mondo granata

Per sempre

Per sempre - immagine 1
di Silvia Lachello
Redazione Toro News

Giovedì 13 maggio 2010. Caro Diario, stanchezza. Pioggia. No allergia. Sì allegria (quella non manca mai). Silenzio. Risate. Lacrime. Toro. Tanto. Nelle vene. Sotto la pelle. Mi piace. Mi è piaciuto anche il nubifragio che mi ha tenuto compagnia nel tragitto ufficio-scuola-asilo-casadolcecasa. Perfino quando mi si è fermata l'auto in mezzo a quella specie di fiume che scorreva sulla strada e dal cielo verso il basso.Soprattutto quando l'auto è ripartita con suono pulito e quasi rimproverante per il fatto che io, stupida creatura, avessi osato dubitare delle sue capacità di ripresa.Lo ammetto: le credenze animistiche regnano sovrane nella mia esistenza... però chiunque conosca la mia auto sa che lei... lei è senziente. Peccato che abbia l'abitudine di svenire nei momenti meno opportuni. E vabbe'.Forza Toro, tra l'altro.Venerdì 14 maggio 2010Caro Diario,giornata pesante, senza spazio per l'Ansia Pre Partita, il tempo è ancora inclemente.Sai che cosa faccio? Mi metto una bella gonna e vado al Salone del Libro: anche quella è Casa mia. Dove c'è il Toro, dove ci sono libri, è Casa mia.Quando ero piccola volevo vincere lo Scudetto e scrivere dei libri (non uno, alcuni).Lo Scudetto è arrivato. Poco importa che da allora siano trascorse tre vite e mezzo.Al libro ci sto lavorando. Però intanto... però intanto quest'anno andrò al Salone del Libro e, fra i milioni di pagine che occhieggiano sulle bancarelle, ci sono anche tre pagine mie.Mie.MIE.Scritte da me.Firmate con il mio nome.Roba di Toro.Roba da Toro.Sì.No, non c'è davvero spazio per l'Ansia Pre Partita.Non c'è spazio per nulla se non per ME, per questa cosa strana che mi accade da tempo immemore.Sono lì davanti ad un foglio bianco.Faccio un bel respiro.Le parole escono dalle dita e il foglio non è più bianco.E poi.E poi rileggo.La sensazione è come l'onda della rete quando uno dei miei Ragazzi va a segno.Hai presente il movimento lento della rete dopo un gol?La palla rotola via e si ferma.La rete continua a muoversi.Lenta, fino a tornare immobile.Un po' come lanciare un sasso in acqua.Il sasso è già a fondo, i cerchi concentrici del plufff! si propagano fino a scomparire.Un fenomeno ipnotico.Vabbe'... chi ha tempo non aspetti tempo: Salone, arrivo!Sabato 15 maggio 2010, mattinaCaro Diario,io me lo ricordo.Mi ricordo il giorno prima.Trentaquattro anni fa.Me lo ricordo bene.Il timore di essere beffati ad un passo da toccare il Cielo.La sicurezza di essere già dentro a quel Cielo, finalmente così vicino.In fondo che male c'è a vivere ANCHE di memorie? E' un esercizio, un esercizio di conservazione e di rafforzamento. E' anche un modo per perpetuare le emozioni, per non renderle sterilmente circoscritte al momento in cui avvennero.Provo a spiegarti e lo faccio parlandoti di Toro-Fiorentina 4-3, 19 aprile 1976.Anche Nonno Giulio era andato alla partita, io ero rimasta a casa con Nonna Tina.Alla fine della partita, seguita per radio (IO AMO LA RADIO), ancora gli occhi sull'orologio: "Fra un'ora saranno qui!", aveva detto lei. Ed era felice di una felicità che avrei compreso appieno da grande (ma sono diventata grande? Altro tema su cui riflettere...).Io saltellavo come un grillo perché il Toro aveva vinto, lei pure e per lo stesso motivo... e poi perché aveva una consapevolezza maggiore rispetto a me di quello che stava per accadere.C'è una differenza sostanziale fra quelli che hanno vissuto direttamente la perdita del Quattromaggio e quelli che l'hanno ereditata.Il dolore è lo stesso.Le percezioni sono diverse.Lei stava per essere parzialmente ricompensata, io... io ero nel bel mezzo di un vortice di comprensione.E comprendere il Toro è devastantemente bello.Bello e per sempre.Per sempre è lo sguardo della Nonna in quel pomeriggio.Poi.Poi eravamo andate alla porta ad aspettarli."Eccoli, eccoli!" avevo gridato.Avevo riconosciuto l'auto di papà da lontano.Sembrava lentissima.Uno-due-tre, motore spento.Clack, si aprono le portiere.Non vedo scendere mamma, papà e fratello, no... vedo scendere il Nonno.Elegante come sempre, bello come sempre.Ci guarda e dice: "L'oma vensì." (*) Senza punti esclamativi.Scende dall'auto e ha un sorriso sul volto, un sorriso che... un sorriso che viene da lontano e che ora, che è davvero lontano nel tempo, mi stupisce e mi entusiasma ancora per la sua nitidezza.Hai mai visto un uomo felice? Io sì.Per sempre è il sorriso del Nonno in quel pomeriggio.Per sempre.Per sempre non è qualcosa che si svolge continuativamente nel tempo.Per sempre è sapere di avere partecipato, star partecipando, essere sulla via per partecipare a qualcosa di grande, qualcosa che diventerà parte del proprio DNA.Attimi.Momenti.Barlumi.Mattoncini.Uno dopo l'altro.E nel mezzo... oh be': la vita.Sabato 15 maggio 2010, tarda mattinataCaro Diario,nel mezzo la vita e anche la morte.Se ne è andata Cristina, è volata in cielo da papà Orfeo.Ci sono abbracci che durano infinitamente... che tu possa riposare in pace.E GRAZIE.Sabato 15 maggio 2010, sera, Torino-Vicenza 1-0Cao Diario,vinto.Meno male che, dopo lo stadio, sono di nuovo andata al Salone.Tra l'altro... mi accadono spesso cose strane. Quando sono ancora in 'assetto da curva' ancor di più. La bandiera era nello zainetto ma indossavo ancora la felpa Granata e i capelli erano scompigliati, molto.Bene.Mi ferma Tizio e mi chiede: "Sei della Maratona? Vuoi mettere una firma qui?"Senza approfondire il chicosaquandodoveperché gli rispondo "E quindi?" e poi "NO."Poi mi ferma Caio e mi chiede: "Qual è l'ultimo libro che hai letto? Sei del Toro? Sai che io sono della Fiore?"Gli rispondo "Gigi Meroni il ribelle granata più Il senso di Smilla per la neve per la terza volta più Pane e tempesta (differiti ma in contemporanea: ho il terzo occhio, io)! Manonlosoveditu! A-hafratello!"Inizio ad essere vagamente disturbata dalle domande sul colore della mia maglia.Infine mi ferma Sempronio e mi chiede... non fa in tempo a chiedermi niente perché lo investo: "Sì, sono del Toro, scelgo i libri che voglio io secondo i miei criteri, sono appena tornata da una partita terrificante e ti va bene che abbiamo vinto se no sarei più alterata di ora. Mi rendo conto di essere maleducata e cafona come dice Il Vile [... e si domanderà ancora chi cappero possa essere codesto individuo... mica debbo andare in giro con la lista degli amici, che diamine...] ma... ma ciao, néh?"Per fortuna poco dopo ho intravisto Mauro e Max e così... e così ho potuto farmi consolare.Credo si tratti di stanchezza primaverile.Oggi abbiamo vinto: perché tutto 'sto sconforto? Boh, vediti la partita pure tu e poi sappimi dire...E ora buona notte, buona notte me: domani sveglia all'alba (come sempre, come sempre...) e salita al Colle. Così: per godere del silenzio. Quel silenzio che oggi non c'è stato nel minuto di... come lo chiamano? Di silenzio, appunto. E perbacco.Domenica 16 maggio 1976... non c'era un angolo della città che non fosse Granata.Anche lo spazio fra gli atomi lo era...Domenica 16 maggio 2010, sette e trentuno antimeridianeCaro Diario,di ritorno da Superga.Ho scaricato le foto fatte lì: se ne salvano cinque su... quaranta? Cinquanta? Un disastro. Ho sbagliato tutti i settaggi che potevo sbagliare, lo zoom era un concetto che mi pareva essere improvvisamente sconosciuto.Tipicamente da Toro, eh? Che rabbia.Io cerco di distrarmi un po'... in realtà ho capito che non ho sofferto di Ansia Pre Partita perché vivo in uno stato di tensione continua. E sarà così fino alla fine della stagione. Potrebbe terminare fra due settimane oppure tra un mese. Comunque vada. Mi destabilizza non sapere quando avrà fine. Mi destabilizza a tal punto che delle tre pere milanesi di ieri sera... non me ne può fregare di meno. E vabbe'.Lunedì 17 maggio 1976... e poi eravamo saliti a Superga a piedi e nell'ultimo tratto papà mi aveva portata in spalle, ero troppo stanca e faceva un caldo, ma un caldo, ma un caldo!!! Papà volava, anche con quello strano zaino che si aggrappava alla sua testa riccia, e mamma indossava il sorriso delle grandi occasioni, quelle che aspetti, che coltivi nel cuore, che fai crescere con rabbia, ostinazione, lacrime...Lunedì 17 maggio 2010, seraCaro Diario,a ogni giornata bastino le preoccupazioni di quella giornata (cit. Buddha).Oggi ho avuto sufficienti preoccupazioni, tutto si è risolto, rimane un senso di vuoto nello stomaco, però.Che situazione assurda... mi chiama un fratello: "Minqia, Sereni si è fatto male!!! Che sfiga!!!"... "OK", gli dico, "magari ne parliamo dopo: sono al Pronto Soccorso con mio figlio."Mi risponde: "Capito... però se dopo sai qualcosa di più su Sereni me lo dici."Uhm.Rifo:- sono al pronto soccorso con mio figlio.- dimmi di SereniMumble mumble.C'è qualcosa di sbagliato in tutto questo. Comunque... boh, è strano: mentre stavo accanto a mio figlio quasi esanime, coricato su una barella, con l'ago della flebo conficcato nel braccio, mentre guardavo se ritornava ad avere il colore della vita... be', per 'distrarmi' un po' facevo ricorso a tutti i miei mantra Granata: IOCICREDOANCHEQUANDONONCICREDO, TESTABASSAECARICARE, IOSONODELTORO.E poi quella telefonata idiota. Potevo anche non rispondere, eh?Lo sbaglio è mio: non dovrei essere sempre così disponibile con tutti.Lo sbaglio è anche di chi allegramente si passa il mio numero (senza chiederlo direttamente a me!) pensando: 1) che io non abbia una vita, 2) che - dannazione, vedi sopra - ho sempre una parola buona per chiunque. Bon, i mantra son serviti, mio figlio sta bene, io continuo ad essere del Toro, domani cambio numero di cellulare. In fondo oggi anche io avevo uno strano zaino attaccato alla mia testa riccia, in fondo quando mio figlio ha riacquistato colore... be', io... io ho di nuovo vinto lo Scudetto.Ho vinto lo Scudetto e, come mi consigliano gli Amici, vedrò di riposarmi un po'. Martedì 18 maggio 2010, seraCaro Diario,oggi Giorgia ha avuto la SUA giornata-Toro: allenamento in Sisport e foto (tante!) con i Ragazzi. Fino a qualche mese fa Giorgia non sapeva che cosa fosse il Toro.L'abbiamo accompagnata, alcuni fratelli ed io, nel nostro mondo Granata e ci si è trovata bene.Perché il Toro l'aveva già scelta ma lei, la mia Amica Giorgia, non lo sapeva ancora.E sono felice per lei e con lei.Poi ti devo raccontare che da qualche giorno sto facendo il conteggio dei bollini sulle targhe e... oh, sorpresa (mica tanta...): ne vedo solo di Granata. In verità ne ho visti due non Granata ma erano i quattro mori della Sardegna... degli altri nessuna traccia. Una volta o l'altra ti voglio parlare del nostro esibizionismo buono ma non adesso, non adesso...