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Parola ai tifosi: Vittorio Bertola ‘E’ finita!’, testimonianza

Redazione Toro News

Lo speaker prega “gli occupanti del settore ospiti di rimanere seduti ai propri posti” (e rosicare in silenzio, aggiungo io), mentre questi si divertono a tirare razzi sui tifosi dei distinti e seggiolini ai festanti in...

Lo speaker prega “gli occupanti del settore ospiti di rimanere seduti ai propri posti” (e rosicare in silenzio, aggiungo io), mentre questi si divertono a tirare razzi sui tifosi dei distinti e seggiolini ai festanti in campo, che peraltro li provocano con boschi di braccia piegate nel gesto dell’ombrello, e alcuni anche mimando l’aeroplanino di Lori come sfottò. I mantovani fanno i duri, poi a un certo punto la polizia decide di prenderne un paio: dieci poliziotti dieci entrano da sotto nel primo anello e millecinquecento presunti “ultras” scappano a razzo impauriti.

Noi della Primavera ci limitiamo ad andare vicino al loro settore e mostrargli bello grosso il due aste “Non ce n’è” (tra l’altro, siamo una delle pochissime tifoserie in Italia ad averlo scritto giusto) e farci le foto con loro schiumanti di rabbia sullo sfondo; evitiamo con grazia i loro lanci di bottigliette finchè un finanziere del “gruppo antiterrorismo” non viene a pregarci di sloggiare (aho! va bene che assomiglio a Bin Laden, però…).

Dopo è soltanto festa; Torino è tutta granata, dalle periferie al centro; per la prima volta in vita mia, a Porta Palazzo vedo girare con bandiere granata persino gruppi di immigrati (e ne sono felice). Via Po, via Roma sono piene zeppe di tifosi; gobbi in giro, nessuno. Il clima è talmente festoso che spunta per strada l’avvocato Marengo e nessuno gli dice nulla, anche perchè il suo sorriso prestampato stavolta sembra troppo sincero.

Tutto questo lo sento anche un po’ mio, mio come di tanti altri. Non so se siano stati proprio la mia notte in piazza, o il mio commento su questa o quella partita in questi mesi, o il mio grido di ieri sera, o la mia strisciolina di guida telefonica, ad essere decisivi, determinanti in questa infinita lotta di millimetri e secondi. Probabilmente, ieri sera, tutti noi siamo stati il Toro; tutti noi siamo stati decisivi.

Insomma, questa serie A ce la siamo proprio meritata. Andando a riprendere l’auto per tornare a casa dopo la festa, passo nella piazza del Comune. In questa serata, quasi un anno dopo, è completamente deserta. Meglio così.

Vittorio Bertola