mondo granata

Perchè un rossonero diventa granata

Redazione Toro News
Avevo 6-7 anni quando Rivera vinse il Pallone D'Oro. Non sapevo esattamente cosa fosse un Pallone D'Oro ma dall'entusiasmo con cui mio cugino me lo disse pensai che dovesse essere qualcosa di importante e di bello. Era già ormai quasi un...

Avevo 6-7 anni quando Rivera vinse il Pallone D'Oro. Non sapevo esattamente cosa fosse un Pallone D'Oro ma dall'entusiasmo con cui mio cugino me lo disse pensai che dovesse essere qualcosa di importante e di bello. Era già ormai quasi un anno che compravo le figurine dei "cacciatori" panini e mi sembrava giunto il momento di prendere posizione, decisi così che il Milan sarebbe stata la mia squadra del cuore. In quel periodo il Milan inflisse un sonoro 9-3 all'Atalanta e ciò mi rincuorò sulla scelta esercitata. Rossonero a vita! Passano gli anni, il Milan vince lo scudetto della stella ma poco dopo viene retrocesso in serie B per illeciti. Quando alla "Giacinto Baldracco" di c.so Ciriè i miei compagni mi sfottono non so sinceramente come replicare. La fede non basta di fronte a fatti di una tale antisportività. Mi vergognavo di essere un rossonero almeno quanto dovrebbero vergognarsi i gobbi di essere tali ma mi ero detto che la fede è fede e bisognava tenere duro. Nel frattempo però covavo una enorme gelosia per i tifosi granata. Mi domandavo perchè non avessi abbracciato la fede granata invece che milanista. Non sapevo darmi una risposta ma ormai la frittata era fatta, mi toccava restare rossonero a vita. In fin dei conti, mi dicevo, sono sempre un antigive e questo era l'importante. Arrivano gli anni dei trionfi e dei successi rossoneri. Bel calcio, gran calcio. Anzi calcio immenso ma non per questo mi sentivo fiero della mia fede rossonera. Tifavo Milan e pensavo sempre al Toro riponendomi sempre la stessa domanda: ma perchè cavolo non sono del Toro? Il Toro è mio, me lo sento nella pelle con tutta la dietrologia che attiene alla fede granata. Lotta contro il sistema, calcio del prato e una maglia che, per quanto tifassi milan, sentivo mia. E poi è la squadra della mia città, ecchecavolo....L'anno scorso accompagnai un mio caro amico alla finale play off contro il Perugia. Uscii certamente contento ma con la consapevolezza che quella vittoria non mi appartenesse, io purtroppo tifavo Milan.

Ma pochi giorni dopo quella finale avvenne l'inverosimile, il Toro stava per essere cancellato dagli almanacchi del calcio...Eh no.. Eh no...EH NOOOOODecisi che non potevo più continuare a far tacere la mia coscienza, subliminalmente granata ma mascherata da milanista per colpa di una errata decisione presa all'età di sei anni. Basta, era giunto il tempo di dire basta. Il Toro cancellato dagli almanacchi? Pensai immediatamente che quella fosse l'ennesima bastardata del sistema, dei gobbi, di Giraudo che voleva una sola squadra a Torino. E decisi in zero secondi quello che non avevo deciso in 42 anni. E' tempo di gettare la maschera, io sono granata nell'animo ed è adesso che siamo nella merda che devo gridarlo! Ecchecavolo.....

Se il Toro sparisce io non mi interesserò mai più di calcio giurai. Seguii le vicende del Toro refresshando ogni 3 minuti google in attesa di news, scoprii toronews e decisi che era la fonte giusta per soffrire insieme. Festeggiai quando Chiamparino disse che Cairo ce l'aveva fatta e da quel momento la fila 17 del settore P del Delle Alpi divenne la mia residenza domenicale. Finalmente avevo messo a tacere la mia coscienza, solo a 42 anni ma avevo trovato la forza per farlo comunque. Dissi da ora in poi sempre e solo col Toro anche all’inferno convinto che una squadra allestita in una settimana aveva molte possibilità di finire in C1. Ma anche laggiù avrei ormai gioito e sofferto sempre e solo più per il Toro. Cosa ho provato l'11 giugno lo sanno tutti i sessantamila che erano con me al Delle Alpi. Siamo in serie A, ma questo è solo un dettaglio perchè soprattutto siamo del Toro. Eppoi abito sul Lungopo; al mattino mi sveglio, apro la finestra e dalla basilica mi salutano Valentino e compagni, mica Gianni Rivera....

Francesco Catalano