mondo granata

Parole che mi sono venute a nausea

Redazione Toro News
di Silvia Lachello

Buongiorno Toro... vi faccio l’elenco, in ordine sparso, delle parole che ultimamente mi sono venute a nausea:- nausea (sic)- scempio- fallimento- progetto- vendo- giuve (qui ci starebbe un discorso a parte...)- compete- vergognaOh, cavoli... non mi vengono in mente le altre... e dire che le leggo e le sento dappertutto e un po’, di quando in quando, le penso pure io.Però io sono malata, molto malata, malata di una roba che si chiama Toro.E anche di una roba che si chiama andare oltre. La malattia, in questo caso, aiuta...Quando un pensiero fastidioso - tipo fare il terzo campionato di B consecutivo - si insinua nel mononeurone... be’, lascio che faccia tutti i danni emotivi del caso e poi... e poi non dimentico nulla, ma - è più forte di me - non porto rancore e procedo: mi affido e mi fido.Uh, ecco un'altra parola che mi è venuta a nausea nonostante il suo recentissimo – seppur non nuovo nuovo - ingresso nel favoloso e rutilante mondo dei media (ove con tale parola si intendano i mezzi di diffusione delle informazioni e pure i luoghi virtuali di scambi d'opinione):- ripescaggioMa ripescaggio di chi? Ripescaggio di che? Per favore...Quasi mi dimenticavo della parola più importante:- mortoNon nel senso di cadavere, no. Nel senso di "Il Toro è morto", "Il calcio è morto", "Il sogno è morto" e così via.Ecccheppalle.Sì, va bene: il Toro è morto e con lui il calcio.E allora che cosa ci stiamo a fare qui?Perché non ce ne andiamo in massa?Perché diciamo "L'anno prossimo lasciamo lo stadio vuoto" e due minuti dopo smaniamo e ci facciamo venire la gola secca a forza di "Magari ci ripescano..."?Perché non riusciamo ad inventare qualcosa di nuovo? Siamo forse troppo stanchi? Be', riposiamoci dunque.O lasciamo riposare il morto.Ho sentito alcuni dire che anche il cielo si è fatto beffe di noi, in questi giorni, facendo piovere alla Quattromaggio nei giorni sbagliati.La pioggia non è mai sbagliata, va sempre dall'alto verso il basso, è una delle poche cose  giuste, una delle poche cose che non cambiano mai, una delle poche cose certe. Quando piove... meno male che piove.Siamo stanchi? Riposiamoci.La passione non è un obbligo, esistere neppure, ripetere sempre le stesse cose... fa venire la nausea.Sono giorni da... uh, non mi viene la parola... cioè: la parola c'è ed è armolineira. E' una parola piemontese, una parola che vien dalle colline del Monferrato, e come quelle colline è morbida nella pronuncia e definitiva nel significato. E' tristezza e magone che vanno a spasso mano nella mano, è sorriso e testa alta nonostante tristezza e magone, è peso sull'anima e anima lieve al tempo stesso.Passeranno.La confusione lascerà lo spazio alla voglia, lo scetticismo verrà momentaneamente messo a tacere fino alla botta successiva e così via.Anche questo continuo cieco incedere mi dà la nausea, sinceramente.Ho conosciuto tante situazioni in cui ho avuto la nausea per giorni, settimane, mesi interi, in passato: sono ancora qui e, a parte qualche inciampo, sono intera.Senza essere o ritenermi migliore o peggiore degli altri.Semplicemente la vita è così.E anche il Toro.Vita e Toro: non mi vengono mai a nausea (nonostante tutto).Forse è follia.Buon fine settimana.