Senti, finora quest'estate è stata un incubo incredibile: marce, manifestazioni, contromarce, musi lunghi, telefono che squilla alle ore più impensate, mi hai anche fatto salire a piedi a Superga con la fiaccola. Ora, purtroppo le cose sono andate in questo modo e non c’è più nulla da fare. Mi piacerebbe godermi questi giorni di vacanza in montagna in completo relax, senza sentire parlare di Toro, Toro e poi ancora Toro….La voce è quella di mia moglie.Il luogo è la vettura, sulla quale stiamo procedendo verso le montagne prossime a Torino.Destinazione un luogo dove internet non esiste.E’ il 16 agosto 2005, il Torino Calcio è fallito da una settimana.Sono i giorni del Lodo Petrucci.- Certo, certo, sicuro! - rispondo, ma intanto sto pensando: - Ce la faremo a salvarci dalla C con Stringara? Non abbiamo neanche le maglie per allenarci…
mondo granata
Pazza, pazza estate !
Mercoledì 17Che bello quando sei in vacanza e puoi rilassarti.Siamo al bar dei giardini della stazione.Niente può turbarmi. Mi immergo nella lettura di un noto quotidiano.Lancio un grido, attirando l’attenzione degli altri avventori.- Stai male? – chiede mia moglie- Sto benissimo! Forse arriva Cairo! Quello di Alessandria!- E’ egiziano?- Macchè egiziano! Vuole comprare il Toro! Forse avremo un presidente nuovo!- Lo sapevo…- Lo sapevi e non hai detto nulla?- Lo sapevo che sarebbe finita così…
Venerdì 19E’ il giorno dell’assemblea del Bar Norman.Il vecchio amico Max mi telefona, fuso orario di mezzo, dalla Cambogia.Lo metto al corrente della trattativa che sembra quasi cosa fatta.- Speriamo – mi dice – Speriamo che almeno Balzaretti rimanga.- Ehm… - è già stato ceduto…Sento quella che deve essere una terribile e spaventosa imprecazione intercontinentale - Non è tutto – aggiungo – E’ finito alla gobba…Non credo possibile che le parole che sento potessero mai essere pronunciate da un ragazzo mite come Max.
Domenica 21E’ il giorno del colpo di scena firmato Luca Giovannone, proprio quando tutto sembrava ok.La notizia è del TG3 della sera.Non basta, devo e voglio saperne di più. Chiamo i soliti amici, che a quest’ora saranno già arcistufi di sentirmi. Fine comunicazione, credito esaurito.Nella frazione montana che mi vede ospite si sente rimbombare un’inattesa e feroce imprecazione. Due secondi dopo una macchina fugge verso il paese. E’ la mia, con me a bordo. Occorre ricaricare il cell. Al bancomat.Arrivo giù in paese. Ci sono due bancomat.Guasti. Entrambi.Rimonto in macchina, sembro un pazzo.Scopro con grandissima rabbia che le linee sono fuori uso. Faccio 50 km, alla fine ricarico.Torno indietro, ormai è buio.Richiamo gli amici. Rete assente.Risalgo verso la frazione, trovo campo. Mi fermo per non compromettere la situazione. Scendo.Proprio mentre l’amico mi informa delle ultime novità, il triplice suono di fine batteria mi lascia con le pive nel sacco.Parte il solito frasario degno di Carducci.Mentre mi sto sfogando, di fianco a me transitano delle fiaccole.La processione! Chi se ne ricordava?La gente mi guarda con sdegno.Faccio un sorriso di circostanza e mi do alla macchia.
Martedì 23Siamo al bar dei giardini della stazione.Il bel tempo e la brezzolina mi spingono a distogliere i pensieri per un po’.E che diamine! Un uomo non può mica vivere sempre sulle barricate!Sono immerso nella risoluzione di un rebus.La vignetta mostra due ragazze precedute dalle lettere NO. Chi potrebbero essere queste due? Due “tizie”, ovvio. Quindi NO + TIZIE = NOTIZIE. Cosa mi ricorda questa parola?- Ma…. Che ora è?- Le 13.56…- AAAAGGGGGGHHHHHHHHHHH !- Come “AAAAGGGGGGHHHHHHHHHHH” ?- AAAAGGGGGGHHHHHHHHHHH ! Il TG3! Il TG3 regioneeee!!!!- Ma…- Tieni… paga tu, vado a prendere la macchina!- Ma non ce la faremo mai… dove vai?
- Vai piano! Mi viene voglia di vomitare!Mi rimangono 120 secondi per risalire gli ultimi tornanti e arrivare alla nostra frazione. Butto il cuore oltre l’ostacolo.Kankkunen mi fa un baffo.L’intertempo mi vede sul filo di lana. Immagino lo striscione “FINISH” e la gente che applaude al mio arrivo.Sto impazzendo e ne sono pure conscio.Lo stridio di gomme rende partecipe tutta la frazione del mio arrivo.Sono le 13.59.52. Mi catapulto giù dalla macchina, lasciandola in mezzo alla strada.- Parcheggia tu!- Ma io…Niente da fare, ormai sto zampettando verso la porta di casa. Spero solo che si ricordi del freno a mano, visto che siamo in salita.THA-THUD!Non si è ricordata.Pazienza, valuterò in seguito l’entità del disastro.Ora è più importante, come in una scena al rallenty, la corsa, la porta, la chiave, la mano che si allunga verso la TV…. Il tasto ON, poi quello numero 3…Neve.- Non si vede un accidenteeee! Impreco padrone dei miei nervi.- Aiutami! L’antenna! Più a destra! No, più a sinistra! Basso, alto, 3° ovest, ferma!!! Così!La neve si dirada per un secondo, giusto il tempo di vedere un volto sconosciuto che annuncia:- Milano sempre vuota per l’esodo estivo… - AAAAAAAA!!! – ululo – E’ quello della Lombardia!!! La frequenza è sbagliataaaaa.Mi maledico per essermi dimenticato che quel giorno stesso sarebbero stati installati i nuovi ripetitori sul notissimo monte Turu!Cerco una manopola che non c’è, sbraitando cose incredibili.Trascorrono attimi preziosi.Alla fine, nella neve del video, compare il volto familiare del conduttore del TG3 Piemonte:- Erano questi gli ultimi sviluppi della situazione granata, veniamo ora alle notizie di cronaca…Esco sul balcone come un automa.Parte immediata una serie di imprecazioni a confronto delle quali “L’Esorcista” diviene un film per educande. Non risparmio nessuno nella mia ira, neanche il ripetitore nuovo.
- Ma cosa fa l’inquilino nuovo? Perché urla contro quella montagna?- Non lo so… sembrava una persona così a modo. Vieni, rientriamo in casa. Al giorno d’oggi non ci si può fidare più di nessuno…
Mercoledì 24- Ah, così vorresti passare a trovare tua madre a Torino, dico bene?- Ecco, sì, ehm… io...- E magari, già che ci siamo ci si ferma casualmente in Piazza del Comune, vero?- Ecco, l’idea potrebbe anche essere quella…
E’ pomeriggio, si parte a razzo. Mia madre potrà aspettare.Mi avvisano che Cairo si è affacciato dal balcone di uno degli uffici comunali con una bandiera granata.E’ lui il nuovo presidente del Toro!Invio decine di sms in giro per il mondo.All’arrivo in piazza però la situazione è tesa. La trattativa va per le lunghe, si dice.Sul tardi, ma proprio sul tardi si capisce che Giovannone ha dato buca.Facce tese, rabbia e tanta esasperazione.Alle due di notte, in un silenzio quasi irreale, Cairo e Chiamparino scendono tra i tifosi e parlano in piedi su una panchina, in uno dei momenti più suggestivi dell’intera estate granata.Tutto è in sospeso. Devo inoltre inviare altrettanti sms per smentire tutto.La mia società telefonica mi farà socio sostenitore.
Giovedì 25E' il giorno dei fatti del Campanile.Per tutta la mattina il mio telefono ha trillato un minuto sì e l’altro anche. E io devo averne fatti squillare centinaia.Sms di Max dalla Cambogia: - Dimmi qualcosa! Ci sono novità? Mi sto rovinando le ferieSms di Andrea il mio amico musicista dalla Svizzera: - Dimmi qualcosa! Ho un concerto or ora, ma ho l’auricolare! Se necessario, smetto anche di suonare!Sms di Roberto dalla Val Pusteria: - Dimmi qualcosa! Si sa nulla? Qui ci sono solo mucche!Andiamo bene.Cosa dico io, che ne so meno di tutti?Ormai la mia vita è regolata in funzione dei notiziari – TG1-2-3, aggiornamenti di Radio Capital ogni ora e, non si sa mai, anche su Radio Maria, casomai si sbagliassero.
Nel pomeriggio, sul presto, squilla di nuovo il cell.E’ uno dei tanti amici da Torino:- Si dice che Giovannone sia fuori città. Per caso è mica lì dalle tue parti?Spalanco gli occhi. Guardo fuori della finestra, nella radura di fronte a casa. Due mucche e una pecora. Poco più in là un albero.- Questo Giovannone bruca l’erba? – chiedo- No…- Ha le radici?- No, direi di no… Click. La notizia tuttavia sta facendo il giro della tifoseria.Altro trillo, altra ugola.- Dicono che Giovannone sia fuori Torino. E’ per caso lì da te?Riguardo fuori. Sempre due mucche, la pecora e l’albero. Sento un motore in lontananza.- Aspetta… aspetta che ti dico….- Sì… sì aspetto! – sento crescere la curiosità dall’altra parte della linea.- Aspetta… ecco! Questo Giovandone guida per caso un trattore con attaccata una trebbiatrice?- No…- Allora non è qui…Click. La gente mette giù senza salutare.Un secondo dopo. Non guardo neanche il display. La vibrazione segnala già un’altra chiamata in arrivo.- Ciao Mauro… bla bla.. tanto tempo… bla bla etc, senti, si dice in giro che Giovannone sia fuori città. E’ mica da te per caso…?- Sì, guarda, stavamo giusto prendendo una tazza di the insieme, anzi! Gli sto parlando della campagna acquisti!- Davvero?Il cielo piange.Gli dico che è uno scherzo, ma me ne dice di tutti i colori.Non c’è spazio per l’ironia in momenti come questo. E va bè.
Sabato 27- Almeno questi due giorni al mare con gli amici… per favore. Almeno questi! Riusciamo a lasciare il Toro a casa?- Certo, certo. Nessun problema stavolta.Mentre rispondo, in realtà, ho già adocchiato l’edicola di porta Nuova per rifornirmi di giornali. Visto che si va in treno, avrò tutto il tempo necessario per passare al setaccio tutte le possibili fonti di informazione.Compro di tutto.Non solo i classici quotidiani, anche se temo di sapere già tutto.Compro anche “Il sole 24 ore”, “Avvenire”, “Famiglia cristiana”, “Intimità”, “Confidenze” e addirittura “El Pais”.Non si sa mai che ci sia finita dentro qualche notizia per un errore d’impaginazione.Niente. Niente di niente.Il cell. squilla solo per richieste di notizie. Nessuno sa nulla.Nello scompartimento del treno mi odiano. Faccio attenzione al buio delle gallerie. Non vorrei che a qualcuno venisse in mente di buttarmi fuori.
Stazione di Diano MarinaGli amici ci vengono incontro: - Allora, come state?- Mauro, che faccia scura che hai? Non sarà mica per il Toro…?Tanto basta. La parolina magica è stata pronunciata.Le cateratte del Nilo sono state aperte ed esplodo in un riassunto volante degli ultimi dieci giorni di vicissitudini. Qualcuno sente e pensa che io abbia delle novità. Si forma un capannello di gente che aumenta con i minuti.Mia moglie controlla gli orari dei treni.Suppongo stia cercando di capire quando passa il prossimo diretto, per poter spingermi sotto.
Ore 18.20La giornata trascorre nel mio mutismo ascetico.Si va fino ad Imperia a piedi. Ritorno fino a Diano in autobus.40 minuti di attesa. Il bus è strapieno.Il cell. Che vibra mi avvisa dell’sms incombente. Leggo e sgrano gli occhi.Rileggo e non posso fare a meno di ripetere ad alta voce:- Giovannone ha avuto un infarto!- Chi ha avuto un infarto? – chiede allarmata la signora alla mia destra, scatenando così un terrificante effetto domino.- Un infarto!- Chiamate il 118, presto!- Chi è che sta male? – urla l’autista del bus, fermandosi in piena Aurelia.Cerco invano di spiegare, ma occorrono venti minuti perché l’equivoco si chiarisca.Nel frattempo sono arrivate due ambulanze, l’Aurelia è un imbuto di gente che suona incazzata e i passeggeri del bus mi vorrebbero morto.Suppongo anche i miei familiari più prossimi.Meglio proseguire a piedi.Molto meglio.
Lunedì 29Cima “la Rossa è uno splendido rilievo di 2300 metri nelle Valli. E’ una montagna prevalentemente erbosa, quasi nascosta e poco frequentata, che regala tuttavia un panorama superbo, a 360°.Il posto ideale dove scappare e regalarsi una giornata di estraneità da quanto sta capitando attorno al toro.In realtà sono un ipocrita.Scelgo accuratamente la meta della mia escursione tra le cime che so essere coperte da campo telefonico. Mento però a me stesso, autoconvincendomi fino all’ultimo di poter scegliere tra altre destinazioni.Abbandonata la vettura, la carrozzabile prosegue panoramica fino al lago di Monastero. Trovo presto un compagno di viaggio, attratto forse dal foulard granata perennemente annodato allo zaino.- Anche lei è del Toro, dunque… sta seguendo le vicende…?E’ la fine. Basta darmi il “la” e parto come un fiume in piena. Il mio compagno capisce di essersi andato a cacciare in un bel pasticcio quando, due ore dopo, sulla punta della montagna, gli sto ancora parlando di Cairo e Giovandone.Inoltre, con mio grande orrore, invece di deliziarmi gli occhi col panorama alpino, realizzo che il campo telefonico non c’è. Vengo preso da ansia e nervosismo, che pensavo di aver lasciato giù in valle.Grazie a Dio non c’è bisogno di piccozza per salire su “Cima La Rossa”.Altrimenti sono convinto che il signore che è con me, la userebbe volentieri come arma contro il sottoscritto. Ho come il sospetto di avergli rovinato la giornata.A scanso di equivoci, durante la discesa, ci si separa prima del Lago. Non vorrei gli venisse voglia di spingermi dentro.
Mercoledì 31Siamo alla resa dei conti.Giovannone ha tempo fino alle 24 per presentare l’assegno, ma nessuno sa nulla.Ormai non mangio neanche più, il mio stomaco non reagisce più a nulla.Il TG3 conferma tutti i dubbi. Che fare?Passeggio nel prato di fronte a casa, quando rientro (ore 18) scopro che è pronto in tavola.- Di già?- Sì, tanto tra un po’ andremo a Torino in Piazza, no?Resto sbigottito.
Un’ultima corsa nella notte.Quando si arriva si sentono i cori dei tifosi da lontano. Sembra fatta, ma nessuno continua a sapere nulla. Incontro gli amici di sempre, i volti che mi fanno sentire a casa. Volti da Toro.La scena è surreale. Andrea mi aggiorna dalla Svizzera su quello che dice Internet.Ed io riporto agli amici.Fino all’ufficialità.Urbano Cairo è il Presidente del Torino FC.Ciao a tutti, a presto.Si va a casa, una volta scesi dalle barricate.
Due e trenta di mattina.La macchina punta verso la montagna.Mi viene scioccamente in mente di dire:- Bè, speriamo almeno di riposarci questi ultimi due gior…Non riesco a finire la frase.Con la coda dell’occhio vedo mia moglie che afferra il pesante tubo giallo del bloccasterzo.Inchiodo e fuggo per i prati felice.Almeno ora Cairo è il nostro Presidente!
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