Buongiorno Toro...Avevo detto che il Padova sarebbe stato un banco di prova serio e lo è stato, ma è indubbio che noi lo abbiamo fatto diventare ancora più serio di quanto non lo fosse in realtà, perché dall’altra parte non c’era Leo Messi e perché noi siamo mancati nell’elemento fondamentale del calcio moderno: la corsa...Partendo da una considerazione su come siano cambiati i fisici degli atleti in certi ruoli del football americano, parlavo giorni fa con un amico di come il progresso nelle metodologie d’allenamento e nei materiali abbia reso tutti gli sport molto più veloci rispetto a una volta. L’emblema non può che essere il “marziano” Usain Bolt che sta facendo interrogare tutti gli studiosi di scienza applicata allo sport riguardo a quali siano i limiti della macchina uomo. Tuttavia, il giamaicano è soltanto la punta dell’iceberg…Nel calcio, ci ritroviamo sempre più spesso a chiederci: “Ma quanto corrono quelli?” oppure: “Mica potranno correre così 90 minuti?”. Oggi le differenze tra le squadre vengono annullate esclusivamente con la corsa: gli avversari sono evidentemente più in forma all’inizio del campionato (alle neopromosse capita pressoché sempre) e raddoppiano e triplicano la marcatura, così il nostro portatore di palla non trova gli spazi per impostare con la dovuta precisione. Allo stesso modo, non correndo, i nostri giocatori non riescono a farsi trovare liberi dai compagni negli spazi che inevitabilmente gli avversari lasciano incustoditi con il loro movimento sfrenato.
mondo granata
Pedalare!
di Paolo Pupillo
Lungi da me fare il vecchietto irascibile del vecchio West: una volta le ruote erano quadrate e di pietra, perciò ben venga il progresso ma l’agonismo nel calcio degli ultimi anni mi pare un po’ esasperato, ed è curioso pensare che siamo stati proprio noi con il Toro di Radice a introdurre in Italia questo concetto di velocità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA