mondo granata

Paranormal Activity

Paranormal Activity - immagine 1
di Guido De Luca
Redazione Toro News

Questa è una di quelle puntate della Rubrica che mi mette in serie difficoltà. La storia del Torino è così ricca e stravagante che, al di là di pure statistiche, offre sempre spunti di discussione e momenti da ricordare. L’aneddotica granata è ricchissima, ma la sfida tra Albinoleffe e Torino non stimola nemmeno chi è dotato di più fervida fantasia. Insomma, nelle precedenti 4 sfide giocate in casa dei lombardi, raramente si sono vissute emozioni degne di nota. A raccontare anche solo la gara più ricca di reti, si correrebbe il rischio di annoiare anche il lettore più appassionato. Poi, penso al film Paranormal Activity che ho visto ieri sera al cinema, trascinato dalla mia compagna che mi prometteva che avrei assistito alla proiezione più emozionante e terrificante del secolo (almeno così aveva letto nelle recensioni di quei “giornalucoli” detti free-press che si trovano in ogni angolo della città), e sono tornato sui miei passi. Per farvi capire meglio, vi riporto un estratto su ciò che si scrive relativamente alla produzione della pellicola: "Il film dell’israeliano Oren Peli passerà alla storia del cinema come uno dei blockbuster meno costosi: al regista sono bastati 15 mila euro, una settimana di riprese, una telecamera ad alta definizione e la propria casa come location per guadagnarne ai botteghini 107 milioni, praticamente sette mila volte tanto il costo iniziale della pellicola. Ma ci è voluto soprattutto un’intuizione: portare la paura nel luogo in cui ci si sente più sicuri, la propria camera da letto, e sfruttare le ossessioni notturne di ogni uomo”Alla faccia dell’intuizione. Dunque, l’unica cosa certa è che passerà alla storia come la più colossale “sola” cinematografica della storia del cinema. Forse nemmeno il regista avrebbe immaginato così tanto successo tributatogli dal pubblico americano. Un’ora e mezza di noia assoluta e totale assenza di thrilling e di horror. Avverto solitamente più suspence quando sono a casa con i miei figli a vedere il cartone animato di Scooby Doo. Non tutti i mali vengono per nuocere, però. Ieri sera, alla fine, come vi dicevo, sono tornato sui miei convincimenti e ho avuto modo di apprezzare un piccolo particolare: uscito dal cinema, con l’orchite a livelli massimi, mi sono ripromesso di non rivivere con sufficienza nemmeno le sfide più insignificanti della nostra squadra. Se lo stesso battage pubblicitario che sta sponsorizzando il film di cui sopra, ci fosse per un’ipotetica proiezione cinematografica del pareggio con l’Albinoleffe dell’aprile del 2004, targato Fabbrini-Pinga, andremmo tutti al cinema, sicuri di assistere ad una finale di Coppa del Mondo.