Persone

di Silvia LachelloVenerdì 15 luglio 2011Caro Diario,dialogo fra una madre ed un figlio.- Hey... va tutto bene?- Sì.- Mmmm... quando dici 'sì' in quel modo, c'è qualcosa che non va. Vuoi parlarmene?- Sai sempre tutto, tu... ho litigato con dei bambini.- Perché?- Perché mi hanno preso in giro.- Perché ti hanno preso in giro?- Perché io sono del Toro.- E tu che cosa gli hai detto?- Ero solo arrabbiatissimo.- Ma loro... loro che cosa ti hanno detto per farti arrabbiare?- "Torino, topi di fogna, di Torino siete la vergogna, la storia, quella vera, è che Torino è bian****ra" e "Toro m***a alé alé".- Perbacco, che proprietà di linguaggio! E tu?- E io gli ho detto che una volta ci erano bastati tre minuti e quaranta secondi.- E poi?- Qualcuno ha detto ad un altro: "E' vero... me l'ha detto mio papà..."- E tu?- Sono rimasto zitto.- E allora?- E allora uno mi ha chiesto scusa.- Apperò... hai fatto bene a stare zitto: non dovevi aggiungere nient'altro. Se, però, ti provocheranno ulteriormente ti consiglio di dire loro le seguenti parole: "Viva la libertà di pensiero e di fede" e digliele con un bel sorriso. Quasi nessuno capirà, ma se, per caso, qualcuno lo facesse... be', mi saprai dire.- Mamma... io credo che non capiranno queste parole... sono gobbi!!!Bambini gobbi? Uno a zero per noi. Anzi: tre a due per noi dopo essere stati sotto di due reti.Eccheccavolo.Sabato 16 luglio 2011, seraCaro Diario,'sta faccenda della memoria che non mi dà tregua... 'sta faccenda che mi ricordo sempre dov'ero, con chi ero, che cosa stavo facendo, mentre succedeva qualcosa di importante, nel bene e nel male. Non mi dà tregua.E con essa non do tregua agli altri.Chiedo, chiedo in continuazione, anche agli sconosciuti: "Dov'ericonchierichecosastavifacendoquando..."... mi ricordo che una volta stavano crollando le Twin Towers ed ero alla macchinetta del caffè con una collega noiosa come una zanzara. Mi ricordo che una volta il Toro non c'era più ed ero su una strada bretone, sotto le stelle, con la mia famiglia. Mi ricordo che una volta mi ero rotta un dito ed ero con mio figlio davanti alla scuola elementare e che, solo dopo quattro giorni di dolore, ero andata a farmi controllare (pirla). Mi ricordo che una volta era venuta l'alluvione e io ero lì vicino al ponte con mio padre prima che arrivasse la Grossa. Mi ricordo che oggi, intorno all'ora di pranzo, ho ricevuto una brutta notizia ed ero con gli amici e meno male che ero con loro. E non lo dimenticherò MAI.Domenica 17 luglio 2011Caro Diario,la Stefi ed io abbiamo fatto il solito giro.No, non via Tunisi, via Spano, via Giordano Bruno, via Filadelfia e poi dritto fino al mattino... no: il solito giro in Monferrato.E' un trionfo di viti e grappoli che si fanno baldanzosi, colline che si susseguono e NON sono immobili, paesi su cucuzzoli, altri spalmati sui pendii.Duro e morbido Monferrato, mia Terra Madre, più madre di altri luoghi da cui provengo... duro e morbido Monferrato: vorrei andar via di qua, ma non resisto lontano da te (o-oh, o-oh, o-oh).Immerse nelle nostre origini terricole, ci siam fermate a visitare cimiteri, a guardare scalinate, ad ammirare portoni di legno, a fotografare (al contadino che, indicandomi mentre scattavo, ha chiesto: "Giurnalista?", la Stefi ha risposto di sì), a cantare le canzone stupide e meravigliosamente belle degli anni '70, a sentire il vento.Il vento.Non c'è quasi mai, in Monferrato.C'è l'arietta, ma il vento no.Era inusuale.Vedi... spesso, quando si ha bisogno di essere rassicurati, si parla del passato.Il passato è noto, non riserva più sorprese, è immutabile.E invece sai che cosa abbiamo fatto?Abbiamo parlato del futuro.Con ottimismo e con pessimismo, con forza e con stanchezza, con sorrisi e con lacrime (interiori).Quella roba lì.Quella roba Granata.La portiamo a spasso con noi anche quando andiamo in Monferrato e in Monferrato c'è il vento.Era inusuale, quel vento: ora porta con sé anche le speranze che gli abbiamo affidato.Se verranno disilluse, immutabile rimarrà comunque la nostra idea di Toro: nostra unica certezza di passato, presente e futuro.Nonostante tutto.Lunedì 18 luglio 2011Caro Diario,ho detto a Phil di mettere a posto il Regno Unito perché sto arrivando."Piove tantissimo qui, sai?", mi ha detto."E' per quello che mi capita spesso di passare dalle vostre parti, Phil..."Phil vive appena fuori Londra e spesso mi dice che, quando deciderà di girare il Regno Unito, invece di venire sempre a cercare il sole sulle coste italiane o spagnole, mi chiederà consiglio."Farti da guida? Io? Naaaaa... però, se vuoi, posso raccontarti la leggenda del Grande Torino...""Un'altra volta? Naaaa... ogni volta che vedo la pioggia mi torna alla mente e... piove tantissimo qui, sai?""E dunque?""E dunque mandami l'itinerario del tuo ultimo viaggio in Irlanda perché ci sto facendo un pensierino...""E il Toro?""Olé!"Lo dice così: OLLLLLEEEEEIIII! Apprezzo il tuo sforzo nel pronunciare la erre di Toro, Phil, sappilo. Io non so dire Arsenal come lo dici tu, però so dire piuttosto bene Gunners e conosco anche Arsène Wenger: olé.Martedì 19 luglio 2011Caro Diario,ieri mi ha chiamato la Micaela: era stata a Sappada.Mi ha raccontato di torrenti, di montagne, di Toro, di clima, di sole e di altro.Con la serenità di chi sa assaporare la vita, di chi sa arrabbiarsi per i giusti motivi, di chi ha voglia di andare oltre.Mi ha dato la conferma di cui avevo bisogno, mi ha fatto il regalo della semplicità, mi ha fatto sentire quel profumo di Toro che cancella l'odore stantìo di anni faticosi, fumosi, bastardi: grazie, Micaela.Poi ti devo raccontare delle ruspe, di quelle ruspe maligne che hanno estirpato un cuore buono in un'estate che si fa sempre più lontana, ma siccome ne parlano già in tanti, e decisamente meglio di me, per una volta starò zitta. Come i gatti del Fila, quel cuore buono, zampetto silenziosa sul percorso che mi son scelta, sempre pronta a fare le fusa o a tirare un bel colpo d'artigli.silviatoronews@gmail.com