- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
mondo granata
Chi di noi non ha un idolo o un eroe sportivo? Ieri ho avuto un lampo.Anche i campioni emergono grazie al lavoro oscuro di maestri che permettono loro di sviluppare quelle caratteristiche che, all’inizio, sono per loro solo in potenza.Ho sempre pensato, e credo di non essere il solo, che lo sportivo per eccellenza debba possedere qualità e valori che vadano aldilà dei meri requisiti tecnici. Purtroppo, oggi, non sempre riusciamo a ragionare in questo modo e la “prestazione” diventa l’unico parametro sul quale ci soffermiamo per giudicare un calciatore o uno sportivo. Ancor di più in un calcio come quello di oggi, fatto di immagine, sponsor, pay tv.Si dice che i bambini siano un libro bianco con una storia tutta da scrivere. Assistendo sabato scorso alla prima giornata del Torneo Memorial Castellano presso l’ASD Fulminea credo di avere avuto la conferma che, almeno in loro, esista ancora un calcio diverso, dove l’obiettivo principale è giocare divertendosi, prima ancora che vincere.Le sensazioni assaporate mi hanno fatto tornare, ieri pomeriggio, in via Germonio per assistere all’allenamento dei Piccoli Amici, i bimbi che iniziano a muovere i primi passi in una scuola di calcio e di vita dove educazione, rispetto e lealtà sono alla base dell’insegnamento.A quel punto mi sono sforzato di provare a guardare il calcio con i loro occhi. Se non avete mai provato, fatelo.E’ un esercizio che non costa nulla e vi scatenerà violente emozioni. Diventa intanto evidente che Ronaldo, Messi o Bianchi sono eroi, ma non dei piccoli. Sono gli eroi di noi genitori che appena possibile vestiamo, nella nostra fantasia, la maglia del nostro giocatore preferito. In realtà, l’unico vero idolo dei bimbi è il gioco in se stesso, ed il pallone lo strumento per metterlo in atto.Eroi dicevamo… il mio è sempre stato Pulici. Forse non è un caso che proprio il nostro Pupigol sia rimasto così lontano dal calcio professionistico di oggi e si sia dedicato con tanta passione ai bambini, per trasmettere loro i valori suoi e del calcio del suo tempo. Osservandolo da questa ottica (che gioia!) il calcio di oggi è altrettanto ricco. Ma per fortuna non solo di contratti milionari, di sponsor e guadagno facile. E’ profondamente arricchito da persone che con la loro esperienza, con la propria dedizione e passione, svolgono l’attività di educatore, allenatore e maestro di vita a costo zero.E’ a queste persone che credo debba andare il ringraziamento più grande da parte di tutti gli amanti del gioco del calcio. Anche perché, se alcuni giocatori ci esaltano con il loro gioco, in buona parte il merito va a queste persone delle quali probabilmente nessuno conosce il nome.La loro ricompensa non è fatta di denaro ma di quei sorrisi e quelle soddisfazioni che i bambini sono unici nel regalare. Mi rendo conto che probabilmente questo a loro basti. Nonostante ciò a ciascuno di loro va il riconoscimento di considerarli, insieme ai genitori dei bimbi, coloro che contribuiranno a far diventare uomini e, magari, tifosi granata di domani, i bambini di oggi.Da qualche giorno ho aggiunto nel mio immaginario degli “eroi sportivi” questi uomini (e donne) di un calcio “invisibile” agli occhi dei media, ma che incarnano quei principi che sono propri della nostra cultura granata, quella dove ogni conquista, piccola o grande che sia, è ottenuta con fatica, passione, caparbietà e sempre nel rispetto delle regole.
Davide Di Mauro - Ottavio Sessa
© RIPRODUZIONE RISERVATA