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Al Gran Galà Granata, evento a tinte granata tenutosi ieri sera al Teatro Nuovo di Torino, ha parlato Pasquale Bruno, ex difensore del Torino. O'animale, ribattezzato così dai tifosi granata per il suo comportamento a tratti violento e senza freni in campo - le otto giornate di squalifica in seguito all'espulsione in un derby contro la Juventus del 1991 sono rimaste nella memoria collettiva - era ospite della serata insieme a numerosi compagni di squadra del Torino che nel 1992 raggiunse la finale di Coppa Uefa, perdendola contro l'Ajax. Ecco le sue parole a margine dell'evento.
La grinta di Pasquale Bruno e dei suoi tanti compagni di squadra era il segreto di quel Toro anni 90?
“Era una squadra fatta da grandissima gente, e con un grande allenatore prima di tutto. Gente con grande temperamento e poi la classe di giocatori come Martin Vazquez, Scifo, Lentini, Casagrande, Aguilera. Una grande squadra e grandi risultati.”
Adesso ti ascoltiamo come opinionista dire la tua, con una visione particolare sul calcio di oggi.
“Seguo poco il calcio di oggi perché non è calcio vero: ci sono mezzi giocatori che si atteggiano a calciatori veri. Preferisco guardare il calcio inglese, perché quello italiano è a livelli molto bassi e faccio fatica a seguirlo.”
E il vostro Toro, era calcio vero...
“Non solo il nostro Toro incarnava il vero calcio, ma anche il Napoli di Maradona, il Milan di Van Basten, c’erano i giocatori più grandi al mondo quindi fare paragoni con ciò che vediamo oggi è difficile, forse impossibile. Come paragonare Bonucci a Scirea, una cosa che non sta né in cielo né in terra. Io mi tengo il mio calcio con i vari Maradona e Van Basten, loro si tengono quello con Icardi e compagnia bella.”
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