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Patrignani: io sto ancora con Cairo

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di Ermanno EandiPochi giorni fa a Pesaro c’è stata una serata con Claudio Sala, organizzata dai “fedelissimi Granata” locali, condotti dall’effervescente Mario Patrignagni. Abbiamo approfittato dell’occasione...
Ermanno Eandi

di Ermanno EandiPochi giorni fa a Pesaro c’è stata una serata con Claudio Sala, organizzata dai “fedelissimi Granata” locali, condotti dall’effervescente Mario Patrignagni. Abbiamo approfittato dell’occasione per intervistare il vulcanico presidente pesarese e sentire il suo parere sul futuro del Toro.

Presidente, è stato emozionante l’incontro con Claudio Sala?“In questi tempi di depressione acuta, abbiamo deciso di rispecchiarci nella nobiltà passata, trascorrendo una splendida giornata con Claudio Sala, il capitano dell’ultimo scudetto. È stata una emozione fortissima, abbiamo ricordato gli ultimi trionfi e processato il Toro attuale”

Ecco,  parlando del Toro attuale, secondo lei la retrocessione era evitabile?Evitabilissima, ovviamente.

Di chi sono le colpe?Sono un po’ di tutti. I calciatori, in primis: ho visto una squadra che non correva, senza gioco, senza grinta e con una difesa di brocchi. Avevamo partite già vinte, parlo con il Chievo e il Bologna in casa, e cosa abbiamo fatto? Invece di attaccare e giocare, abbiamo sciaguratamente rinunciato a giocare, ci siamo chiusi in difesa attendendo l’immancabile gol avversario. Ecco perché dico che mancano  la palle. La società per me ha colpe soprattutto a gennaio, ha fatto una campagna acquisti sbagliata e inutile, invece di calciatori ha preso delle scamorze. Non dimentichiamoci, però dell’occulto potere dei poteri forti del palazzo, che ha decretato la nostra retrocessione.

Condivide la contestazione?Una contestazione può scappare, anche se forse è un po’ esagerata, posso comprendere i tifosi perché sono esasperati, ma devono essere consapevoli che dopo un fallimento come il nostro ci vogliono anni per tornare protagonisti. Per me i tifosi del Toro sono molto attaccati alla bandiera, ma sono troppo criticoni. Cairo è l’unico che ci ha messo la faccia e i soldi, gli imprenditori di Torino hanno il terrore di prendere il Toro, temono i poteri forti. Considerate le funeste presidenze di Cimminnelli, Calleri e Giovannone, io, nonostante tutto, sto ancora con  Cairo!Si riparte con Colantuono, sarà di nuovo serie A?Tornare in A è un imperativo categorico! Colantuono è un uomo sanguigno, un trascinatore, ottimo conoscitore della serie B, uno che può insegnare il tremendismo ai calciatori. È l’allenatore più giusto per l’immediato, per raggiungere subito l’obbiettivo.  Adesso, però, la società lo deve assecondare.

Chi resterà, chi andrà via, chi arriverà?Spero restino Sereni, Natali, Rubin, Bianchi, Dzemaili. Abbruscato e Rosina. Sì Rosina! Anche se quest’anno non ha fatto bene, lo vorrei ancora nel Toro, lo abbiamo visto nascere, sono affezionato a lui, però deve dimostrare l’entusiasmo di restare in granata. Mi piacerebbe un attacco con Bianchi, Abbruscato e Rosina dietro. Per gli acquisti ho fiducia in Foschi.

Un ultimo pensiero del grande Patrignani ai tifosi…Sono stupendi, .devono sostenere la squadra e la società, tornare ad essere il dodicesimo uomo in campo, basta liti. La società, la squadra e i tifosi, devono diventare un corpo unico, per ottenere questo ritengo indispensabili degli incontri di Cairo con la tifoseria organizzata: solo così possiamo ritornare in A.

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