o meno ogni solerte lavoratore si concedeva una meritata pennichella, un urlo terrificante lacerò l’aere.- BOOOOOOOOOOOOH COME SONO DISPERATO! UAAAAAAAHHHHHHH!!!- L’apocalisse! – pensò Paperino svegliandosi di soprassalto con un balzo da record del mondo sopra l’amaca dove si era appisolato.- Qualcuno mi può dire da dove vengono queste urla? – disse, tentando di rialzarsi dal punto nel quale era atterrato – E’ scoppiata la Terza Guerra Mondiale o che altro?- Sono le urla dello Zio Paperone! – risposero i nipotini uscendo di corsa dalla casa. Deve essere successo qualcosa di brutto, ha issato il segnale di sciagura sul deposito.- Ben gli sta! Disse Paperino. Spero si crogioli nel suo dolore talmente a lungo da lasciarmi tranquillo per i prossimi dieci anni!- Zio, il telefono! E’ lo Zio Paperone – disse Qua – Vuole che ci rechiamo immediatamente da lui…- Non ci sono, digli che sono partito per la Patagonia!- Lo Zione non ci crede. Dice che conosce questi trucchi dal 1813…- Dammi il telefono! – disse Paperino – mi toglierò il gusto di sparargli un no, assoluto, totale e stereofonico! – Paperino afferrò il ricevitore - Pronto Zio? Ehm… ehm… sì. Certo Zio! Assolutamente Zio! Non più di due minuti, Zio!- Presto, dobbiamo andare dallo Zione subito! – disse una volta riagganciato.- Mah… ma non avevi detto “Assoluto, totale e stereofonico”?- SNORT! Lo zio ha minacciato di diseredarmi se non corriamo subito in suo aiuto. Ci aspetta allo stadio. Ci conviene correre!
UUUUUUUUUUUUUUUAAAAAAAAHHHHHHH! STRASOB!- Le assicuro signore che non riesco a capacitarmi dell’accaduto – disse il custode dello stadio. Tutti i giocatori sono arrivati in orario per allenarsi… e poi improvvisamente hanno cominciato a dare i numeri! Non riesco a capire… tutti quanti.Paperino diede un’occhiata al campo. I giocatori passeggiavano per il campo con andamento da uomo primitivo e sguardo ebete, emettendo grugniti a frasi tipo - Minghia, ggiuve, facci un goals! -.Chi procedeva a quattro zampe, chi era steso sul campo con una margherita in bocca… - Ggiuve… goals… facci un goals HRUNF! – era la cantilena che i giocatori ripetevano incessantemente.Zio Paperone ebbe un cedimento e crollò, ma Paperino e i nipotini furono svelti e abili a sostenerlo:- Presto i sali!- E’ già la quarta volta che fa così oggi. Non riesce a sopportare lo spettacolo. Mi spiace, ragazzi, non so veramente cosa sia successo…- Un bel problema – disse Paperino, mentre cercava di far rinvenire lo zio – Tra due giorni ci sarà la finalissima e, con i giocatori in queste condizioni primitive, il Paperopoli rischia di prendere una scoppola memorabile. Ahimé, addio sogni di gloria.- Nipote, hai portato la cicuta? – disse Zio Paperone rinvenendo.- Lascia perdere la cicuta, zio. Cerchiamo piuttosto di…Un lampo improvviso e inaspettato esplose alla loro destra, al centro del quale si materializzò una creatura vestita di nero. - Amelia, la strega che ammalia! – gridarono i paperi in coro!- Proprio io! Ah ah ah!I paperi e il custode vennero immediatamente investiti da un’ondata di uno strano profumo che paralizzò i loro movimenti.- Se non l’hai ancora capito, vecchio riccastro, ci sono io dietro al rincitrullimento dei tuoi giocatori. Pensaci… una sconfitta sicura contro la Gobbonia, un tonfo con gli sponsor, il disonore sportivo. A meno che... tu non decida di consegnarmi la Numero Uno, nel qual caso rimuoverò il maleficio e i tuoi giocatori ritorneranno più forti di prima.Domenica, due ore prima della partita, lascia il decino sulla finestra del tuo studio, ed io passerò a prenderlo. Addio papero, anzi… arrivederci!!!
- UAAAAAAAHHHHHHH!!! STRASOB!!! ME DISPERATO!!!! UAAAAHHHH!!!- Sta diventando una litania insopportabile. E’ così da tre ore!Paperino, i nipotini e Zio Paperone si trovavano nello studio di quest’ultimo, alla sommità del deposito, sforzandosi di trovare una via d’uscita a quella intricata soluzione.- Io non capisco come tu possa essere così attaccato a quella dannata moneta – esclamò ad un tratto Paperino – Molla una volta per tutte quel dannato decino alla stregaccia e avrai la riconoscenza di migliaia di tifosi…!SOCK!!!Un sacco pieno di monete colpì in pieno volto Paperino, che fu scaraventato a terra.- Nipote infingardo e fedifrago! Tu parli con la furbizia di chi si crede fuori dalla mischia! Ma io ci sono dentro fino al collo! Se fossi stato con me, quando guadagnai questo decino nel Klondike…- Uffà! Ancora con questa storia del Klondike…! Ora hai veramente…PATA-SDENG!!!Questa volta fu una piccola ma massiccia cassaforte a stamparsi in pieno sul volto di Paperino, rispedendolo a gambe all’aria.- Nipote scansafatiche e irrispettoso! Perché la sorte ria ha voluto affidarmi un nipote come te? Perché?- Zione? Che cos’è questa strana banconota qui sopra, che somiglia a un centone? – chiesero i nipotini.- Santi numi, non toccatela, pargoli! Con tutto questo bailamme mi sono dimenticato di rimetterla a posto. E’ una delle banconote più rare della mia collezione e ha un valore inestimabile. Un cento dollari con un errore di stampa, le lettere sono stampate al contrario…- Insomma, Zio! – tornò alla carica Paperino – possiedi banche, fabbriche, porti, autostrade… Possibile che tu non sia riuscito a pianificare il fatto di avere dei sostituti? Se tu avessi puntato sul settore giovanile, ora avresti dei talenti, qualcuno con cui sostituire i giocatori sotto incantesimo…- Nipote astutissimo e geniale! Vieni qui, lasciati abbracciare, piume delle mie piume!- Ma io… che cosa ho detto...?- Niente, niente… eh eh. Mi hai fatto venire in mente una cosa… credo proprio che quando questa avventura sarà finita, ti gratificherò con mezzo dollaro. Ora andate, presto, sciò. Devo mettermi al lavoro.Paperone congedò i nipoti che si avviarono verso casa sulla traballante 313.- Che ne pensi, zio?- Nulla di buono – rispose Paperino – Ogniqualvolta il vecchio taccagno ha un’idea per la testa, per me significa una sola cosa: lavoro. Va bé, ragazzi, godiamoci un gelato. Ho la sensazione che il futuro purtroppo ci riserverà movimentate avventure.
Quella notte stessa Paperino fu svegliato da un inquietante clacson, proprio sotto casa.HONK! HONK!- Chi è che turba la mia quiete a quest’ora? – gridò il papero infuriato, aprendo la finestra - Ma chi è che… GA… GASP!TONF! Udirono i nipotini nella stanza accanto. Accorsero allarmati e trovarono lo zio svenuto gambe all’aria. Guardarono fuori dalla finestra e per poco non trasecolarono.Il clacson proveniva da un’enorme nave da crociera su ruote, al cui timone svettava Paperone, in tenuta da ammiraglio.- Bè, che avete da guardare in questo modo? Caricate vostro Zio e partiamo. Destinazione Europa!
La nave su ruote correva per le vie di Paperopoli seminando il terrore tra le poche vetture in circolazione a quell’ora.- Allora, ci spieghi? Ci svegli nel cuore della notte, ti presenti su questo coso senza dire una parola… Dove stiamo andando? Quando torneremo?- TUT TUT nipote… le tue parole ieri mi hanno spalancato la mente. C’è bisogno di sostituti. Quindi stiamo andando in Europa, terra di talenti calcistici. Se la montagna non va da Maometto, sarà Maometto ad andare alla montagna. Ho intenzione di ingaggiare un po’ di giocatori abili e validi, in modo da farli giocare contro la Gobbonia nella finale di domenica…- Ma zio… - obiettò Paperino… perché non andare in aereo? Sarebbe stato molto più veloce!- Può darsi nipote, può darsi. Dimentichi però che gli aerei COSTANO! – urlò il vecchio papero. – Ora non distraetemi dalla guida… ecco il porto, pronti per un tuffo?Le ruote della nave rientrarono nello scafo e la barca iniziò a veleggiare in direzione Europa.- Ecco fatto!Ora possiamo goderci qualche ora di meritato riposo sul ponte principale – disse il vecchio papero, indicando quattro poltrone.- Zio! – lo interruppe Paperino – io vedo solo quattro poltrone… noi siamo in cinque…- Eh eh… osservazione acuta, nipote! Quelle, in effetti, sono le poltrone per me e i nipotini. Per te ho scelto una postazione diversa, una postazione di comando! Seguimi sotto coperta. – Zio Paperone condusse Paperino in un locale vicino alla sala macchine.- Ecco la tua postazione, nipote – disse, indicando una bicicletta collegata ad una dinamo. – Comanderai questa bici qui sul posto, pedalando per dare energia a tutta la nave…!- SBEREQUECK! Avrei dovuto immaginarlo! Il solito taccagno affamatore! Io ti... io ti... io ti...- Hai qualcosa da ridire, mio caro nipote ed EREDE? Paperino trangugiò l’amaro calice meditando uno ziicidio.
- Dicci Zio. Come mai il Paperopoli gioca con le maglie granata? – chiesero i nipotini sorseggiando una bibita sul ponte principale.- E’ una lunga storia, ragazzi. Dovete sapere che tanti anni fa, nel lontano…- Oh, no, ancora Klondike!- Niente Klondike questa volta. Era il lontano dicembre 1906 e mi trovavo a transitare per Torino, in Italia, in compagnia della mia amica Doretta Do-re-mì. Era stata una giornata soddisfacente dal punto di vista economico e decisi, crepasse l’avarizia, di offrirle un quarto di pinta di birra in due in una birreria Torinese. Destino volle che nel tavolo accanto al nostro stesse nascendo una squadra di calcio, il cui colore delle maglie sarebbe stato granata. Fu così che, in onore a quella splendida serata, quando fondai il Paperopoli, decisi che avrebbe giocato con la maglia granata. Ah, altri tempi. Beata gioventù. Dolci ricordi.I nipotini guardarono lo Zio dubbiosi.- Hhhm…- Cosa vuol dire “Hhhhm”?- Zio, vuoi farci credere che quella fu una bella giornata soltanto per motivi economici? Non è che invece sotto sotto c’entrava Doretta Do-re-mì?- ZUT! Gioventù impertinente! Andate sotto piuttosto a portare una brocca d’acqua fresca a vostro Zio, piuttosto prima che fonda. Il viaggio è ancora lungo e potremmo avere bisogno della sua inutile presenza.
Molte ore svariati milioni di pedalate dopo, i paperi giunsero a Gibilterra, di qui nel Mediterraneo e finalmente sbarcarono sulle coste italiane. Paperone si gettò immediatamente alla ricerca di nuovi talenti, ma Paperino, dopo l’immane pedalata e i nipotini, non ne vollero sapere. Si dedicarono alla visita della splendida costiera amalfitana, dove erano attraccati e si diedero appuntamento per il tramonto.Quando tornarono, trovarono Paperone in compagnia di una piccola folla di scalcagnati atleti, da lui ingaggiati durante il pomeriggio.- Eccovi, ma quanto ci avete messo?! Vi presento i migliori talenti, italiani e non, tra questi i nomi noti di PaperNunziata, Donald Karic, il portiere “Doard” Duck, Samuel Ipoquack, e Franco Paperallo – disse Paperone con orgoglio.- Franco Paperallo poi mi è costato una fortuna. Eppure di lui si dice un gran bene, sapete? Mi è stato consigliato da una persona molto competente…- Ma zio… - obbiettarono sconsolati i nipoti – Queste sono delle ciofeche… ti hanno rifilato delle autentiche patacche. Questi non sanno neanche cos’è un pallone…!- ZUT! Che ne sapete voi di calcio?- Ma sul manuale delle Giovani Marmotte c’è scritto che…- PFUI a voi e al vostro stupido libercolo. Questi saranno i giocatori che scenderanno in campo contro il Gobbonia. E che ci porteranno allo Scudetto! E ora tutti a bordo, non c’è tempo per discutere. Destinazione Paperopoli.- Lo zio questa volta se l’è andata a cercare – mormorarono i nipotini lungo la strada del ritorno – Non gli diremo più niente, si accorgerà con una bella nasata dell’errore commesso.
- SUPER-BOOOOOOOOOOOOH COME SONO DISPERATO! ME TAPINOOOO!!! SUPER-UAAAAAAAHHHHHHH!!!- E’ impossibile dormire con questa tiritera! – disse Paperino nell’amaca, rigirandosi il cuscino sulla testa.Gli ululati di Paperone, emanati dal deposito, si diffondevano fino alle porte di Paperopoli. Addirittura le macchine avevano difficoltà a procedere a causa della terribile onda d’urto scatenata dalle grida. Torrenti di lacrime poi scendevano dalla collina del deposito e formavano autentici fiumi in piena che si incanalavano per le strade, tant’era che molti negozianti avevano dovuto chiudere le serrande.Per raggiungere il deposito, Paperino e i nipotini furono costretti a utilizzare dei remi a bordo della 313, che galleggiava sul fiume di lacrime.- BOOOOOH! SONO DEGLI SCARSONI!!! UAAAAHHH! – ululava Paperone- Chi è causa del suo mal pianga se stesso, zio. Ti avevamo avvisato. Ora non ti resta che mollare il decino ad Amelia per…- Giammai! Non mi separerò mai da quella moneta. Mai.- Ma Zio! Non ci sono più giocatori… come farai?- “Come faremo”, vorrete dire. Giocheremo noi! Più qualcuno di questi… SOB… “giocatori”!- Noi? – urlarono Paperino e i nipotini in coro – Ma noi non siamo… Sarà una disfatta sicura.- Basta! Così ho deciso. E se perderemo vi diserederò! Tutti quanti!- Ma Zio… Tu sei ultra centenario come pensi di…- SNORT! Io giocherò in porta, voi nipotini in difesa, Ciccio ala, Nonna Papera stopper e quell’incapace di vostro zio in attacco. E ora basta protestare perché…Battista, il maggiordomo, fece il suo ingresso nello studio.- Chiedo scusa signore. C’è il fattorino che consegna il pacco con le nuove divise del Paperopoli…- Quasi mi dimenticavo! Le nuove divise per la finale! Fallo entrare, Battista. SOB! Altri soldi in uscita.Il Fattorino entrò e consegnò il pacco.- Come sarebbero 100 dollari? E’ un furto, no, la prego UAAAAAHHH mi faccia lo sconto! Sono un povero papero sull’orlo della miseria… Sob, nipote paga tu questo estorsore. Non voglio che le mie mani si macchino di un simile crimine. ME DISPERATOOOO! UAAAAHHH!Paperino prese una banconota da cento dollari a caso nello studio, pagò il fattorino, quindi disse ai nipotini- Andiamo ragazzi, non sopporto più queste scene pidocchiose. Torniamo a casa! Le cose non potevano andare avanti in quel modo, pensò Paperino sobbalzando sulla 313. Era tempo che entrasse in gioco Paperinik, il difensore dei deboli!
- Zio, noi moriamo dal sonno… andiamo a nanna – dissero Qui, Quo, Qua quella sera – Dobbiamo essere in forma per domani e… YAWN.- Anche io mi corico, ragazzi. Domani sarà una dura giornata. Paperino sogghignò maliziosamente. Era bastato sciogliere nel latte tre caramelle CARA-CAN, inventate da Archimede, per mettere fuori combattimento i nipotini. Avrebbero dormito fino al giorno seguente e non avrebbero ricordato nulla degli avvenimenti intercorsi nel frattempo. Guai se si fossero svegliati e non lo avessero trovato a dormire nel suo letto. Paperino si assicurò, spiando dal buco della serratura, che i nipotini si fossero addormentati sul serio, quindi entrò in camera sua e si introdusse nell’armadio.Premette un pulsante nascosto e l’armadio si trasformò in un ascensore, che lo trasportò direttamente sottoterra, nel rifugio segreto di Paperinik!
Il rifugio custodiva i costumi, maschere per i travestimenti, e le tante invenzioni di Archimede Pitagorico che consentivano ad esempio di sciogliere serrature, arrampicarsi sui muri e udire conversazioni a chilometri di distanza. Inoltre il rifugio aveva viveri in abbondanza, un letto per poter pisolare indisturbato, un canale televisivo a circuito chiuso, che mostrava il giardino e i vari locali della casa, utilissimo per tenere sotto controllo i creditori o lo Zio Paperone che veniva a proporgli un lavoro.Paperino assunse le sembianze di Paperinik, ed entrò nell’adiacente garage tramite una scaletta ed un pannello nascosto. Salì sulla 313, in realtà un insieme degli ultimi ritrovati della tecnologia e partì a razzo viaggiando su di un silenziosissimo cuscinetto ad aria.Giunse alla casa di Archimede e trovò tutte le luci spente.- Archimedeee! Archimedeeee! Svegliati! – urlò Paperinik da sotto la casa.- GURUNF! E’ questa l’ora di svegliare un inventore? Che è successo? – disse Archimede affacciandosi confuso ad una finestra.L’inventore, con la lampadina Edi sulla spalla, fece entrare Paperinik all’interno del laboratorio.- Ho bisogno di una delle tue memorabili invenzioni. Questa però è particolare… Ha a che vedere con l’ambito calcistico…- Calcio? GASP! Così urgente da non potere aspettare fino a domani? Va bene, va bene, magari questo ti può interessare, guarda! E’ un meccanismo dotato di sensori che, quando la palla si avvicina all’area, fa ingrandire la porta di venti metri, in modo tale che Bjelanovic possa fare gol.- Hhhhm… no non è…- E questo? E’ un dispositivo in grado di far sudare Barone!- Incredibile! Solo tu potevi riuscirci.- E questa molla? Riesce a far correre Recoba anche per tre minuti!!- Non ci posso credere, siamo ai limiti della fantascienza… e questo aggeggio cos’è?- HUMPF! Lascia perdere. Stavo lavorando ad un congegno che potesse permettere a Comotto di andare in Nazionale. Ma è talmente difficile che ho lasciato perdere. Anche io ho dei limiti… Comunque cercavi qualcosa di particolare?- Sì, senti… io avevo in mente un paio di… ps… ps… che… ps… ps… quindi io… chiaro tutto?Archimede si grattò la zucca e disse - Penso di avere quello che fa al caso tuo. Raccattò un paio di scarpe da calcio dal cestino dei rifiuti. – Le ho inventate l’altro giorno nella pausa pranzo, poi le ho buttate via perché mi sembravano inutili. Chi le indossa diventa un fenomeno, un genio del pallone…- Posso prenderle?- Sì, certo, ma…- Grazie Archimede, sei grande! Scappo, ciao!- Aspetta, devo dirti che…Paperinik schizzò via sulla sua 313 lasciando dietro di sé una nuvola di polvere che si alzò nella notte.- Hhhhm – pensò Archimede – Non sono riuscito a dirgli che non le ho collaudate e che la formula non è stabilizzata… Speriamo in bene!
Una volta tornato nel rifugio, Paperinik cominciò a riflettere sull’intera faccenda.- MUMBLE MUMBLE, non mi sento tranquillo. Amelia ci ha messo del suo, ma non vorrei che anche un tipo losco come Rockerduck avesse organizzato qualcosa di poco chiaro. Meglio cercare altro aiuto, parola di Paperinik. O meglio di Paolino Paperino…QUACK! Che cosa ho detto? – sussultò Paperinik. Un particolare del suo discorso gli aveva fatto venire in mente qualcosa di importante. Prese il telefono del rifugio, cercò sulla guida e compose un numero.- Eh eh! So ben io chi chiamare! Pronto? Parlo con… sono Paperinik… sì, il difensore dei deboli… eh eh, anche lei, lo so! Tra supereroi ci si intende al volo… senta… una enorme cortesia… Paperopoli contro Gobbonia… granata contro bianconeri… so che lei capirà… certo… perfetto… sì, speriamo faccia in tempo… il primo volo disponibile, certo… magari per il secondo tempo… Grazie infinite, ci conto!Paperinik riattaccò. Anche quella era fatta. Sapeva che avrebbe potuto contare su quella persona. Si augurò soltanto che facesse il prima possibile. In quanto a lui, invece, come avrebbe fatto a…
- E così Paperinik ti ha detto che vuole giocare con noi?Mancavano poche ore alla partita e la truppa dei paperi era radunata all’interno dello studio di Paperone.- Proprio così Zio. E’ passato a trovarmi questa mattina presto, preoccupato perché gli è giunta all’orecchio la situazione della squadra. Ha detto che prenderà volentieri il mio posto, visto che io non sono capace…- ZUT! Tu giocherai nipote! Siamo in undici contati e non possiamo fare a meno di te, quantomeno come Zavorra!- Ma io… Paperina oggi vuole andare alle Gru e io la devo…STATONCK! Il bastone di Zio Paperone colpì la zucca di Paperino.- Taci nipote inutile e ripetitivo! Così e deciso.La tracotanza dello zio complicava le cose, pensò Paperino. Avrebbe dovuto escogitare qualcosa affinché la sua identità segreta non venisse scoperta.- SNORT! Comunque Paperinik mi ha detto che non verrà da solo. Porterà anche un suo amico, un supereroe mascherato. Speriamo soltanto ce la facciano ad arrivare in tempo…- Lo spero per te, nipote! In quanto a noi… un momento! – Paperone diede un’occhiata alla famiglia dei paperi radunata lì davanti a lui.- Un momento! Dov’è Gastone? Dovrebbe essere qui… Gli avevo ordinato di presentarsi… - Ehm… cattive notizie, Zio. Il giornale di stamattina dice che giocherà per la Gobbonia. Rockerduck deve avergli fatto proposte principesche. Tu che cosa gli avevi offerto?- Fulmini e saette! Traditore infingardo! Lo cancellerò dal testamento! SNORT! E dire che gli avevo anche promesso, in caso di vittoria, una brocca d’acqua e un tozzo di pan secco!- Non è l’unica cattiva notizia, Zio. Pare che la Gobbonia schiererà anche la Banda Bassotti tra i titolari!- SUPERQUACK! Quella è gente senza scrupoli! Picchieranno più di Paperazzi, il famoso difensore! Rockerduck vuole andare sul sicuro, paperastro scorretto e sleale!La depressione scese sul gruppo di paperi. Con Gastone dalla parte avversa e con un’armata Brancaleone come squadra, c’era ben poco da fare.- Sciò tutti quanti, ora! – sbraitò il vecchio papero – Andate a prepararvi per il match! Io nel frattempo preparerò un piccolo scherzetto per una certa strega…
Due ore prima della partita, Amelia puntualissima planò verso il deposito. Vide il contenitore della numero uno sulla finestra dello studio di Paperone. Il vecchio papero alla fine doveva aver ceduto, pensò. Si affiancò alla finestra, sollevò il contenitore di vetro trasparente e prese tra le mani il decino agognato.Venne immediatamente assalita da un odore insostenibile.- Ma… ma… è… finto! E’ una moneta d’aglio… aglio!!! Bleah…. Mi sento male… aiuto… aiuto… - La scopa sbandò nell’aria e fu sul punto di precipitare più volte…- Mi sento male… devo andarmene di qui… Maledetto Paperone! Che tu sia stramaledetto! Tieniti la tua squadra di brocchi e perdi la partita se ci tieni tanto!!! Bleah!La strega scomparve in un orizzonte carico di tuoni e fulmini.
Oltre centomila bandiere granata sventolavano sugli spalti dello stadio di Paperopoli, quando le due compagini in lotta per la conquista del titolo scesero in campo. La Gobbonia schierava tra gli altri, oltre a Gastone Paperone, il famoso portiere Pagliacc, gli attaccanti Del Papero e Paperguet, e Quackved, un papero della Repubblica Ceca. Nelle retrovie erano schierata quattro componenti della Banda Bassotti: 1976-1977, 1971-1972, 1981-1982, le cui targhette di riconoscimento ricordavano gli anni dei loro maggiori furti, mentre su quella di Nonno Bassotto campeggiava la scritta “TANTO RUBAVANO TUTTI”. Era stato calcolato che l’intera famiglia dei Bassotti sparsi per il mondo fosse composta da 29 elementi, recentemente ridotti a 27, ma l’intera sezione paperopolese era rappresentata dai quattro.
- Allora, quando arrivano Paperinik e l’eroe mascherato, nipotastro? – chiese Paperone mentre le squadre si schieravano in campo.- Ehm… Spero a minuti… - Paperino sospirò. Si augurò che lo stratagemma che aveva escogitato potesse funzionare, anche se il risultato a quel punto avrebbe potuto essere seriamente compromesso. La partita ebbe inizio ed il Paperopoli fu subito in difficoltà. Dopo pochi minuti l’arbitro fischiò un fallo molto dubbio a favore della Gobbonia.La punizione fu battuta da Del Papero. Gastone vide un quadrifoglio sul campo e si chinò a raccoglierlo. Perse l’equilibrio e scivolò in avanti, colpendo di testa involontariamente il tiro completamente fuori misura di Del Papero. La palla spiazzò irrimediabilmente Paperone ed andò a infilarsi in fondo al sacco:Paperopoli 0 - Gobbonia 1.Un minuto dopo Gastone si infortunò a metà campo e dovette essere sostituito.Mentre veniva sostituito e curato fuori campo, e si chiedeva per quale motivala sua fortuna l’avesse abbandonato, si accorse di un portafoglio abbandonato nei pressi della panchina.- Guarda guarda! – esclamò il papero – Qui dentro c’è il biglietto vincente della lotteria di Paperopoli! Quello che nessuno ha mai ritirato! Se non mi fossi infortunato non l’avrei mai visto!
Il Paperopoli arrancava, portandosi generosamente in avanti. L’unica punta Paperino, che continuava a voltarsi verso la panchina per capire se fosse arrivato l’eroe mascherato, non vedeva letteralmente palla. Così su azione di contropiede della Gobbonia però, quando la palla era ancora alla tre quarti, l’arbitro fermò inspiegabilmente l’azione. - Rigore per la juve!- Eh? Che juve? Che cos’è la juve? Questa è la Gobbonia!- Ah, si scusate. Rigore per la juv… ehm... l’abitudine… Rigore per la Gobbonia!- Ma quale rigore! Siamo a metà campo!- Niente da fare! Rigore per la j … per la Gobbonia.A nulla valsero le proteste sul campo e sugli spalti.Del Papero contro Zio Paperone.- Para, zio! - gridarono i nipotini speranzosi.Del Papero prese la rincorsa e calciò.Zio Paperone, nonostante le giunture dolenti, si tuffò sulla sua destra, intuendo la direzione del tiro e allungò le mani verso il pallone. La palla sembrò fermarsi tra le mani del vecchio papero, ma inspiegabilmente sgusciò via e rotolò saltellando, lenta e beffarda, nella porta del Paperopoli.Il pubblico rimase esterrefatto a guardare la scena.Paperopoli 0 – Gobbonia 2!- Ma Zio! Cosa hai combinato? - Gridarono in coro i nipotini – L’avevi praticamente parato!- Non capisco – disse Paperone – Eppure mi avevano garantito come nuovi questi guanti, di ottava mano, appartenuti a Sentimenti IV…Come se non bastasse a cinque minuti dalla fine Paperguet in posizione di netto fuorigioco, “stranamente” giudicato regolare calciò debolmente verso la porta difesa da Paperone. Il vecchio Papero fece per tuffarsi sulla sinistra, ma scivolò sul posto e la palla ballonzolò ancora una volta in gol: Paperopoli 0 – Gobbonia 3!- Ma Zio!- SNORT! Eppure mi avevano detto che queste scarpe senza tacchetti, trovate da un rigattiere e appartenute a Pizzaballa avrebbero fatto il loro dovere…A quel punto Paperino decise di agire.A tre minuti dalla fine, dopo un contrasto, si accasciò al suolo simulando una tremenda botta al ginocchio. Venne portato fuori campo, dove fece segno che non c’era nulla da fare.- Nipote molliccione! Non lasciarci in dieci! – urlò Zio Paperone dalla porta, ma Paperino si era già diretto claudicando verso gli spogliatoi.Rapido come un falco, si infilò in uno spogliatoio vuoto, dove aveva nascosto l’armamentario da Paperinik, si chiuse in uno stanzino e cominciò a cambiarsi in fretta e furia.Le squadre, nel frattempo fecero il loro ritorno negli spogliatoi e Paperino, nel frattempo diventato Paperinik, udì delle voci fuori dallo stanzino. Come era possibile? Si rese conto che in realtà lo spogliatoio che aveva creduto vuoto era quello dell’arbitro! Il direttore di gara stava conversando con qualcuno a bassa voce. Paperinik indossò i tappi acustici amplificatori e udì la conversazione.- Stai andando bene, eccoti i soldi…- Sì, ma quel rigore in fondo… stasera la moviola mi massacrerà…- Non ti preoccupare… ci penso io alla moviola, anzi, adesso nel secondo tempo…- La porta dello stanzino si spalancò. Ne venne fuori Paperino con il suo disintegratore in mano.- Gobbik! Avrei dovuto immaginarlo che ci fossi tu dietro a questa storia!- GASP! –esclamarono all’unisono Gobbik e l’arbitro - Pa… Pa… Pa…- “PA” un par de balle! Sono Paperinik il vendicatore! Lo vedi questo? – si rivolse a Gobbik- S… S… Sì – rispose tremante Gobbik- E’ un disintegratore. Ora, se non vuoi finire in cenere, entra in quello stanzino. Ci penserà la Polizia a tirarti fuori.Gobbik obbedì e Paperinik lo chiuse a chiave in uno stanzino.- In quanto a te, arbitro dei miei stivali… - Paperinik puntò il disintegratore su di lui.- P… P… Pietà, Paperinik. Dimmi cosa devo fare? Vuoi che fichi cinque rigori per voi…? Vuoi che cacci fuori tutti i vostri avversari…? P… Pietà...- Non voglio niente, arbitro venduto. Voglio che tu sia onesto, almeno per il secondo tempo.- Ora torna in campo, e arbitra bene. E ricordati che “venduto” fa rima con “cornuto”!Paperinik lo rispedì in campo con una potente pedata nel portapiume, quindi si recò nello spogliatoio del Paperopoli.- Paperinik! – esclamarono tutti quanti.- Finalmente sei arrivato! – disse Paperone – Che fine ha fatto quel buono a nulla di Paperino?- TUT TUT… quel bravo ragazzo è andato in ospedale a farsi controllare il ginocchio. Se tutto sarà a posto, sarà presto di ritorno… Ehi! Ma cosa sono quelle facce da funerale?! Forza, tutti in campo! C’è da rimontare una partita e da vincere uno scudetto!
Quando la gente si avvide della sostituzione cominciò a scandire il nome di Paperinik ad alta voce.Paperopoli è stata e resterà granata! -intonavano gli spalti.Il calcio di inizio fu affidato al Paperopoli.Nonna Papera toccò la palla nel cerchio di centrocampo a Paperinik.Pum! Partì una bordata incredibile che sfrecciò per tutta la metà campo della Gobbonia e andò a infilarsi nell’angolino alto alla destra di Pagliacc, esterrefatto.Paperopoli 1 – Gobbonia 3.Il pubblico esplose in un urlo di speranza, e le bandiere granata tornarono a sventolare, mentre in tribuna il telecronista Nicolò Paperosio urlava nel microfono: - Una rete incredibile, amici all’ascolto! Non abbiamo mai visto nulla di simile, un tiro partito da 70 metri…- GASP! - penso Paperinik – Queste scarpette di Archimede sono un vero portento. Meglio che mi dia una regolata per non destare sospetti.Paperinik deliziò la platea con giocate di fino cercando di mandare in gol Ipoquack, che tuttavia sbagliò occasioni facilissime. Al ventesimo tuttavia, Paperinik intravide un traversone dalla sinistra superò in elevazione un difensore e spedì di testa alle spalle di Pagliacc.Paperopoli 2 – Gobbonia 3!Lo stadio incitò i propri beniamini come non mai: TO-RO TO-RO… pardon… Pa-pe-ro-po-li! Pa-pe-ro-po-li! Sui visi dei giocatori della Gobbonia si lesse la paura.- Eh eh… conserverò la rete del pareggio per gli ultimi cinque minuti – pensò Paperinik - Per la Gobbonia e per Rockerduck sarà una beffa incredibile! Peccato non ci sia traccia dell’Eroe mascherato. A questo punto dubito faccia in tempoA cinque minuti dalla fine, dopo aver seminato l’intera difesa, Paperinik si trovò solo di fronte a Pagliacc, lo superò in tunnel, ma quando si trattò di calciare a porta vuota, qualcosa capitò alle sue scarpe. Incespicò e la palla andò a finire fuori, in un boato di delusione –- Aiuto! Queste scarpe sono impazzite! Non funzionano più! E adesso come faccio? Paperinik non riusciva più né a reggersi in piedi né a fare un passaggio giusto. Mancavano tre minuti e i tifosi bianconeri cominciarono a far festa.Proprio in quel momento Quackved entrò a piedi uniti su Ciccio, l’aiutante di Nonna Papera, e venne espulso. Paperinik buttò l’occhio verso la panchina. Era arrivato l’eroe Mascherato!Senza perdere tempo entrò in campo al posto dell’infortunato Ciccio, quando ormai mancavano solo due minuti alla fine. La Gobbonia si buttò in avanti per tenere la palla lontana dalla propria area, ma l’Eroe Mascherato rubò palla alla tre quarti sulla sinistra e si involò in contropiede, inseguito da Papereddu, un difensore della Gobbonia. L’eroe mascherato vide Pagliacc fuori dai pali e tentò un pallonetto da 40 metri. La palla superò l’estremo difensore bianconero e gonfiò la rete della Gobbonia:Paperopoli 3 - Gobbonia 3!Tutti corsero ad abbracciare l’eroe mascherato, che, prima esultò saltando a pugni uniti, poi corse verso la porta a raccogliere la palla.- Presto! Dobbiamo battere ‘sti gobbastri! – urlò da vero leader.All’ultimo giro di lancette prima dei supplementari Paperinik, nonostante le scarpette fuori uso, si procurò un corner. La palla fu battuta a parabola tesa. Come in un rallenty l’eroe mascherato si inarcò su se stesso colpendo il pallone in una inesorabile sforbiciata volate, facendo sprofondare la difesa del Gobbonia nella disperazione.Paperopoli 4 – Gobbonia 3!!La gente granata si abbracciò fino alle lacrime. Lo scudetto, atteso per così tanti anni, si stava materializzando tra di loro.- C’è solo una persona al mondo in grado di fare queste cose! – disse una persona del pubblico – Quello è…- Quello non può che essere…- Quello è…- E’…- E’…- E’ Pulici!- Guarda, Ochettina, ti prendo in braccio! Quello è Super-Pulici, un super eroe che viene da un altro mondo e che odia i gobbi come noi!- Viva Pupi! Viva Paperinik! – urlò il pubblico.L’arbitro fischiò la fine. Il Paperopoli vinse finalmente lo scudetto.- Chi non salta è un bianconero… Quack! Quack! Chi non salta è un bianconero… Quack! Quack! – urlavano i tifosi.In tribuna si udirono strani rumori. Qualcuno stava masticando una bombetta.- Un altro cappello, signore? – chiese il maggiordomo di Rockerduck.- Sì, grazie… CIOMP!Paperinik e Pulici vennero portati in trionfo dalla gente festante, poi si infilarono negli spogliatoi con uno stratagemma.- Grazie Paolino, di essere venuto! – disse Paperinik – Ti conoscevo di fama. E inoltre porti il mio stesso nome, Paolino! – Paperinik si tolse la maschera e il vestito e ridiventò Paperino.- Figurati - rispose Pulici – Ci sono sempre quando c’è da sconfiggere arroganza, ingiustizie e soprattutto gobbi! Chiamami ancora se hai bisogno…- Grazie Pupi! Sei sempre il mio idolo… E non rivelare a nessuno la mia identità segreta, ok?- Figurati! A presto, amico…Paperino udì le voci festanti della squadra che stava rientrando negli spogliatoi. Salutò l’amico supereroe e fece in tempo a sdraiarsi su una panca fingendosi addormentato.
- Dov’è Paperino?! – gridò Zio Paperone - Scansafatiche di un nipote! Noi siamo devastati dalla fatica e lui dorme!TUNK! Il bastone si abbatté sulla zucca del nipote.- Ahia… che cosa avete fatto? Cosa sono queste urla? Come è finita la partita?- Nipote buono a nulla e invertebrato! Meriteresti di essere diseredato!- Che Zio! – dissero i nipotini – Magari averne uno come Paperinik!- Andiamo in corteo ragazzi! – disse Paperone – Lasciamolo qui a poltrire, tanto è la sua massima aspirazione.Paperino sogghignò contento.
- …Stanno per partire le immagini di Paperopoli-Gobbonia, l’RVM è già pronto, mi raccomando non muovetevi da lì, mandiamo soltanto in onda una dichiarazione di Moratti, poi un piccolo servizio sulle ultime clamorose dichiarazioni di Ronaldo, poi parleremo di Milan, Inter e juve, quindi di Inter, juve e Milan, quindi di juve, Milan e Inter , poi di Milan, juve e Inter, quindi del ginocchio di Kaka, delle condizioni di Pato… bla bla… rosolia di Ibrahimovic… bla bla… varicella della figlia di Gattuso… bla bla… lavandino turato della vicina di Del Piero… bla bla… quindi parleremo di Milan, juve e Inter, poi di Inter, Milan, juve, quindi di juve, Inter e Mila e poi, dopo delle dichiarazioni scoppiettanti di Ancelotti saremo pronti per le 4 di mattina per vedere le immagini di Paperopoli-Gobbonia… non andate via, restate con noi.Paperino spense il televisore.- Queste trasmissioni mi piacciono sempre meno… Toh! Bussano alla porta! Quo, vai a vedere chi è. Sarà lo Zione venuto per elargirmi il mezzo dollaro di gratifica!La porta però si spalancò improvvisamente per un calcio e dal buio fece irruzione Paperone.- Deleterio nipote! – fece l’avarastro brandendo una clava – GRRRRR! Dove è finita la rarissima banconota con l'errore di stampa? E’ sparita e tu ne devi sapere qualcosa… GRRRR!- Ma, io… ecco… Come è possibile? Non mi sono avvicinato a quel mobiletto…- Ma allora… - si chiese Qui – che fine ha fatto la banconota?- Un momento… temo di aver capito – disse Quo – Zio, ricordi quando hai pagato il conto per le nuove divise…? Ti sei avvicinato al mobile e hai preso una banconota A CASO! Credo che senza volerlo tu abbia preso proprio la rarissima banconota per pagare…- Ohi, ohi! – fecero in coro gli altri due nipotini - TI VOGLIO TRUCIDARE!!!!! – urlò Paperone avventandosi su Paperino con una scimitarra.- Scappa Zio! Passa dal retro… - gli suggerirono i nipoti.- AIUUUUTOOOOOOO – urlò Paperino scappando in direzione delle Montagne Rocciose, mentre la scimitarra di Paperone volteggiava nell’aria.
Il vento soffiava tra le Montagne Rocciose, mentre Paperone attraversava, con l’archibugio ben saldo tra le mani, il vecchio campo indiano disabitato.- Esci fuori, deleterio nipote! Affronta la mia ira e la giusta punizione! GRUNF! So che sei da queste parti… - urlò il vecchio papero transitando di fianco ad uno strano totem.- So che ti sei nascosto! Ma io ti troverò! E allora…Il totem attese che Paperone si voltasse, quindi cominciò a scappare con piedi di papero.
Mauro Saglietti
© RIPRODUZIONE RISERVATA